Cappella del Presepe a Carbonara Napoli

È la cappella detta del Presepe, chiesa di San Giovanni a Carbonara di Napoli1, fino agli anni Novanta del Novecento chiusa poi riaperta al pubblico dal 2000.

E' stata di patronato della famiglia dei Recco, all’interno della quale, si conservavano gli elementi plastici del presepe commissionato nel 1478 da Jaconello Pepe a Pietro Alamanno e a Giovanni suo figlio, giunti a Napoli da Ulm nella Germania sud occidentale, formatisi alla scuola dello stile Fiammingo di Borgogna.

Del presepe, quarantuno pezzi in tutto, di notevolissima fattura, molti vennero espatriati, altri trafugati e quel che ne restò, furono allocati al Museo di San Martino.

Le sculture, tutte in legno, vennero ultimate dai maestri nel 1484, dipinti dalla napoletana Antonietta de Gennaro e dorati da Francesco di Felice. Poco distante dalla cappella del Presepe, sta il pregevolissimo altare Miroballo, fondato dal Troiano e Maddalena Miroballo, che stanno incisi sul bassorilievo al centro del timpano del monumento.


La figura mitica di Antonio Miroballo e la teoria dei Santi e dei Leoni.

Pur tuttavia la cappella fu di patronato comunque del fondatore dell’onnipotente famiglia dei banchieri Miroballo, nonché consigliere e presidente della Real Camera della Sommaria, oltre ad esser stato proprietario delle città di Lettere, alcune terre a Grangnano, Pimonte, Positano ed Angri.

  • L’altare è parte integrante dell’arredo sacro della chiesa di San Giovanni a Carbonara, ma sostanzialmente, è anche una sorta di cappella, attribuita a Jacopo della Pila, Tommaso Malvito e suo figlio Giiovanni e dall’Abate è stato segnalato anche un intervento di Pietro e Francesco da Milano. Il monumento ripara sotto un grande arco a tutto sesto l’altare Miroballo con, sul bassorilievo, il Cristo nel sepolcro con la Vergine Santissima, San Giovanni l’Evangelista e due Angeli, al centro, una nicchia accoglie la statua opera di Giovanni da Nola, ritraente San Giovanni il Battista, a cui, in fondo è dedicata la cappella; ai lati due sculture mostrano la Temperanza a sinistra e la Fortezza a destra. L’intradosso dell’arco è scompartito dai lacunari ottagoni, con rosoni e teste d’angelo. I pilastri di sostegno iniziano dal basso ad esibire due leoni e s’innalzano per due diversi ordini separati appena da una cornice; nel primo ordine a destra sta Sant’Agostino da Ippona, a sinistra San Gregorio e nel secondo ordine rispettivamente, San Girolamo a sinistra e Sant’Ambrogio. Santa Monica e Sant’Antonio stanno in alto ed in basso della facciata laterale del monumento. Il Battesimo del Cristo e la Decollazione di San Giovanni il Battista, stanno assieme a Tobia e l’Angelo rispettivamente in alto ed in basso della parete sopra il basamento. Dall’altro lato, sulla facciata della parete esterna sta scolpito da Lorenzo Vaccaro, la figura mitica di Antonio Miroballo morto nel 1693. L’Eterno Padre che benedice, sta al vertice del monumento avvolto nella ghirlanda messa al centro tra le statue dei Santi Pietro e Paolo. San Michele Arcangelo conclude la facciata principale del monumento.


Spazio note

(1) Napoli Sacra *2. itinerario pag 107/ [testi di] Leonardo Di Mauro ... [et al.]. - Napoli : Elio De Rosa, ©1993. - P. 65-128 : ill.; 33 cm. Codice BN NAP0159853 Fa parte di Napoli sacra: guida alle chiese della città. Napoli 19-5-1622.