Chiesa della Scorziata a Napoli
Il Palazzo1(2) e la chiesa della Scorziata3, al vico dei Cinquesanti ai Tribunali, zona San Gaetano fu vista forse per la prima volta sulla veduta Lafrery del 1566, in un angolo su piazzetta San Gaetano da Thiene nel quartier San Lorenzo di Napoli.Tuttavia entrambe le costruzioni sorgono in superficie alle opere fondate a cappella e concesse a Luisa Paparo nel 1579 o qualche anno più tardi dal Sedile di Montagna ed inizialmente fu intitolata ai Santi Pietro e Paolo e in alcuni documenti si legge, San Giovanni e Paolo.
La chiesetta, per motivi sconosciuti e ad opera di autori rimasti altrettanto ignoti, fu danneggiata da un rogo il 17 gennaio del 2012.
Due anni più tardi, se ne registrò un altro tipo d’irruzione da parte di alcuni artisti locali, sedicenti scopritori dell’opera dell’artista Zilda, noto street artist di Rennes, considerato dagli stessi suoi seguaci, il «Bansky francese»3bis.
Le fu infine assegnata la considerevole somma di due milioni e mezzo di euro, estratti dal fondo europeo per il restauro materico del patrimonio del Centro Storico UNESCO della città, da recuperare secondo le indicazioni della Comunità Europea fissate già a febbraio del 20143ter.
Descrizione breve della chiesa e del palazzo della Scorziata.
I lavori di sistemazione del conservatorio per le povere fanciulle bisognose di carità negli studi e nella scelta di vita monacale, dette anche le monache paparelle, verranno avviati proprio dalla Paparo e da Giovanna degli Scorciatis, le quali, forti di una pregressa esperienza nella casa di Luisa a Porta Nolana, provvederanno di intitolare la struttura religiosa sita a San Gaetano a Santa Maria della Presentazione al Tempio4.
- E con questo finiranno per inglobare la cappella ivi già presente di Sant’Andrea e qualche anno più tardi, all’indomani della fondazione di un nuovo complesso di carità nella zona del Pendino, all’angolo via De Blasis, allorquando il conservatorio finirà per chiamarsi definitivamente ”La Scorziata”, verrà ulteriormente assorbita un’altra cappella detta di San Cosmo. I due edifici, chiesa e palazzo Scorciatis, sorgono nella ricostruzione d'area fatta da Mario Napoli circa il primo insediamento greco riferibile al mercato dell’allume sotto San Lorenzo Maggiore all’apice della Via dei Presepi nel punto esatto in cui questa incrocia via Dei Tribunali. Le due strutture confinano ad Oriente col vico Dei Giganti, il quale assieme al vico Cinquesanti5 deformano il tracciato verso la zona alta del Decumano Superiore oggi occupata dal Teatro Scoperto, cui attraverso il suo corpo passa il tracciato deviato dell’anzidetto vico. Il Teatro Scoperto di epoca romana anche quando è andato in rovina per sempre ha interrotto più e più volte con ruderi la prosecuzione del vico di Cinquesanti in direzione del largo Proprio di Avellino e del Palazzo dei principi di Avellino all’Anticaglia6 A ridosso forse proprio di questi ruderi nella Carta Capasso del XI secolo è segnalata la presenza della chiesa di Santa Maria a Salito verso la zona indicata dal Capasso a Nord della Somma Piazza o dal D’Aloe come nella zona detta del Pozzo Bianco, sotto le case di Andrea Campanile verso la strada del Gigante. L’esistenza più o meno certa di questa chiesa è certificata da voci interpretate estratte dalla documentazione angioina raccolta presso il Fondo Archivistico dell’Annunziata, il Fondo Cuomo a Castelnuovo, in un rarissimo manoscritto del XV secolo presso la raccolta della biblioteca oratoriana dei Girolamini a via Duomo e non ultimo in una copia dell’originale presso l’Archivio di Stato di Napoli al Monastero dei SS Severino e Sossio a piazzetta Grande Archivio.
