Interramento ferroviario al CDN Napoli

Il Comune di Napoli1, in base all’articolo 3, ultimo comma del contratto di concessione 27 dicembre 1978, autorizzato con delibera n° 2269, del 19 novembre 1983, e stipulato il 22 dicembre 1983, rep. n° 54359, poi, definitivamente approvato il 24 gennaio 1984, decise di consegnare alla MEDEDIL, lavori relativi all’interramento degli scatolari.

I tronchi ferroviari di pertinenza alla Ferrovia Alifana non furono mai costruiti in luogo della S.E.P.S.A., linea Sarno-Baiano.

Gli accordi furono di materializzare il tratto interrato di ferrovia corrente sotto il Centro Direzionale di Napoli, tenendo escluse le zone occupate dalle fondazioni delle Torri Enel e le torri sui lotti A4 e B1, unitamente alla realizzazione del collettore di via Nuova Poggioreale.

La spesa per ottenere l’esito dei lavori fu a quell’epoca, solo provvisoriamente stimata per 90.525.000 di Lire, di cui, 23 miliardi occorrenti solo per gli espropri ed il contestuale approvvigionamento di abitazioni sostituite.


L'interramento ferroviario appaltato alla Sintex Asfalti ed alla Cogefar.

Per il tratto ferroviario propriamente detto furono necessari all’incirca 50 miliardi, e quasi 18 miliardi per la costruzione del collettore di via Nuova Poggioreale.

  • Altra singolarità fu la spesa di 669.000 solo in progettazione di opere di urbanizzazione connesse all’agibilità viaria e funzionaria del Palazzo Cenni, l’attuale palazzo di Giustizia. Nella normativa di questo contratto fu previsto che il Comune di Napoli avrebbe sostenuto i costi sui lavori mediante l’accensione di un mutuo da 91 miliardi di lire con la Cassa di Deposito e Prestiti, unitamente alla concessione di contributi da parte del F.I.O., Fondo Incrementi d’Occupazione, e del F.E.S.R., Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale. Caso mai non fossero state mantenute le scadenze per l’erogazione del prestito, la MEDEDIL, avrebbe anticipato la somma ed il Comune in cambio ne avrebbe corrisposto il rimborso con tassi di interesse calcolati secondo la normativa bancaria vigente. Infine, nella paventata ipotesi futura, che nessuna di queste somme fosse stata incassata dalla MEDEDIL per la realizzazione delle infrastrutture sotterranee, il Comune diede parola che si sarebbe procurata la somma occorrente nella vendita all’incanto di una o più isole edificatorie. Il contratto tra le parti, quindi, fissò al netto delle spese, i costi di mercato d’allora, 250.000 lire per m3, per l’alienazione di circa 400.000m3. Tutta quanta l’operazione di fondazione e sottofondazione dell’interramento del tratto ferroviario fu sezionato in diversi lotti operativi e compresi col termine tecnico di Lotto 3, aggiudicato alla società Asfalti Sintex, per il quale furono stanziati soli 7 miliardi di lire, ed il Lotto 4, aggiudicato alla COGEFAR, per la quale, furono versati 10 miliardi. L’interramento della rete ferroviaria relativamente ai lotti 3 e 4 sono più a diretto contatto col palazzo di Giustizia. I bandi relativi a tutta quanta l’operazione furono inviati alla Comunità Europea il 1° marzo del 1985 ed in quella stessa data furono anche pubblicati sull’Albo Pretorio del Comune di Napoli e su 5 testate giornalistiche a diffusione sia regionale che nazionale.


Spazio note

(1) Centro direzionale di Napoli Progetto planovolumetrico e sistemazione urbanistica Kenzo Tange&Urtec Novembre 1982, BNN Sezione Napoletana Miscellanea VII C 4/15. Vedasi anche: Centro direzionale di Napoli Rassegna A.N.I.A.I., 6/1 A6 1983 BNN alla Sala dei Periodici; ed ancora: col contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Fondazione Aldo Della Rocca Ente Morale per gli Studi Urbanistici Collana di Ricerche e documentazione Il Centro Direzionale di Napoli Cronistoria tecnico-amministrativa di Giuseppe Furitano Gian Aldo della Rocca Casa Editrice dottor Antonio Milani, a Napoli nel 1992 BNN Sezione Napoletana VII B 145.