Case Popolari a via Consalvo di Napoli

Per questo complesso edilizio fu eliminato il nucleo dei servizi e cambiò l’impatto urbanistico riconducendolo alle analoghe esperienze stereometriche del piano regolatore del 1946, poi risultato efficace per l’edificio Granili oltre la Stella Polare.
Le palazzine popolari emergono in leggera dissimmetria rispetto al piano di posa.
Con lunghe terrazze e frangisole in metallo corazzato, esse seguono l’andamento leggermente curvo di via Consalvo sulla quale prospettano i pieni senza vuoti dei fianchi laterali, pur tuttavia mantenendo la posizione originaria scelta secondo l’asse elio termico, e quindi ancora una volta presentandosi leggermente inclinati rispetto alla strada maestra.
Son stati estratti dal progetto degli architetti Cosenza e Salvatori, su istruzione del Genio Civile nel biennio 1947-1949.
Le case popolari di Via Consalvo e l'esperienza fascista del quartiere di Fuorigrotta.
Le istruzioni furono quelle di favorire la lottizzazione di un’area a ridosso della collina che delimita a sud l’espansione del quartiere di Fuorigrotta, in gran parte, all’epoca successiva ai bombardamenti del 1943, già bonificata dai precedenti commissariati fascisti di Michele Castelli e Pietro Baratono.
- Nel piano particolareggiato di Luigi Cosenza, i 5 edifici costituenti l’intervento di realizzazione di case per i senza tetto, andranno ad aggiungersi alle opere del medesimo autore realizzate per il vicinissimo Rione sul Viale Augusto. Sul progetto fu prevista la costruzione di sette edifici in luogo dei cinque realizzati, 3 di questi a quattro piani e gli altri 2, in cemento armato a cinque piani, quattro alloggi per ogni piano, per un totale di 103 alloggi da tre stanze ciascuno ed una capienza media fissata a 93 mq di volume abitabile, per un totale complessivo di 309 stanze e, mai realizzati, dieci negozi, progettati per affacciare direttamente in strada dalla funzione del portico a piano terra aperto alla testata degli edifici. Al suo interno, agli appartamenti ci si arriva tramite scale ad accesso consentito, con anteposto un ballatoio coperto. Gli alloggi sono quasi tutti a tre stanze, bagno, cucina e disimpegno, terrazzo coperto d’ingresso, balconi in tutte le camere senza differenza calcolata per la zona notte e giorno.
Spazio note
(1) Liberamente estratto da: Sergio Stenti, Napoli Moderna. Città e case popolari. 1968-1980. Introduzone di Alberto Ferlenga. Napoli 1993 edizioni Clean BNN 2008 A 855, pagg 66-69 Altri contributi: 80 anni di edilizia a Napoli. Vedasi anche: Il finanziamento dell'edilizia economica e popolare. Leggi il PDFCategorie delle Guide
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