Chiesa della Misericordia ai Vergini di Napoli

Santa Maria della Misericordia è una delle chiese chiuse del centro antico di Napoli1. Venne parzialmente distrutta durante i bombardamenti del 1943

Fu restaurata solo nel 1967 con la ricostruzione del soffitto e della cupola, seguendo il modello preesistente, fino a riottenere la sua funzione definitiva di chiesa ausiliatrice dell’attiguo ospedale2, che, però, assieme al Ritiro oggi è sezionato per la residenza di abitazioni comuni.

La facciata della chiesa è aperta su Via Vergini nel punto in cui questa aggancia il braccio passante da e per il comparto Fuori Porta San Gennaro, fermo restante che la chiesa medesima col corpo di fabbrica allungato alle sue palle, presenta volontariamente un fondale scenico per l’angolo di piazza Cavour e Via Mario Pagano

Mentre il prospetto architettonico maggiormente rilevante è il chiostrino sopraelevato, porticato solo su due lati e raggiungibile dall’ascesa di una gradinata a cannocchiale aperta direttamente su via della Misericordiella.


La fondazione estratta dalla commenda Benedettina e l'arrivo dei Chierici Regolari Teatini.

È di antichissime origini e sorge in un’area occupata in epoche remote dall’unica fondazione Benedettina3 di tutto il borgo dei Vergini.

  • Sepolta da una alluvione, secondo come scrive il Galante, episodio a sua volta, datato dalla studiosa Livia Saddi all’incirca nel 16064, secondo il D’Aole, si tratta di immobile occupato in seguito alla cessione Benedettina, dai Chierici Regolari Teatini ”venuti a stare a Napoli nel 1532 col proposito di ivi fondarvi la loro religione”. I Chierici tra l'altro, va ricordato, stante alla provvidenza del benefattore Col’Antonio Caracciolo, conte di Oppido, abitarono inizialmente presso i Santi Apostoli a Santa Sofia, e dai dispacci del medesimo autore, non si sa per certo, ma pare vi fosse stato sepolto in questa chiesa addirittura il loro stesso fondatore, San Gaetano di Thiene. Un’analoga faccenda capita per gli stessi Teatini in concorso per il dominio del territorio di Chiaia per la chiesa della Vittoria formalmente contrari alla presenza sul posto della chiesa delle Crocelle al Chiatamone5.

I frati vestiti di rosso ed i Bianchi della Giustizia.

Più certo invece appare che alla chiesa fosse afferente la pastorale di una nobilissima congregazione laica ormai estinta.

  • D’Aloe li ricorda come i frati vestiti di rosso, più probabilmente gli stessi Bianchi della Giustizia, già operosi presso la chiesa Santa Maria Succurre Miseris eretta proprio sul fianco opposto. Santa Maria della Misericordia, fu poi istituita chiesa parrocchiale nel 1600 dal Cardinal Alfonso Gesualdo, ”per comodità dei vicini”, poiché, l’uso originario fu pensato solo per ricovero dei sacerdoti anziani. Dalle informazioni raccolte e segnalate da Ileana Creazzo , si apprende che la maggior opera di restauro all’impianto religioso fu accordato all’opera della nascente Congregazione che tutt’ora ne detiene il patronato e più specificatamente descrive pagamenti per: Giuseppe Scarola, 1732 per le decorazioni a stucco da quest’ultimo operati all’interno dell’immobile; il pavimento maiolicato lo attribuisce a Gaetano Massa, datandolo 1735, mentre Bartolomeo Granucci, revisionerà nel 1733 gli stucchi e gli altri lavori eseguiti nei locali della Confratenita. A Francesco Pagano si attribuisce il bassorilievo di marmo, datato Anno Domini 1733, posto sul bel portale dell’ex ospedale, ritraente, Cherubini in atto di sorregger la Vergine Santissima con Bambino. Al suo interno, i dipinti rimossi per ragioni di ragguardevole protezione degli stessi lasciano le nicchie vuote, pur sempre, a loro volta un capolavoro della scuola di Domenico Antonio Vaccaro, ed oltremodo, resta all’ammirazione interdetta della tomba di Gennaro Mascabruno, 1711, e di Domenico De Liguori 1752.


Spazio note

(1) [5]: Stella, Vergini, Sanità / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, 2010. - p. 606 : ill. ; 31 cm. ((In calce al frontespizio : Fondazione Premio Napoli ; MN Metropolitana SpA Codice SBN NAP0544539 ISBN 9788890147883 BNN Sez. Nap., VII A 1638/5 pag 127
(2) A. Terminio Santa Maria della Misericordia, in “Napoli Sacra. Guida alle chiese della città”, 14° itinerario, Napoli 1996, pagina 858
(3) D’Aloe Catalogo di tutti gli edifici sacri della città di Napoli e dei suoi sobborghi in Archivio Storico per le Province Napoletane, vol. VIII 1883, pagg 520-521
(4) Cenni storici sul complesso di Santa Maria della Misericordia ai Verigni, Livia Saddi, in Il *Borgo dei Vergini : Storia e struttura urbana / a cura di Alfredo Buccaro; prefazione di Giancarlo Alisio. – Napoli : CUEN, [1991]. – 388 p. : ill. ; 24×22 cm. Codice SBN NAP0007472, pagina 244
(5) Ileana Creazzo, “Note alla Giornata quattordicesima”, in G. Aspreno Galante. Guida alle chiese della città; l’autrice si aiuta anche con informazioni estratte dai documenti del Banco di Napoli, A. S. B. N., Banco dei Poveri, giornale copiapolizze, nn 1154, 11244, 1150.