Palazzo del Cinema Teatro Augusteo

Gli spazi interni, prima dei bombardamenti del 4 agosto 1943, trassero forza e sostentamento dall’architettura decorativa umbertina, presentandosi al pubblico e alla critica come opera emblematica per l’architettura napoletana della seconda metà degli anni Venti.
Il palazzo quindi che ospita il teatro, fu costruito quando era ancora in fase sperimentale per le moderne tecniche costruttive, e dopo tutto, ancor fortemente saldata ai desueti canoni in uso alle composizioni formali dell’Ottocento.
L’ingresso è aperto nelle nicchie della facciata occupante il fronte orientale di piazzetta Duca d’Aosta a ridosso del colle della Concordia a Montecalvario, prima ed ultima porzione meridionale di Via Toledo a Napoli.
Sullo stesso slargo si apre anche il varco sud di una delle due funicolari della collina del Vomero con percorso su pendenza accidentata della collina delle Mortelle, fortificata dalla costruzione ottocentesca del Corso Vittorio Emanuele.
Fu rifatto su quel che restava di un teatro ridisegnato da Luigi Vanvitelli nel 1926-1927.
- L'opera di rifondazione del palazzo che ospita il teatro Augusteo è da attribuirsi agli architetti Arnaldo Foschini, giovane elemento di spicco della cultura architettonica italiana, contraddistinta dalla romanità fascista, a sua volta estratto dal vivaio di Marcello Piacentini, e Pier Luigi Nervi, che, a quell’epoca a Napoli esordiva come progettista ed imprenditore di qualità, titolare tra l’altro della ditta Nervi & Nebbiosi, medesima esecutrice del teatro e della facciata nuova della sottostante stazione della funicolare. L’edificio nuovo fu ripreso secondo le tipologie classiche dei teatri a palchetti tipici del Settecento napoletano, mantenendo, tuttavia, la tradizione di uno spazio esasperato dalla distribuzione decorativa e strutturale finalizzata alla prospettiva del centro dell’invaso e con un’attenzione puntualizzata sull’uso delle apparecchiature tecnologiche di altissimo livello. Ed infatti, il centro del teatro, resta la grande sala per le performance, dal diametro di 30 metri, con copertura ottenuta per mezzo di due solette in cemento armato incastrate a quota differente. La scelta più tecnologica di quest’immobile, unico nello scenario immobiliare di Napoli, sono gli uffici, collocati proprio nella copertura del teatro, esattamente tra la soletta superiore sollecitata a compressione e quella inferiore che è invece esercita una controforza di trazione e, gli stessi uffici, sono separati nettamente da una battuta di sette radiali, corrispondenti ognuno ai puntoni inclinati di collegamento. Prima della sua chiusura negli anni della Seconda Guerra Mondiale, sulla sala affacciavano quattro ordini di palchi e la grande galleria sostenuta da quattro travate parallele reticolari e nove mensoloni radiali, un tema, quest’ultimo, caro a Pier Luigi Nervi, che, come anche ricordato dal Belfiore, contraddistinguerà per sempre le opere in nuce dell’ingegnere piemontese. Il teatro fu pensato e ricostruito col proposito di realizzare un punto di riferimento per la borghesia dell’epoca ancorata ai fasti e agli splendori della belle époque e per le classi militari e politiche, desiderose di uno spazio riservato ed alternativo allo scenario dei teatri minori nel circondario del centro storico di Napoli. Tra il 1945 e la fine degli anni Settanta di quello stesso secolo, il teatro veniva chiamato dai soldati del comando delle truppe alleate americane di stanza nel Golfo di Napoli, Red Star Club. L’ultimo restauro significativo del teatro risale al 1992.
Spazio note
(1) Pasquale Belfiore e Benedetto Gravagnuolo Cinema teatro Augusteo, in: Architettura e urbanistica del Novecento, premmessa di Mario De Cunzo, prefazione di Renato De Fusco Editori La Terza maggio 1994 BNN S C ARTE B 495/ter BNN SC ARTE B 495/ter scheda 42, pagg 162-163. Per queste voci sono state viste P. Belfiore, Cemento, che passione “Napoli Guide”, anni IV, n. 17, dicembre 1991 pagg 103-104; vedasi anche Teatro Augusteo, 1929-1992 pubblicazione monografica celebrativa del restauro del teatro, Napoli 1992; Ugo Carughi, Il Teatro Augusteo, “Bollettino della Soprintendenza pe ri Beni Ambientali e Architettonici di Napoli e Provincia, numero 2, 1993, pagg 34-35Categorie delle Guide
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