Monastero Trinità delle Monache a Napoli

Fondato da donna Vittoria de Silva, nobildonna accreditata al Sedile di Capuana, la quale, dopo aver platealmente rifiutato all’ultimo minuto le nozze col conte di Biccari, Emilio Caracciolo, si ritirò nel convento di San Girolamo a Mezzocannone, lasciando il secolo e abbracciando la vita claustrale col nome di suor Eufrosina.
Desiderosa di una vita più vicina all’austerità della prammatica evangelica, col permesso di papa Clemente VIII, il pontefice che, in quest’area, ebbe già sistemati i Serviti presso la chiesa di Santa Maria Ognibene ai Sette Dolori, istituì un ritiro a Via Costantinopoli nei pressi delle chiese sorelle di Santa Maria della Sapienza e di San Giovanni Battista delle Monache.
Ben presto, però, vi fu bisogno di un posto più adatto al crescente numero delle educande ammesse al ritiro; quindi nel biennio 1606-1608, nei pressi di un podere di proprietà della certosa di San Martino, su ai Quartieri Spagnoli a valle della Contrada delle Celse, si acquistò un lotto di terra a ridosso della murazione vicereale, che da Portamedina arrancava per balzi di quota fino a Castel Sant’Elmo e su cui presto si pose a fondazione il monastero medesimo.
La collocazione spaziale del vecchio monastero e le suppellettili superstiti.
Da quest’altura da un panorama non ancora deturpato da altre costruzioni era ben visibile, lungo il porticato, composto di 28 arcate, sul lato settentrionale del monastero, il panorama di Napoli.
- Si vedeva la collina di Posillipo che scherma i venti provenienti dalla Baia di Pozzuoli ed i Campi Flegrei. La fama di un posto così bello lo si ricorda anche in una storica visita di Maria d’Austria, sorella di Filippo IV, nel suo viaggio che la condusse dal futuro sposo Ferdinando d’Ungheria. Dell’originario assetto degli ambienti oggi resta ben poco, al punto che viene quasi impossibile tracciare il percorso avviato dall’architetto teatino Francesco Grimaldi, esitato prima per gli ambienti conventuali e poi per la stessa chiesa della Santissima Trinità delle Monache, iniziata è quasi certo nel 1618, e completamente distrutta da un crollo avvenuto nel 1897. L’aula di questa chiesa venne utilizzata dopo gli episodi del disastroso sisma, ed in seguito alle varie vicende di predoneria, in una sala di farmacia per il vicinissimo presidio militare. La chiesa venne eretta su un progetto di costruzione disegnato almeno nove anni prima del 1618, allorquando, il Grimaldi fu operativo nell’assetto architettonico della Cappella del Tesoro di San Gennaro al Duomo di Napoli, con la quale, questa chiesa condivide ancor’oggi l’impostazione della croce greca, inscritta, in questo caso, in un quadrato e pilastri obliqui che inizialmente ne sostennero la cupola. In comune col convento solo l’atrio cinquecentesco aperto a sinistra dell’asse principale della croce greca. Per la chiesa vennero investiti 150.000 ducati, negli anni in cui si avvicendarono gli architetti Gian Giacomo di Conforto e Cosimo Fanzago. E proprio al Fanzago venne commissionato dalla fondatrice del complesso la decorazione marmorea della chiesa, col materiale apposta fatto trasportare a Napoli da Genova per mano di Marcantonio Doria. Tutto quanto il pavimento in marmo è andato perduto in un terremoto del 1732, e della sistemazione precedente resta oggi solo l’elegantissima balaustra barocca che stringe la scalinata curvilinea, a piccoli piani l’uno dietro l’altro, tutti in marmo finissimo, dal basso del portale, la facciata ed il vestibolo mossa dall’inventiva di installarci dei telamoni. Circa gli affreschi e lo stato delle decorazioni, oggi sopravvive solo il dipinto di Giovan Bernardino Azzolino ritraenti i Santi e Martiri Francescani, nell’atrio dell’ex convento e agli angoli le quattro virtù: Povertà, Castità, Religione ed Ubbidienza. Mentre stanno in custodia al Museo di Capodimonte le tele appartenute alle monache firmate Joseph Ribera e rispettivamente: il San Gerolamo e la Trinità Terrestre, oltre a due comunichini scolpiti da Matteo Bottigliero nel 1737.
Spazio note
(1) [Napoli Sacra *2. Itinerario / [testi di] Leonardo Di Mauro ... [et al.]. - Napoli : Elio De Rosa, ©1993. - P. 65-128 : ill. ; 33 cm. Codice SBN NAP0159853 BNN 2° itinerario Leonardo di Mauro Napoli Sacra Misc Busta D40/12]Categorie delle Guide
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