Cooperativa Ferrovieri Scodes a Napoli

In concomitanza con il completamento del rione Sant’Eframo-Ottocalli del 1886, la Cooperativa ferrovieri Scodes a Napoli1, è l’intervento urbanistico del Comune di Napoli del 1926, realizzato nell’intenzione doppia di colonizzare un’ampia fetta di territorio al di fuori del piano previsto per urbanizzare e lottizzare tutta l’area che dalla chiesa di Sant’Eframo Vecchio, alle falde del sistema delle colline, si estende fino a piazza Ottocalli, a tutta destra del campo di visione della zona orientale della città con al centro, lo scenografico epilogo del Real Albergo dei Poveri a piazza Carlo III.

E al tempo stesso offrire un’abitazione con locazione a riscatto per i soli operai ferrovieri, domiciliati anche nel non proprio vicino rione Amicizia.

  • Gli interventi previsti per questo settore sono gli unici a Napoli ad esser stati avviati e realizzati in cooperativa, con casette economiche e giardino. In tutto si tratta di soli 36 villini bifamiliari, 220 mq coperti per ciascuno e 72 alloggi duplex da sei stanze ognuno. Questo tipo di intervento non fu mai più ripetuto nella storia della metropolizzazione napoletana ad opera dell’Istituto Autonomo Case Popolari, in quanto ritenuto non idoneo alle scelte tipologiche e politiche dell’Ente. Il rione prova a presentarsi secondo un decoro borghese unico con il paesaggio di cui è avvolto, aderente per tema allo schema in cui prova ogni volta ad installarsi ideologicamente. Le case della Cooperativa Scodes discendono dalla piccola sommità lungo il tornante della strada su di una fascia di lotti a schiera poco profondi e di 800 mq ciascuno. I villini sono stati costruiti ordinatamente sul ciglio del marciapiede a fronte strada, con giardino alle spalle, con caratteri architettonici del tipo storicistico più proprio del periodo umbertino, e qualche traccia dello stile Liberty, simili alle produzioni dei Mannajuolo a Chiaia, sono più che evidenti nelle ringhiere e nei cornicioni. I villini, prima della sopraelevazione erano coperti a terrazzo e notevole torrino scale.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: Sergio Stenti, Napoli Moderna. Città e case popolari. 1968-1980. Introduzone di Alberto Ferlenga. Napoli 1993 edizioni Clean BNN 2008 A 855, pagg 66-69 Altri contributi: 80 anni di edilizia a Napoli. Vedasi anche: Il finanziamento dell'edilizia economica e popolare. Leggi il PDF