Modifiche del CDN al progetto Tange Napoli

Il centro direzionale di Napoli1 in effetti è stato realizzato nel rispetto dei criteri messi a progetto dallo studio dell’architetto giapponese, Kenzō Tange.

Ed ovvero, sostanzialmente furono apportate delle modifiche ad una prima sistemazione di tutta quanta l’area assegnataria2, gestita dal vecchio accordo datato 1 agosto 1975 siglato tra tutte le parti con la società edilizia MEDEDIL.


Le modifiche si ispirarono principalmente al desiderio dell’architetto giapponese di porre in stato di collegamento continuo e permanente tra loro le diverse isole in corso di edificazione, in luogo di vecchie e rigide norme di assegnazione casuale e compatta dei volumi di fabbrica sia a torre che a piastra, che invece, se lasciate alla loro primaria collocazione progettuale, avrebbero generato conseguenze pregiudizievoli facilmente intuibili.

Prima tra le tante, il rapporto tra l’edilizia residenziale e quella terziaria completamente stravolto dall’incongrua aliquota di lavoratori che presto si sarebbero insediati sul posto, con gravissima accentuazione di moti pendolari da e per il Centro Direzionale e la tanto attesa nuova crisi degli alloggi.


Le modifiche al progetto per un Nuovo Centro Direzionale.

Quindi a seguito dell’incontro ai vertici dell’Amministrazione comunale del 19 luglio 1982, si procedette allo studio della variante delle norme incrementando fino al 30% le aree a destinazione domiciliare.

  • Tange ideò zone di transito sia pedonale che veicolare, con particolar riguardo alle aree di passeggio, sosta e tempo libero, per le quali, furono assegnate diverse attrezzature, impianti a verde, larghi spazi per lo svago ed il ristoro. Per il piano veicolare, invece, fu studiata una vincente idea che ha trovato poi uso effettivo in strade a servizio dei quartieri satelliti ed esterni al piano del progetto. Essi sono tutto il comprensorio di Poggioreale, i quartieri La Bussola, il Luttazzi. Oltre ai percorsi studiati in modo da poter facilitare ingresso ed uscita delle auto specie nei settori a forte attrazione veicolare, come ad esempio il Palazzo della Giustizia ed i varchi di penetrazione dell’arteria nord-sud corrispondente a via Gianturco, l’uscita della Tangenziale, Corso Malta e la via Marittima. Pertanto, tutto quanto l’impianto urbanistico ha subito modifiche strutturali sempre mantenendo come punto di riferimento il palazzo di Giustizia, per il quale, fu costruito la sopraelevata longitudinale, pedonale Est-Ovest anche questa ridimensionata e lasciandola sostanzialmente immutata verrà qualificata appunto come ”Asse sportivo” in quanto si dimostrò subito capace di accogliere tutti gli elementi caratterizzanti l’intero sistema a partire dagli impianti sportivi e di svago. Parallelamente a questa piastra nel settore sud-ovest v’era la cosiddetta park-way, poi rinominata ”Asse Verde” con specifiche caratteristiche di tipo terziario e servizi alla persona, con aggancio diretto al Corso Malta ed un innesto su via Gianturco. Tra queste due strutture, la prima assolutamente pedonale e l’altra solo ed esclusivamente veicolare, ne fu prevista una terza, e cioè l’attuale ”Asse formale” ad uso specifico per insediamenti pubblici ed a carattere viario intermedio. L’Asse cioè, che dato alla luce, ha ”improntato il CDN di vita mediterranea” nonostante la veste architettonica futuristica per il suoi tempi, anche e soprattutto grazie all’agorà, centrale individuata nel settore propriamente del Largo Kagoshima. Altra cura fu prestata, a partire dalle modifiche apportate dal progetto Tange, alla regolazione di strade interne al CDN, chiaramente tracciate per favorire gli scambi con le vie di quartiere che lo circonda, di modo che possa esser superata l’esigenza di semaforazione nei punti di interferenza e consentire la viabilità interna in senso orario. L’afflusso ed il deflusso da e per la periferia orientale è garantito da un sistema di raccordo con la sopraelevata Est-Ovest del quartiere di Ponticelli, e quindi anche con la Tangenziale di Napoli.


Spazio note

(1) Centro direzionale di Napoli Progetto planovolumetrico e sistemazione urbanistica Kenzo Tange&Urtec Novembre 1982, BNN sez. nap. Miscellanea VII C 4/15. Vedasi anche: Centro direzionale di Napoli Rassegna A.N.I.A.I., 6/1 A6 1983 BNN alla Sala dei Periodici; ed ancora: col contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Fondazione Aldo Della Rocca Ente Morale per gli Studi Urbanistici Collana di Ricerche e documentazione Il Centro Direzionale di Napoli Cronistoria tecnico-amministrativa di Giuseppe Furitano Gian Aldo della Rocca Casa Editrice dottor Antonio Milani, a Napoli nel 1992 BNN Sezione Napoletana VII B 145.
(2) Questa in effetti fu dichiarata da subito area in sofferenza principalmente per la manifestazione di interesse del Comune di ridurre il volume d’area disegnato sullo stesso progetto, pronunciandosi favorevole ad una ridimensione del territorio portando l’estensione del Centro Direzionale ad un livello di edificazione pari a 3.900.000 m2 fatta eccezione solo per il palazzo della Giustizia e gli Uffici Comunali