Chiostro di Sant’Eligio Maggiore Napoli
E’ il chiostro della duecentesca chiesa di Sant’Eligio Maggiore di Napoli1.E' divenuto famoso per esser stato insediato dalla macchine da ripresa cinematografiche per realizzare la miniserie televisiva, "I Bastardi di Pizzofalcone", estratta dal romanzo omonimo di Maurizio De Giovanni ed andata in onda sulle reti Rai nel 2017.
Si tratta del vecchio cortile dell’Ospedale e dell’Ospizio annesso al vasto fabbricato, oggi solo l’elemento essenziale della manifattura abbaziale della chiesa che resta sul tema del gotico.
La chiesa mantiene il suo ingresso sul fianco lato mare, aperto su di un poiccolo piazzale che dal largo di piazza del Mercato introduce al Borgo degli Orefici.
A partire dall’Arco dell’Orologio e la Sala del Governatorato esso è completamento di un insieme di luoghi discreti e tranquilli. Su questo cortile affacciano le aule della:
- Congregazione delle Suore Angeliche di San Paolo,
- il plesso di Sant’Eligio sottoposto al 32° circolo didattico,
- la scuola media Caduti di via Fani,
- il 5° circolo Scuola Materna Comunale Sant’Eligio,
- ed infine il Servizio Casa Assegnazione Alloggi del Comune di Napoli.
Descrizione del Chiostro di Sant’Eligio Maggiore.
Formato di sette archi che lo cerchiano tutt’intorno lasciandone scoperta solo una parte, la porta che s’incontra sotto il primo arco a destra immette all’atrio spazioso piantato a guisa di giardino e per un’ampia scala si arriva al Conservatorio di Sant’Eligio.
- Un bassorilievo del XV secolo ritraente la bella figura di un guerriero si osserva sulla parete all’interno di un’aula con finestrella aperta sul chiostro. Lo stemma sulla parte superiore del bassorilievo indica che si tratterebbe senza dubbio di Andrea Carafa di Sanseverino, l’uomo fatto impiccare in piazza del Mercato qualche giorno dopo il suo matrimonio ed una testolina che lo rappresenta sta assieme alla consorte appesa sul quadrante dell’Orologio addosso alla parete della Torre Campanaria. Alle fonti storiche nessun cenno della fontana fatta aggiungere postuma alla costruzione del cortile dal conte Ognatte e collocata nell’ampia spazialità, epicentro del contesto culturale lasciato in sordina per anni e anni.
Sulla grande vasca son state scolpite le figure del:
- il Leone detto del Simbolo della Forza forse a ragione della Legge in vigore all’epoca della costruzione dell’impianto idraulico,
- poi dell’Uccello, Simbolo della Libertà come movimento anarchico, oscuro e sedizioso negli anni delle grandi riforme partenopee,
- dello Scorpione, a contegno della versatilità dell’uomo di fronte ai comandamenti e alle obbedienze civili.
- ed infine del Libro e della Spada questi ultimi a significato dei quattro artisti che l’hanno costruita di forma ovale e quattro vasche collaterali piuttosto basse, molto probabilmente adatte all’abbeveraggio delle bestie.
La fontana, in sostanza, è simbolo della magnificenza del committente che resta legato profondamente alle più difficili imprese di esaudire un personale desiderio di realizzare un’opera maestosa che maestosa in realtà fu pensata di non esserlo mai.
Su tre diversi piani a scalare, tre vasche di proporzioni minori poggianti la prima su un doppio basamento e le altre due invece su uno solo. Sul finir degli anni Settanta del Novecento già non si vedrà più la vasca grande e la vaschetta posta a nord e relativo maschero con inciso l’Uccello.
Dell’ambiente se ne parlerà appena solo in occasione della visita alle camerate dell’Opera Pia Francesco Saverio Rossi del prefetto di Napoli Marziale.
Spazio note
(1) [Estratto da: Dossier Sant'Eligio al Mercato di Napoli; per la sua lettura Storica: Orazio Dente Gattola, per la chiesa ed il complesso architettonico educandato ed ospedale Francesco Tirone; per l'Arco dell'Orologio Sergio Zazzera; per la Torre dell'Orologio Maria Tamajo Contarini; per la sala del Governatorato Gennaro Borrelli; per il Chiostro e la Fontana Umberto Franzese; per l'Ospedale e l'Ospizio di Sant'Eligio Maggiore Rosa Iadicicco; per l'Educandato Elena Pellecchia; per il restauro del 1944 Max Vairo; si è anche visto: Sant'Eligio e la Romeo Gestioni, la Piazza del Mercato e l'università Federico II, Napoli 2003 di Giovanni Vitolo]Categorie delle Guide
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