Campanile della Pietrasanta a Napoli

E’ il campanile della chiesa della Pietrasanta a Napoli1, a cui appartiene come unico avanzo della primitiva versione, dalla quale resta isolato con facciata aperta a via Tribunali ed un’ altra ancora su via del Giudice.

Esso è la testimonianza, secondo come scrivono il Toesca ed il Lavagnino, di quella ricca fioritura di opere d’arte nata in Campania all’incontro di gusti e forme architettoniche orientali con quella ancor viva tradizione romana della Regione.


Per quanto rigurda la storia del Campanile, a lungo se ne è ritenuta costruzione del VI secolo e solo nell’Ottocento secondo Schipa e Croce si è considerata valida l’ipotesi che il manufatto fosse stato eretto assieme alla chiesa2.
Bertaux, per l’inserimento di marmi di spoglio tra la cortina di mattoni, lo riferisce contemporaneo del XI secolo aggiungendo uno strano riferimento alla casa di Cola di Rienzo anche se nella casa romana l’uso che se ne è fatto del materiale di spoglio ha avuto una funzione, lo si vede, meramente figurativa, suggestiva si aggiunge.

Mentre per il Campanile della Pietrasanta l’impiego di marmo di spoglio fu solamente una necessità.


Storia breve e breve presentazione del Campanile della Pietrasanta. 

Rivoira che lo confronta con le chiese di San Giorgio Maggiore a Forcella e San Giovanni Maggiore ai Banchi Nuovi, parla di nuova data anteriore alla costruzione della chiesa e addirittura lo relega nell’ambito dell’influenza delle architetture lombarde.

  • Con la zona basamentale formata da materiale di spoglio romano, più bassa che in origine per l’innalzamento della quota stradale, fu costruito in mattoni di tufo senza copertura di intonaco, paramento murario lasciato a vista ed un arco di passaggio oggi tompagnato. Gli spigoli e le colonne angolari ne limitano il paramento murario che, su via Tribunali, si conclude con una fascia di pietra. Ai livelli superiori le stanze interne s’aprono a spigolo vivo, con sagomatura piuttosto netta e con disegno delle bifore assai più evoluto di quelle del campanile oggi scomparso della chiesa di Santa Maria a Piazza sul Vico degli Scassacocchi, col quale è stato più spesso messo a confronto. Nel punto d’ incontro degli archetti si trova una piccolissima testa di animale in marmo, mentre un grifo è inserito nella facciata aperta su via Pietrasanta. Il Campanile termina con una cuspide alleggerita da cinque anfore inserite nella muratura ed un filare di blocchetti di tufo.


Spazio note

(1) [Liberamente estratto da: La œchiesa e il campanile della Pietrasanta in Napoli : 1.- 2. / Giancarlo Alisio. - Napoli : L'Arte tipografica, 1964. - P. 228-236, 42-52 ; 29 cm. Appartiene a: Napoli Nobilissima, v. 3., fasc. 6.; v. 4., fasc. 1.- 2., 1964]
(2) [ M. Schipa Il Campanile di Santa Maria Maggiore di Napoli in “Napoli Nobilissima” vol. I , 1892, pag. 25 e segg. Ed ancora, Benedetto Croce, Sommario critico della storia dell'arte nel napoletano in Napoli Nobilissima , vol. II 1893, pag. 24]