Parco delle Tombe di Virgilio e Leopardi

E’ il parco della Tomba di Virgilio1(2) e del poeta recanatese, Giacomo Leopardi. Un’area coltivata col verde bruno dei Lauri(2bis)2ter, impreziosita dal grigio del piperno dentro il quale è incassato il bianco candido delle lapidi, parti integranti della storia del recinto.

Le lapidi sono tutte quante approssimative di date e tempi risalenti tra gli anni Venti ed Ottanta del Novecento, ispirate all’organico patrimonio lapidario descrittivo del posto, andato perduto per sempre.

Il patrimonio lapidario com’era d’uso nel XII e XVI secolo si rendeva edotto il viaggiatore circa i riferimenti ed i confronti contro l’horror loci che incuteva l’antro della Cripta o grotta di Virglio e la leggenda di Virgilio Mago che volle le stufe e le grotte dei Campi Flegrei un dono fatto dal Poeta alla città di Napoli, ove trovasi sepolto assieme alla Tomba di Giacomo Leopardi.

Il suo ingresso è situato di fronte al ponte e l’edificio della Metropolitana di Mergellina, ” … nella qual giurisdizione dei Canonici Lateranensi, il tumulo virgiliano venne circondato dai vitigni dell’orto dei preti della vicinissima chiesa di Santa Maria della Piedigrotta, prima che questo cadesse per oltre duecento anni in stato di totale abbandono".


L'omaggio al Poeta Virgilio dello studentato Accademy League of Ohio.

Il luogo è incantato da una parete liscia tagliata dai cavamonti napoletani, di color ambra più volte drappeggiata dall’edera che cresce selvaggia e spontanea fin sul ciglio della rupe, sulla quale dominano secolari un Pino ed una Casa Rossa3.

  • Un busto ritraente l’immagine idealizzata del poeta Virgilio, poggiata su di una colonnina alta 70 cm., ispirato alle fattezze del mosaico di Virgilio trovato solo alla fine dell’Ottocento ad Hadrumetum e conservato presso il Museo Bardo di Tunisi, è posto all’interno di una nicchia ricavata nella parete a sinistra di chi imbocca il viale di accesso alle tombe. Si tratta di un omaggio fatto al poeta dallo studentato americano dell’Accademy League of Ohio in occasione del bimillenario della nascita del mantovano. Presenti sul posto nel 1931 ne scoprirono il busto nelle celebrazioni organizzate dal Governo italiano. Una lapide del 1902 prodotta da ignoto autore, venne fatta affiggere, su interessamento dell’Accademia di Belle Arti per ordine del Ministro della Pubblica Istruzione in occasione dell’inaugurazione del nuovo mausoleo di Giacomo Leopardi quando stava ancora alla chiesa di San Vitale a Fuorigrotta4. Questa lapide, oggi sullo sperone tufaceo sul quale si erge il colombario, a sinistra di chi guarda l’ingresso alla Grotta di Virgilio, riassume un tratto delle poesia satirica scritta all’inizio del 1837 poco prima della morte da Giacomo Leopardi con la quale il recanatese satireggia sulla città di Napoli considerandola una sorta di Topaia e per darne un’idea, il Poeta l’accosta al buio della cripta di Virgilio che ebbe modo personalmente di visitare e di celebrare ancora con versi poetici5. Il parco Virgiliano venne una prima volta restituito all’omaggio del Poeta Virgilio solo dopo6 un primo inventario redatto da Giulio Cesare Bonito, affiancato dall’opera del medico e compagno Vincenzo Bonito poi meglio messo a rassegna da Sebastiano Bartolo7 emerito professore incaricato nel 1667 dal vicerè Pietro Antonio d’Aragona di monitorare, o meglio ragguagliare con rigore scientifico lo status di tutta la zona.

La Cripta o grotta di Virgilio

A Virgilio mago verso il quale di gusto esprime un certo scetticismo solo il Celano, è legata ancora la leggenda che avrebbe scavata solo in una notte con l’aiuto dei suoi demoni il tunnel che realmente oggi esiste collegante il parco Virgiliano con un primo ingresso all’altezza della sua tomba con la costa sul Lungomare non urbanizzato di Mergellina.

