Approssimazione settaria di Camorra

L'approssimazione settaria di Camorra è un concetto autorevole di forza giuridica che spiega chiaramente il confuso ordine politico che pervase l'Italia Unita del 1860 relativamente ai fatti di Camorra che stavano capitando proprio in quegli anni.

E questo concetto è ben spiegato a chiare lettere dal professor Francesco Montuori nel suo lavoro descrittivo pubblicato nel 2008 dalla Fridericiana Università editrice col titolo di Lessico e Camorra. Storia della parola, proposte etimologiche e termini del gergo1

La prima di queste differenze la nota il ricercatore in un rapporto scritto dal prefetto Filippo De Blasio al luogotenente Farini il 22 novembre del 1860, sul quale si legge come ”classe infetta” evidentemente indicando i camorristi, ai quali, è imputato il gravoso crimine dell'estorsione sulle carceri e addirittura sullo stesso contrabbando.

Il prefetto aggiunge che ” … questa triste genia è conosciuta al volgo sotto il nome di Camorra e si compone di uomini perversi ed iniqui e che forti della loro forza fisica taglieggiano l'universale” e quindi con ciò si nota come il termine Camorra sia di origine volgare, preso in prestito dal dialetto o al massimo da una varietà di gergo in uso al popolo di Napoli almeno fino agli ultimi dieci anni dell'Ottocento, con un significato approssimativamente diverso.


La Camorra: uno Stato nello Stato. 

Potrebbe esser solo un'approssimazione anche questo concetto di Camorra come Stato nello Stato.

  • Ma capita, scrive il professore, che i poliziotti prima di tutto, seguono poi i giudici e dopo di loro i giornalisti estendono la parola Camorra dal volgo per indicare una forma associativa di malviventi percepiti come una forma alternativa allo Stato. E ciò è possibile solo se si ammette che in quegli anni divenne prioritario reagire a questa nuova sostanza di reato, l'estorsione. Per quanto riguarda la manifesta approssimazione settaria del concetto di Camorra è discusso dal professore soprattutto per indicare che molti scrittori di cose di Camorra, all'epoca facevano molta confusione ed adoperavano estensivamente il termine camorra per effetto degli eventi traumatici che stavano accadendo attorno al processo di unificazione italiana; altri casi vogliono che la confusione sul concetto di Camorra nasca dal fatto che ancora una volta gli scrittori di cose di Camorra di quell'epoca molti non erano napoletani e chi lo era soffriva moltissimo del lungo, lunghissimo periodo di esilio in Piemonte o addirittura fuori dall'Italia, tendendo quindi a formarsi un'idea esattamente sbagliata della situazione politica di quegli anni. Una roba del genere è accaduta proprio nel 2015, anno in cui la Camorra ha fatto molto parlare di sè e del giudice Henry John Woodcock, ovviamente di origini non napoletane, assiduo sicuramente nella lotta alla Camorra secondo i poteri che gli sono stati conferiti dalla Repubblica, ma anche costui compie il solito errore di saldare un concetto sulla Camorra solo vivendola dall'esterno dei suoi interrogatori eseguiti ai suoi arrestati, tutti giovani e giovanissimi ed in concordanza di eventi traumatici capitati a Forcella a luglio del 2015, quando a cadere sotto i colpi di pistola furono minorenni, si dice, uccisi da altrettanti minorenni, e siccome ne seguì un altro di episodio spiacevole alla stessa maniera a settembre del 2015 presso il Rione Sanità, ne venne fuori il concetto di Paranza dei Bambini, un'idea in vero, quasi trafugata da giornalisti audaci, che sugli spazi delle maggiori testate giornalistiche la diffusero ovviamente per tirare sulle vendite, mentre sulla Rete la locuzione Paranza dei Bambini ebbe il solo scopo di generare nuovi consensi. Infine, quest'idea non molto tempo dopo fece infuriare, pubblicamente, il sindaco di allora, Luigi De Magistris. Per tornare alle carte del professor Montuori, una cosa analoga è avvertita negli anni del turbamento repubblicano e la lotta alla sopravvivenza borbonica. Marcella Marmo, grande conoscitrice di quell'epoca e di cose di Camorra dell'Ottocento evidenzia un fatto curioso e quasi spassoso relativo al neologismo coniato da Costantino Nigra, diplomatico torinese, segretario della Luogotenenza del Carignano, che, c'è scritto sul testo: ” … conoscendo il Mezzogiorno solo attraverso i libri non esitava a chiedere continuamente notizie sul Camorrismo”. Altri ed ulteriori dettagli sugli effetti dell'approssimazione del termine Camorra si trovano, nell'inventario della delinquenza napoletana scritto per servizio dalla Giunta comunale di Napoli all'epoca della Legge Pica, 15 agosto 1863, una specie di lista di tutte le varianti di delinquenza per scoprire dove si nascondessero i Camorristi che, ovviamente, va detto non c'entravano nulla coi truffatori, i borseggiatori, i destri, l'abigeato, gli spergiuri, i congiuri, gli assassini, i sovvertori e via discorrendo.


Spazio note

(1) Francesco Montuori, Lessico e Camorra. Storia della parola, proposte etimologiche e termini del gergo ottocentesco. Fridericiana Editrice Universitaria deposito legale 1762772 Bnn Distribuzione 2008 B 2555