Nella carta Schiavoni del 1880 in luogo di un vicoletto cieco segnalato invece nella carta dell’Officio Topografico del 1861 vi è, al di là di un androne, un cortile allungato con cinque arcate sulla sinistra. Potrebbe senza dubbio trattarsi di un edificio già visto nella carta Carafa e andato perduto nei cento bombardamenti napoletani del 1943.
Spazio note
(1) Liberamente estratto da: *[1]: Centro antico / Italo Ferraro. - Napoli : Clean, 2002. - LXX, 599 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 8884970822 Fa parte di Napoli : atlante della città storica , 1 AutoreFerraro, Italo Soggettario Firenze NAPOLI - Centro antico - Architettura Napoli - Centro storico - Sistemazione urbanistica Luogo pubblicazione Napoli Editori Clean Anno pubblicazione.(2) [Il Palazzo Scorciatis posseduto da Giulio de Scorciatis, consigliere di Ferrante I d'Aragona, si sa per certa la sua medesima fondazione nel Quattrocento napoletano, mentre per le colonne del portale scanalate giustamente il Pane ritiene siano state apposte nel Cinquecento, nel tempo in cui è più che certo un rinnovamento del cortile di palazzo con arcate su tre lati delle quali ancor oggi si possono osservare. In Battenti e decorazioni marmoree di antiche parti esistenti in Napoli, Maresca di Serracapriola, in “Napoli Nobilissima”, vol. IX, Napoli 1900. Lo stesso autore introduce l'affermazione che i Cortese fossero stati i primi proprietari del Palazzo. Diversamente secondo Roberto Pane il palazzo aveva già in origine un vasto cortile, a compenso dell'angusto spazio a disposizione e sullo sfondo probabilmente un giardino all'interno dell'area di un antico orto già presente nella sistemazione urbanistica napoletana del primo medioevo. Di questo cortile oggi solo il particolato, in pietra di piperno, murato ed il magnifico portale marmoreo dall'ampia trabeazione. In Il Rinascimento dell'Italia, Napoli 1977, pag. 30. Altri titoli con cui si conosce il palazzo attraverso la letteratura: palazzo dei Conti di Pianura, il palazzo Grasso, palazzo Cortese di Rotondi. ]
(3) [Fino al 1967, Roberto Pane l'ebbe vista completamente ristrutturata notando il perfetto paramento in cotto. Roberto Pane, Napoli il Centro Antico., pag. 168]
(3bis) Napoli. Chiesa della Scorziata, dopo il raid spunta l'opera d'arte dello street artist Zilda. Da "Il Mattino di Napoli" copia del 1 febbraio 2014. Leggi qui.
(3ter) Per il progetto di riqualifica del Centro Storico di Napoli secondo le disposizioni pubblicate dalla Comunità Europea apri questa nota.
(4) Altri titoli con cui si conosce questa chiesa una semplice aula coperta con volta a botte, Santa Maria della Presentazione, Presentazione della Madonna, Presentazione di Maria al Tempio di San Paolo, detta così forse per esser stata affidata nel 1858 alla cura spirituale dei Teatini di San Paolo Maggiore ai Tribunali così come riferito dal Chiarini. Ed ancora la chiesa è conosciuta anche come SS Sacramento dell'Avvocata e questo perchè è più che certo l'affidamento nel 1941 della chiesa medesima all'Arciconfraternita del SS Sacramento dell'Avvocata.
(5) [La forma urbana dell'attuale vico dei Cinquesanti è stata prolungata fino all'Anticaglia abbattendo le case di proprietà della nobilissima famiglia dei Suardo, duchi di Castel d'Airola, justa la venerabile chiesa di San Paolo Maggiore. In Palazzi Napoletani. Storie di nobili e cortigiani, 1520 1750 a Napoli, nel 1993 RCS LIbri]
(6) [Il Palazzo moderno di vico dei Cinquesanti al numero 23 venne costruito con la direzione dei lavori del Mercadante]
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