Chiesa al Cavone di San Vincenzo Napoli

L'aula di questa chiesa dal 2009 è sede del Nuovo Teatro Sanità, estratto dal progetto di riqualificare il territorio circostante con iniziative sortite dalle attività proprie del teatro, considerato in questo caso come un vero e proprio presidio di legalità.

La direzione artistica è di Mario Gelardi, presidente nonchè legale rappresentante dell'omonimo consiglio direttivo e coautore di Gomorra assieme a Roberto Saviano, il quale, nell'ottobre del 2015 si è offerto per un sostegno economico convertito in cinque borse di studio per i giovani del Rione.  

E’ una delle chiese chiuse di Napoli1, restaurata un’ultima volta nel 1861 dall’architetto Sirignano, quando fu poi definitivamente abbandonata per esser ripresa solo sperimentalmente tra il 1975 ed il 1984, anno in cui, cessò per sempre le attività di culto ed il suo convento annesso fu destinato fino al 1988 ad attività assistenziale, anche questa poi chiusa1bis.

Nel 2013 la rampa d’accesso al teatro, sul fianco sinistro della facciata, è stata usata per girare gli ultimi 8 minuti dell’ultima puntata Gomorra La Serie.

E’ specificata alle cronache storiche col titolo di “Ritiro dell’Immacolata e di San Vincenzo Ferrer per le Povere Vergini Pericolanti”, edificata in zona extraurbana nei pressi dell’antico romitorio dei Padri Camaldolesi fondato nel 1590 da Giovan Battista Crispo2.
L’immobile è anche divenuto famoso poiché nasconde sotto di sé, da circa quattro secoli, la chiesa più piccola di Santa Maria di Nazareth, vista anche e soprattutto nelle piante più modeste del 1715 del frate Majorino ove senza alcun titolo e solo per simbolo la chiesa ed il ritiro dell’Immacolata è posta alla destra del Monastero della Vita al Rione delle Fontanelle nella zona propriamente detta della Canocchia.


Storia della chiesa al cavone di San Vincenzo ed il cimitero sotterraneo.

E’ stata fatta disegnare appostamente sul censimento che venne fatto circa le proprietà Domenicane che gravitavano attorno alla chiesa del Monacone al Rione Sanità3.

  • Chiaramente nella veduta Baratta del 1629 all’apice della Via San Vincenzo, sulla strada che porta alle catacombe di San Gennaro  è visibile più che mai l’impianto originario che il Domenicano fra Gregorio Maria Rocco solo nel 1736 trasformò in ” … casa di educazione per povere fanciulle” e qualche anno più tardi dal canonico Borgia su comando del Cardinal Spinelli, il reverendissimo Padre Ludovico Fiorillo, scegliendolo a pio luogo di preghiera e recupero, diede all’edificio con sostegno delle nobili famiglie la forma che ancora oggi mantiene. Infine nel 1750 da Filippo Crasso venne acquistato e destinato ad accogliere le educande del Ritiro a Mondragone ai Quartieri Spagnoli. Nei testi del Chiarini poi ripresi e cioè copiati direttamente dal Celano si ricorda che prima di costruirla questa chiesa, sotto di essa, venne realizzato un fosso, un cratere enorme per contenervi i morti della peste del 1656 e forse, ma qui si va nel leggendario, qualcuno scrive che la chiesa venne costruita proprio sopra il cimitero per consacrarne la terra profanata dai morti della peste. Infatti è anche vero che il cimitero prese forma nei locali sotterranei di una chiesa sommersa dedicata a Santa Maria di Nazareth. Non si sa se questo è vero, vero è che solo il Sigismondo, contemporaneo degli anni di quel secolo, sa con precisione che a costruirla sia stato l’architetto Bartolomeo Vecchione, che ne ha curato, scrive Italo Ferraro, la progettazione complessiva del monastero che sporge direttamente sulla piazzetta San Vincenzo.

Descrizione minima del complesso dell'Immacolata a San Vincenzo.

Una scala avvolta a doppia rampa mostra la facciata di un un ingresso ai locali interni col tondo sul portale ritraente San Vincenzo Ferrer e l’Immacolata.

  • Tutto all’interno cede ad un impostazione architettonica sembra pensata piuttosto per una villa-palazzo, con un semplice cortile porticato, una sequenza di giardini in terrapieno, una cappella gentilizia e case per la servitù. Sulla piccola strada che scende dai gradini Mauro, vi è un accesso carraio ai giardini della badessa nel punto esatto in cui questo stupendo edificio è diviso su due differenti quote4, mentre è da aggiungere che esiste anche la scala a tre rampe per condurre ai piani superiori assolutamente sproporzionata rispetto al volume del ritiro vero e proprio.

Le maestranze al lavoro per la chiesa di San Vincenzo.

Ariosa, luminosissima, la quale utilità sarà stata preoccupazione secondaria ed anche il chiostrino con gli archi snelli e serrati essendo troppo vicino alla strada di passaggio non farebbe pensare a dimora scelta per la meditazione o l’eremitaggio in preghiera.
Ai lavori della chiesa medesima collaborarono:

  • l’ingegner Filippo Fasulo,
  • per l’altare, i gradini dello stesso, la porta di custodia e le cimase, un baldacchino e la tintura sopra e sotto di una cancellina per il comunichino, ci pensò l’indoratore Giuseppe Berrillo;
  • Giovanni Gargiulo invece ridipinse ad olio e a fresco gli ornamenti,
  • Pietro Bardellino venne assunto come pittore figurista.

La chiesa subirà intorno alla metà dell’Ottocento trasformazioni di sorta e sul complesso adiacente, e ad opera dell’architetto Zannotti verrà costruito il terzo piano; il medesimo architetto fu incaricato poi di salvaguardare lo stato materico della chiesa profondamente danneggiata dal terremoto del 16 dicembre 18575.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: [5]: *Stella, Vergini, Sanità / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 9788890147807
(1bis) ASN. Ministero Interno, Opere Pie, fascicolo 29, fol. 66 e segg
(2) [D'Aloe Catalogo di tutti gli edifizi sacri della Città di Napoli e suoi sobborghi, in “Archivio Storico delle Province Napoletane”, vol. VIII, Napoli 1833 pag. 516]
(3) [ASN, Fra' Majorino Pianta delle Case appresso il nostro Portone Carrese, 1715, Monasteri Soppressi, vol. 983, pag. 8bis]
(4) [A.S.N., R. Minervini, L. Morra, F. Gallo, Rapporto di perizia per parte del Ritiro dell'Immacolata e San Vincenzo Ferreri, 1842, Perizie del Tribunale, vol. 47 inc. 14184] a name="5"> (5) ASN Monasteri Soppressi, III inv. Beneficenza, fsc 1210. Note 7, 8 e 9 a pagina 22, in: Germano Romano, l’Area di San Vincenzo alla Sanità e l’antica Masseria Ramirez da pagina 223 a pagina 227 di Il Borgo dei Vergini : Storia e struttura di un ambito urbano / a cura di Alfredo Buccaro; prefazione di Giancarlo Alisio. – Napoli : CUEN, [1991]. – 388 p. : ill. ; 24×22 cm. Codice SBN NAP0007472 ISBN 8872951011 Collana Architettura e città; 3 BNN sez. nap. VII B 1592