Complesso S. Maria della Vita alle Fontanelle Napoli

E’ il complesso monastico di Santa Maria della Vita1 al Rione delle Fontanelle di Napoli2.

Più conosciuto come l’ex-ospedale San Camillo, gestito dal 1990 con fondi della Regione Campania da un’amministrazione a carattere assistenziale, e dal 1807 e fino al 1834 è stata fabbrica di porcellana, proprietà Giovan Poulard Prad.

Divenne nel 1836, comperato dall’Amministrazione del Real Albergo dei Poveri, un ricovero per gli appestati del morbo asiatico di cui tanto ne parlano le fonti del Celano-Chiarni del 1894.
Fondato sul finire del ‘500 dai monaci della chiesa del Carmine al Mercato in un’area su cui, insiste la questione mai risolta circa l’esatta ubicazione della cappella sacra a San Vito3.
E cioè, il corpo di cappella offerto da Ottaviano Suardo al carmelitano Francesco Baccario, nell’area di nuova espansione di fabbricati e fondazioni in superficie agli antichissimi ipogei greci, sulle nuove catacombe, assai lontane per quell’epoca da San Gaudioso sotto la chiesa del Monacone al Rione Sanità, e ancor più lontane dal tracciato cimiteriale dei Vergini, incontro piuttosto al vallone di San Gennaro dei Poveri, ai piedi del monastero della Salute, ed infine, iscritte nel perimetro delle proprietà Suardo e Fonseca sotto Materdei ed il quartiere della Stella.


Storia topografica del monastero e chiesa della Vita.

Nella città di Napoli esistono due chiese e due rispettivi conventi dedicati a Santa Maria della Salute.

  • E mentre tutti gli autori si ostinano a citare la chiesa francescana della Salute a Salvator Rosa fondata nel 1586 contrariamente alla sua plateale presenza sulla Carta Lafrery del 1566, non tutti sanno che la chiesa di San Domenico Soriano a piazza Dante fondata invece nel 1614 è di fatto la seconda chiesa napoletana che porta questo tipo di titolo e non certo la medesima iscritta nel regesto messo a testamento da Suardo che quindi dovette intendere di costruire un monastero non lontano dalla Cava delle Fontanelle come una sorta di speciale adattamento di quel che sul posto pare già esistesse. E che tra l’altro appare chiaro chiaro nella pianta Baratta del 1629 con un recinto che protegge ad est la sagoma di una chiesa poco misurata rispetto alle sue reali dimensioni ed un campanile che si staglia alto alle sue spalle oltre il quale arranca il primo colle della masseria Ramirez. La stessa pianta della chiesa fino ai primi anni del ‘700 è decritta anzi piuttosto combattuta in due diversi disegni. L’uno di fra’ Angelico Majorino che la presenta a navata unica con cinque cappelle per lato ed un transetto nella medesima larghezza ed un abside rettangolare a differenza del disegno di Luca’Antonio de Natale intitolato ”Territorio concesso in Enphiteusi alli PP della Vita A.D. MDCLXXIX” che invece di cappelle per lato ne presenta solo quattro e con un transetto ai lati del quale sporgono nettamente sulla loro stessa larghezza due cappelloni contro un abside semicircolare ed allungato. E comunque in tutte e due i disegni la chiesa è presentata distaccata dalla masseria Ramirez alla quale nei primi anni della fondazione era un tutt’uno. Ancora un altro disegno mostra la terrazza ed il largo avanti alla chiesa dove un tempo la strada proseguiva in ambo le direzioni percorse anticamente dalla cosiddetta ”Lava delle Vergini” delineato da un muro che gira intorno al perimetro dell’orto intorno alla chiesa; si vedono anche le arcate in piperno delle scale e le mostre d’arco con balconcini decorati e fregiati dei santi carmelitani e pure i mascheroni che affacciano sull’ambulacro del chiostro son databili XVII secolo.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: [5]: *Stella, Vergini, Sanità / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 9788890147807
(2) [A.S.N., Memorie storiche riguardanti l'Ordine dei Cammelitani precipuamente in questa città e la fondazione del convento di Santa Maria della Vita. Prima fondazione di Santa Maria della Vita. Cap. I, XVII-XVIII secolo, Monasteri Soppressi, vol. 257]
(3) [A.S.N., Platea del Monasterio di Santa Maria della Vita (parte I) Introduzione, 1689 Monasteri Soppressi vol. 252]