Archimede all’assedio di Siracusa Napoli

Mentre, l’Archimede ed il guerriero1 è il punto di riferimento assegnato dal ricercatore Raffaello Causa per creare il riscontro di questa opera ritrovata durante i lavori di rassegna e nuova collocazione della Quadreria di Palazzo della Prefettura a piazza del Plebiscito di Napoli nel 1948.
Risulta che il dipinto fu acquistato dall’esposizione borbonica del 1826, assieme ad altri pezzi firmati Filippo Marsigli, Carlo De Falco, Felice Cottrau, Gabriele Smargiassi e Raffaele Carelli2 e di quest’ultimo sempre del medesimo circuito si conserva il dipinto Veduta della chiesa dell’Avvocatella di Cava.
All’esposizione borbonica del 1826 sui registri messi a dispaccio non risulta presente questo quadro del Foggia, mentre invece sono inseriti come presenti del medesimo autore altre due sue opere: Ritratto di Monaca e Ritratto di Canonico.
La morte di Archimede è sempre stato un tema buono per esercitarsi a far pittura.
Ma il classico, nonché, primitivo bollo rosso in basso a destra ed il numero identificativo 246 non lascia alcun dubbio.
- Il quadro era presente all’esposizione borbonica del 1826, quasi certamente non ne fu menzionata la collocazione perché non tempestivamente comunicata. La morte di Archimede, procurata per mano di un guerriero di Roma, nel momento esatto in cui Siracusa è assediata e vinta da Marcello e dai suoi legionari romani, è sempre stato un tema buono per esercitarsi a far pittura ed è quel che perpetravano i professori e gli allievi della real Accademia delle Belle Arti del Regno. E all’epoca del pensionato di Roma, nelle esposizione del 1835, la morte di Archimede, sarà il tema nuovamente ricorrente e questa volta condotti ad egregia forma d’espressione dai dipinti di Vincenzo Morani, Vincenzo Mancinelli, ed Alessandro Ciccarello. Il soggetto del dipinto è chiaramente Archimede, e qui, in questa soluzione, lo scienziato sta curvo sul tavolo che lo caratterizza nell’iconografia tardo classica, ed un panno avvolto attorno al gomito ne accentua l’intenzione; il soldato che avrebbe poi inferto il colpo gli sta accanto, ma le sue movenze ingannano circa le sue dimensioni e le sue reali proporzioni prospettico-anatomiche. Sullo sfondo del dipinto, Siracusa in fiamme.
Spazio note
(1) Olio su tela cm 104x77 di Michele Foggia. Estratto dai contributi di Ugo Carughi, Luisa Martorelli, Annalisa Porzio in Il Palazzo della Prefettura introduzione di Agatino Neri. Sergio Civita Editore Officine Grafiche Peerson Napoli 1989. A pagina 86(2) A.S.N., Casa Reale Amm.va Maggiordomia Fs 483
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