Festa dell’Inghirlandata di Maggio a Napoli

Si tratta della festa Gentile di onorare la memoria del San Gennaro, santo patrono principale della città di Napoli1, in occasione del miracolo di Maggio; la festa è proceduta secondo le prescrizioni orsiniane di ostentare pubblicamente le ampolle del Sangue di San Gennaro Martire fissate alla teca trecentesca, assieme al Busto d’Oro contenente le Ossa del Capo.

La processione delle reliquie deve avvenire necessariamente a partire dalla cappella San Gennaro terza della navata destra interno Duomo di Napoli dov’è custodito gran parte dell’omonimo tesoro2.

Il miracolo che avviene di solito il sabato precedente la prima domenica del mese di maggio ne seguono altri otto al sorgere del nuovo giorno non prima delle nove.

Le costituzioni raccomandano che ad ogni avvenuto miracolo le reliquie debbano restare incappucciate per tre ore di seguito prima che queste possano esser di nuovo rese pubbliche alla venerazione del popolo.



La festa di San Gennaro durante l'Ottava di Maggio.

Le feste del culto a San Gennaro Martire, avvengono in tre date ordinarie dell’anno solare; il 19 settembre, festa di San Gennaro, il 13 gennaio2bis, il 16 dicembre e nell’ottava di Maggio.

  • Quest’ultima più in particolare è la data della festa passata alla storia del Sangue di San Gennaro che si scioglie come la festa dell’Inghirlandata, che, a differenza della festa settembrina, fissata per favorire il pellegrinaggio della classe contadina devota al Santo, troppo occupata nei lavori di campagna della provincia durante il raccolto della prima vendemmia estiva, si presenta più fastosa e cerimoniosa, caratterizzata dall’uso dei sacerdoti in processione di indossare corone di rose e di altri fiori così come prescritto dalle costituzioni del vescovo di Napoli, Giovanni III Orsini, scritte nel 1337, divulgate come carattere devozionale anche alle altre chiese di Napoli, in Italia ed in Francia. L’uso di vestirsi di abiti impreziositi dai fiori in segno di letizia e di esultanza è stato importato dalla comunità cristiana dei Gentili. La ricorrenza della prima domenica di Maggio quindi, con ostensione delle reliquie, ricordano la prima traslazione delle stesse dall’Agro Marciano alla basilica primitiva di San Gennaro dei Poveri presso le omonime catacombe alla Sanità e, come poco discusso, anche il primo autentico fenomeno di liquefazione pubblica del Sangue del Santo avvenuto presso al chiesa di San Gennariello nella zona di Antignano sulla collina del Vomero.

Storia breve dell'Inghirlandata.

La più antica documentazione ancor’oggi in essere che testimonia l’inizio delle festività di maggio in onore al Santo con ostensione e pubblica liquefazione del Sangue è la costituzione dell’Arcivescovo di Napoli Pietro da Sorrento, mentre la prima esposizione del Busto d’Oro risale al 30 aprile del 1305.

  • Della pratica di indossare costumi floreali ne parlano il Chronicin Siculum3 ed un rescritto delle Effemeridi di Joan Pietro Leostello4, oltre alla relazione di santa visita del cardinal Carafa del 1557, laddove è scritto che si obbliga al canonico tesoriere del "tesoro vecchio” di fornire ai sacerdoti le corone di rose per la processione. Fin dalle epoche remote, la festa dell’Inghirlandata prevedeva anche la processione delle reliquie, in ricordo della primissima traslazione prima alla chiesa di San Gennaro al Vomero e dopo in otto diverse chiese di Napoli. A turno esse erano, la chiesa dei Santi Apostoli a via Santa Sofia, San Paolo Maggiore e la chiesa della Pietrasanta ai Tribunali, Santa Maria della Rotonda, Sant’Angelo a Nido, San Giorgio ai Mannesi e Santa Maria a Piazza. Dal 1525 in poi, l’eletto Geronimo, il Pellegrino riuscì ad ottenere che la processione si spostasse ai Sedili del Popolo, della Sellaria, di Capuano, di Montagna, di Nido, di Porto e Portanova. Fu straordinariamente ammessa dal 1799 in poi che giungesse fino alla chiesa della Trinità Maggiore a piazza del Gesù Nuovo e dal 1800, data della soppressione dei Sedili. In tempi moderni è stato stsbilito che le processioni sia del mattino che del pomeriggio debbano concludersi presso l’episcopio, risalendo Spaccanapoli, al Monastero di Santa Chiara Vergine. popolo.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: Il *miracolo di S. Gennaro : documentazione storica e scientifica / del prof. Giovanni Battista Alfano e dott. Antonio Amitrano ; con bibliografia redatta dal prof. Giovanni Battista Alfano e dal P. Antonio Bellucci. – Napoli : tip. D. di Gennaro, 1924. – 309 p. : tav. ; 21 cm . Autore secondario Bellucci, Antonio BNN Distribuzione Vecchi Fondi XXXIII H 38*
(2) Ratio Thesaurariorum, della Cancelleria Angioina, fol. 343, pubblicata da Barone N. in “Archivio Storico delle Provincie di Napoli”, 1886 fascicolo II, pagina 193 (2bis) Clicca qui per aprire questa nota.
(3) Die VII Madii, eiusdem anni 1392 summo mane venerunt … et dominus rex Ludovycus, ut moris est, equitavit dicto mane cum comitiva cum jorlande rosarum et floris, Cronicon siculum incerti authoris ab anno 340 ad annum 1396 in forma diary ex inedito Codice Ottoboniano Vaticano / cura et studio Josephi De Blasiis. - Neapoli : ex regio typographeo Francisci Giannini & f., 1887. - XI, 143 p. ; 35 cm. ((Ed. di 275 esempl. num. Codice SB SBL0473303 Collana Monumenti storici Autore secondario De Blasiis, Giuseppe Soggettario Firenze CODICE OTTOBONIANO VATICANO - I - Studi ITALIA MERIDIONALE - I - Storia - 340-1396 Luogo pubblicazione Neapoli
(4) Die primo madij … (1490) et audita sua missa (rex) et facta aliquantulum collazione, cavalco et vide la Testa et lo Sangue de Sancto Gennaro in Capuano, vicino a Sancto Stefano, che quello jorno erano portati per Napoli da lo clero inghirlandato. Così trovato scritto da: Documenti per la storia, le arti e le industrie delle provincie napoletane / raccolti e pubblicati per cura di Gaetano Filangieri>> 1 / raccolti e pubblicati per cura di Gaetano Filangieri. - Napoli : tip. dell'Accademia Reale delle Scienze, 1883. - LXXIX, 419 p., [1] c. di tav. ; 31 cm. ((Ed. di 250 esempl. num. Codice SBN NAP0094400 Fa parte di Documenti per la storia, le arti e le industrie delle provincie napoletane , 1 Contiene anche Effemeridi delle cose fatte per il duca di Calabria (1484-1491) / di Joampiero Leostello da Volterr Luogo pubblicazione Napoli