Cappella Anime del Purgatorio a Napoli

Cappella delle Anime del Purgatorio a Napoli1, o anche detta Cappella del Purgatorio, è una delle chiese chiuse della città, in qualche documento scritto anche “Cappella degli Spagnoli”, sita all’interno del complesso museale storico del Maschio Angioino a piazza Municipio.
Sta serrata tra la sala dedicata a Carlo V, la Sala dei Baroni, il Salone del museo civico e la Cappella Palatina, identificabile con la cappella fatta costruire nei cinque anni tra il 1334 ed il 1339, da re Roberto il Saggio, e consacrata a San Martino di Tours, recante alle pareti “Scene di vita del santo”, almeno fino al 1580, anni in cui invece fu istituita sotto l’attuale titolo.

Sembrerebbe, secondo una versione di Ludovico de La Ville-Sur Yllon, che ad affidare all’ambiente questa curiosa denominazione sia stata la condizione giuridica della Cappella fin dalle sue origini ad ospitare i condannati a morte prima delle esecuzioni, qui portati a ricevere gli ultimi sacramenti; ed ancora, pare sia stato sepolto proprio in questa cappella il fratello di Masaniello.

Come sottolineato da Pier Luigi Leone De Castris, la tela di capo altare fu dipinta da un discepolo tardo manierista della cerchia di Girolamo Imparato e Angelo D’Amato, espressione della cultura decorativa barocca, che legava assieme moltissime chiese di Napoli.


Prova descrittiva della Cappella Anime del Purgatorio.

Si presenta a pianta centrale, quasi una croce greca, con i bracci laterali conformi alla cultura manierista di ridurre lo spazio chiesastico con invaso centrale.

  • È decorata da un ciclo di affreschi permanenti di stile anch’essi barocco, riferibili tutti alla metà del Seicento italiano, incorniciati da intagli di legno in similoro e stucchi pregevoli. Essi sono: Scene mariane, nel transetto. A sinistra un autentico Ecce Homo ed ancora i Santi e Martiri: Agata, Lucia ed Orsola e a destra opere che ritraggono in luce Evangelisti e le Virtù stanno nella volta centrale. Alle pareti centrali che fiancheggiano un bellissimo altare di legno del Seicento con dentro un altro altare anche più antico ed in arenaria, stanno gli affreschi San Gennaro che esce dalla fornace. Liberazione di San Pietro dal carcere, la decollazione di San Giovanni il Battista, ed il Naufragio dell’apostolo Paolo a Malta. Sull’altare una pala ritrae la Madonna con le anime purganti ed i Santi San Sebastiano e Gregorio Magno , ed altri due dipinti centinati ed inseriti tra decorazioni barocche stanno i Santi Gerolamo e Carlo Borromeo.


Spazio note

(1) Napoli Sacra *10. itinerario pag 107/ [testi di] Leonardo Di Mauro ... [et al.]. - Napoli : Elio De Rosa, ©1993. - P. 65-128 : ill. ; 33 cm. Codice SBN NAP0159853 Fa parte di Napoli sacra : guida alle chiese della città.