  • Il tunnel è detto la Crypta neapolitana o Grotta Vecchia o Grotta di Virgilio8. Con un percorso in discesa, in perfetto rettilineo, il tunnel è lungo 705 metri, largo 4,45, alto, durante tutto il tragitto, dai 4,50 ai 5,20 manomesso più volte da lavori di rinforzo come riferito dalla V e IX iscrizione presente nel parco; a partire da occidente il suo ingresso si trova a 47,50 metri dal livello del mare e spunta ad oriente a 36 metri. Costruito alla fine della grande repubblica di Roma, l’inizio dell’età augustea da progetto di Coccieus Actus al quale si attribuiscono le gallerie colleganti il lago d’Averno con la Piana di Cuma e la galleria tra Mergellina e la villa di Vedio Pollione attraversando la collina di Posillipo8bis. Venne costruito per motivi legati alla logistica militare degli acquartierati avamposti romani nel piccolo porto di Miseno in rotta a piedi su Neapolis ancora ben protetta dalle fondazioni primitive acropolitane. Importante itinerario terrestre sviluppato in sottosuolo, dal 1885 venne praticamente disertato per sempre allo scavo di un nuovo tunnel detto Grotta Nuova, e dopo Galleria Quattro Giornate, restaurato nel 1893 poi nel 1925 ed infine anche questa abbandonata all’indomani della costruzione della Galleria Laziale attraversata più comodamente dal treno della linea storica della Metropolitana di Napoli. Un’epigrafe su ci si legge inciso il nome di Bruno Risparella, incassata a pochi metri dal suolo nella parete di tufo, immediatamente vicino all’ingresso al parco, racconta degli interessi umanistici e archeologici per la grotta mostrati da re Alfonso d’Aragona, particolarmente legato all’aspetto ancora antico e profondamente mistico dei crateri di Agnano, le terme e le stufe ad esso appartenenti e tutta quanta la plaga dei Castagni cedui attorno ai crateri ormai estinti dei Pisani e degli Astroni a Pianura. In un periodo immediatamente prossimo alla costruzione del Molo Grande a largo di Castello, re Alfonso seppe sfruttare questo condotto pavimentandolo e addirittura illuminandolo coi lucernai. Un secolo più tardi don Pedro de Toledo abbasserà ulteriormente il livello di quota all’altezza dell’ingresso alla cripta. Solo durante l’illuminato Governo dei Borbone la grotta subì nuove ed ulteriori lavori di sistemazione al punto che l’ingresso orientale raggiunse i 23 metri di altezza e via a via lungo il tragitto s’abbasserà fino a diventare poco più di un budello di non oltre quattro metri di altezza e sei di larghezza. Fino alla fine degli anni 80 del ‘900 una gabbia metallica conteneva la parete tufacea del recinto fino a quel punto, come ne denunciò Roberto Pane, abbondantemente inquinato da massicce opere di restauro ambientale volto alla fortificazione dell’imbocco della grotta, alla reiterazione di abbellimenti dei viali di accesso alle tombe e alla valorizzazione del verde.


