Chiesa Santa Maria Materdomini a Napoli

Di Fabrizio Pignatelli si è eseguito per testamento nella chiesa il suo sepolcro in marmo bianco bianco, osteggiato da due colonne in marmo giallo antico.
Sorretto da due leoni con statua del defunto in bronzo, sta in ginocchio dentro una nicchia marmorea intagliata a conchiglie. Il tutto eseguito nel 1590 da Michelangelo Naccherino su commisione di Decio Caracciolo e Alfonso Galeota e terminato nel 1609.
La chiesa ha via a via perduto la sua importanza dalla fusione avventuta nell’agosto del 1582 con la chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini mentre ha però mantenuto la semplicissima facciata cinquecentesca in piperno e conci rettangolari realizzata dalla mano di Giovan Francesco di Palma, allievo del Mormando, il quale, adotta questo schema già pressocchè collaudato per le facciate delle chiese dei Santi Severino e Sossio a piazzetta Grande Archivio e alla chiesa di Santa Maria in Donnaromita a via Paladino.
La versione unica e quattrocentesca della chiesa di Materdomini.
Un tempo sulla nicchia sopra il portale v’era la stauta ritraente La Madonna con Bambino opera di Francesco Laurana.
- Inizialmente di quest'opera s'era datata 1472-73, ma poi, per le affinità di altre opere eseguite dallo scultore dalmata sia in Sicilia, sia per alcuni confronti con un’altra Madonna con Bambino del 1474 collocata presso la cappella Palatina al Maschio Angioino, oggi si è spostata la data della statua agli anni Sessanta del 1400 e si è pure spostata la statua sull’altare maggiore della medesima chiesa. La chiesa si presenta a navata unica rettangolare e sulla sinistra una bellissima Vergine con i Pellegrini e la Carità del 1721 opera di Leonardo Olivieri alliveo del Solimena. Il dipinto nell’antica dimensione della chiesa, prima delle rifazioni dell’Ottocento, stava affisso sulla volta a cassettoni, con grandi rosoni ed altri ornamenti vari dispersi su campo azzurro. Lo stemma dei Pignatelli sta nella trabeazione accolto tra due pilastrini coronato da semplice frontone sopra la trabeazione, In chiesa si ammira ancora il dipinto di Nicola Malinconico ritraente la Vergine coi Santi Gennaro patrono di Napoli e San Francesco di Paola; di quest’artista si osservano lavori di dipinture presso il palazzo D’Aquino-Caramanico a via Medina. Inoltre, ancora in questa chiesa il sepolcro di Maria Luisa di Stigliano morta nel 1855, realizzata da Francesco Liberti ed ancora due insegne marmoree ricordano le figure di papa Gregorio XIII Buoncompagni e la monarchia spagnola, ed infine i dipinti di San Filippo Neri e San Carlo Borromeo di autore ignoto del Seicento.
Spazio note
(1) Liberamente estratto da: Napoli Sacra *11. itinerario / [testi di] Gaetano Amodio ... [et al.] - Napoli : Elio de Rosa, c1994. - P. 641-704 : ill. ; 33 cm. Codice SBN NAP0159937 Fa parte di Napoli sacra : guida alle chiese della città , 11 Autore secondario Amodio, Gaetano ha per altro titolo Undicesimo itinerario. Anno pubblicazione 1994Categorie delle Guide
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