Spazio note

(1) Per i versi Siste viator, quaeso pauca legito: hic Maro situs est, così scrisse il Celano, in Delle notizie del bello, dell'antico, e del curioso della citta di Napoli, per gli signori forastieri divise in dieci giornate raccolte dal canonico Carlo Celano . - 4. ed. in cui si e aggiunto tutto cio che si e di nuovo fatto a Napoli ... e colla contezza delle regali ville alla citta adiacenti con in fine un ristretto della vita dell autore . - Napoli : a spese di Salvatore Palermo, 1792. - 11 v. in 5 ; 24 cm .Codice SBN SBL0729432. Nell'edizione 1724, oggi nella libreria del Viminale in Roma tutelato dal Fondo Edifici di Culto, le parole che il Celano ha scritto egli le lesse su di un'epigrafe trovata sul posto oggi non più esistente. Esse dicono: Fermati e ascolta. Qui riposa Virgilio.
(2) Il sepolcro di Virgilio Mario Capasso Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli, pubblicazioni del bimillenario virgiliano promosso dalla Regione Campania, per la Giannini Editore Napoli 1983. BNN SEZ NAP VI B 1651
(2bis) E' stata segnalata in quest'ambiente la presenza della specie subtropicale del tipo rara Anogramma leptophylla (L.) Link - T er - Subtrop. - Su muri in tufo e terreni compatti umidi - (Ten., 1823a, sub Grammitis leptophylla Swartz.) “Sylloge plantarum vascularium Florae Napolitanae” (1831) e delle relative appendici (“Ad Florae Neapolitanae plantarum vascularium Syllogem Appendix tertia” (1833a); “Ad Florae Neapolitanae Syllogem, Appendix quarta” (1835); “Ad Florae Neapolitanae Syllogem Appendix quinta” Liberamente estratto da: La flora di Napoli: i quartieri della città ANTONINO DE NATALE, VINCENZO LA VALVA Dipartimento di Biologia Vegetale Università degli Studi di Napoli "Federico II" via Foria, 223 - 80139 Napoli. Dipartimento di Scienze Ambientali. Seconda Università degli Studi di Napoli via Arena, 22 - Centro Direzionale S. Benedetto, I - 81100 Caserta Lavoro eseguito con i fondi MURST 60%, 1996. Contributi: Renato Agostini del 1959, della “Seconda aggiunta alla Flora dei Campi Flegrei” di Nicola Terracciano (1921) e del contributo “Contribution aux études des biocenoses subtidales” di Helena Gamulin-Brida, Giuseppe Giaccone e Stjepko Golubic´ (1967).
(2ter) Il generale Championnet ne decretò l’elevazione del simulacro a rango di monumento nazionale col proposito di ingraziarsi le classi colte napoletane, e Napoleone Bonaparte lo liberò dalle antiche deroghe che lo resero meno famoso e per quest’atto, il compositore Giuseppe Rossetti dedicò un ode per il culto esaltante del beato Giuseppe per le memorie letterarie e di fatto, lo stesso Arduino Colasanti, direttore generale delle Antichità e delle Belle Arti, ricorda che sulla tomba del massimo poeta latino, una lapide in francese reca l’omaggio all’Italia che ne accoglie le spoglie. Così scritto in Anno n° 53, 3 Marzo 1927 anno V, Bollettino del Comune di Napoli a pagina 4, BNN Sezione Napoletana, periodici , 74 \1927
(3) [I *campi flegrei : dal sepolcro di Virgilio all'antro di Cuma / Amedeo Maiuri. - 2. ed. riveduta e aggiornata. - Roma : Istituto poligrafico dello Stato, 1949. - 154 p. : in gran parte ill. ; 19 cm. ((In testa al front.: Ministero della pubblica istruzione - Direzione generale delle antichità e belle arti. Codice SBN SBL0735361].
(4) *Opere / Giacomo Leopardi>> 1 / Giacomo Leopardi ; a cura di Sergio Solmi. - Milano ; Napoli : R. Ricciardi, stampa 1956. - XXXVIII, 1104 p. ; 23 cm. Codice SBN LO10317884
(5) [I *paralipomeni della batracomiomachia e altre poesie ironiche e satiriche / Giacomo Leopardi ; introduzione e note di Ettore Allodoli. - Torino : Unione tipografico-editrice torinese, stampa 1921. - LX, 199 p., [2] c. di tav. : ill. ; 19 cm. Codice SBN UBO0246844 BNI 1921 3549 Collana Collezione di classici italiani con note]
(6) [I *templi di Baia / Italo Sgobbo Codice SBN NAP0420872 Fa parte di Convegno internazionale I Campi Flegrei nell'archeologia e nella storia : Roma, 4-7 maggio 1976 , P. 283-327I]
(7) [*Breue ragguaglio de' bagni di Pozzuolo dispersi, inuestigati per ordine dell'Ecc.mo signore D. Pietro Antonio D'Aragona vicere, e ritrovati. Da Sebastiano Bartolo .. - In Napoli : nella stampa di Roncagliolo, 1667. - [16], 9-76 p. ; 4o. ((Fregio xil. sul front. - Iniziali e fregi xil. - Cors. ; rom. - La paginazione inizia alla c. B1 con il numero 9. - I richiami alle p. 15 e 72 non corrispondono con le parole iniziali delle p. 16 e 73. - Segn.: A4 b4 B-I4 K2. - Var. B: segn.: a-b⁴ B-I⁴ K²; ricomposte le cc. a2 e a3 Codice SBN NAPE000794 Autore Bartoli, Sebastiano Bartoli, Sebastiano Tipografo Roncagliolo eredi ha per altro titolo ]
(8) [*Culto di Priapo a Napoli. La grotta vecchia, la festa di Piedigrotta e gli altri segni del nume lampsaceno / Alfredo Mariniello. - Caserta : Movimento di cultura "F. Nuvolone", 1996. - 27 p. : ill. ; 21 cm. Codice SBN NAP0272240]
(8bis) Il Petrarca scrisse che trovandosi al cospetto di Re Roberto il Saggio, avendogli costui chiesto se avesse sentito parlare della faccenda di un tunnel scavato da lato a lato di un monte dal poeta Virgilio a forza di incantesimi, lo scrittore rispose di non sapere che Virgilio fosse stato anche uno scalpellino. Estratto da. Problemi geotecnici. Il sottosuolo di Napoli, pericolo o risorsa? di Stefano Aversa, Alessandro Flora e Carlo Viggiani, alle pagine 145-157 di: *Restauro e riqualificazione del centro storico di Napoli patrimonio dell' UNESCO tra conservazine e progetto : atti del ciclo di Seminari tenuti presso la Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell'Università di Napoli Federico 2., 16 febbraio 2011-5 maggio 2012 / a cura di Aldo Aveta e Bianca Gioia Marino. - Napoli : Edizioni Scentifiche Italiane, 2012. - 400 p. : ill. ; 24 cm Codice SBN NAP0566388 ISBN 9788849525687 BNN 2013 B 455 Vedasi anche: La *cartografia di Napoli : le piante dei dodici quartieri di Luigi Marchese / Emilio Re. - Napoli : Francesco Giannini & Figli, 1930. - 12 p. : ill. ; 31 cm. (( Estratto da: Bollettino del Comune di Napoli, n. 5-6, maggio-giugno 1930. Codice SBN SBL0740644.