Palazzo Grottolella a Via Verdi Napoli

Si tratta del Palazzo1 che sta ad angolo tra Via Santa Brigida con via Verdi2 nell'area del piccolo quaritiere napoletano detto detto della Concezione degli Spagnoli, corrispondente al Palazzo Tovar, dal nome di Francesco de Tovar, nominato governatore di un fortilizio conosciuto come l'”Auletta” da re Carlo V dopo la sanguinosa conquista della città tunisina.

Il palazzo serve le direzioni di piazza Municipio lato monte, i giardini del regio Teatro di San Carlo sul lato della Reggia.

Dal punto d'angolo col palazzo Capone si ottiene anche una visuale sulla porta aragonese del Maschio Angionio, mentre a nord guarda su via Toledo, la Galleria Umberto I e la chiesa di Santa Brigida di Svezia.

  • Messo in bella mostra nelle vedute di Cassiano de Silva3, la carta grafica del Petrini e comunque già esistente nel '500 come veduto sulla carta Lafrery del 1566, si svilupperà come residenza nobiliare solo negli anni Venti del Seicento, mentre il primo piano ed il piano ammezzato vennero sfruttati per farci l'antica sede delle Poste del Regno di Napoli. Stando alle notizie del Ceci sul rilievo della pianta della Carta Carafa del 1775 il palazzo del Duca di Grottolella era affiancato da un altro palazzo più piccolo con accesso a vico della Concezione agli Spagnoli, oggi via Imbriani in uno spazio dovuto all'allargamento del fronte a Sud dell'insula di Castelnuovo. Affiancato dal vestibolo, nel 1805 le vaste scuderie adibite a magazzini dell'ufficio postale di regia fondazione, furono cedute da Francesco Macedonio Potigno duca di Grottolella per sistemarci i locali che verranno poi ampiamente utilizzati per lo scomparso teatro La Fenice. Il lato del palazzo piccolo venne completamente ritrasformato su progetto di Ugo Giovannozzi nei primi dieci anni del '900 come anche lo dimostrerebbe il suo aspetto attuale, in concomitanza col prospisciente edificio comprato ed ancora trasformato nel 1918 in vista del teatro La Fenice aperto nel palazzo dei duchi di Frisia titolo ovviamente relativo ad un possedimento dei Grottolella4Allorchè decaduti i titoli e la famiglie migrate nel dopoguerra, il Palazzo, quando anche il teatro non funzionava più, come molta parte dell' immobiliarità su via Santa Brigida, venne acquistato dall'Istituto di Credito Credito Italiano e facciata e controfacciata completamente rifatti, il cortile interno oggi ospita solo il salone che dell'antico non conserva che solo le dimensioni.


Palazzo Santo Maria Cella.
 

E' un palazzo napoletano, il più imponente in vico della Concezione degli Spagnoli nell'area di Largo di Castello indicato nella cartografia di fine '600 sulla direttrice di Santa Brigida, di proprietà di Santo Maria Cella, rappresentante del Granduca di Toscana a Napoli per aver preso in moglie una nobildonna appartenente alla famiglia de' Grottolella.

  • Di proprietà di un brillante uomo d'affari affermatosi nel mondo economico mosso dai ducati napoletani come lo testimonia un palazzo di sua proprietà a ridosso di via Toledo, più prossimo come stabile individuato tra il vico della Concezione agli Spagnoli, il largo di Castello ed il vico de' Corrieri, confermato come edificio con gran veduta a corte nella pianta Lafrery e nella veduta Baratta del 1629, così come anche nella carta Carafa del 1775, nella carta Schiavoni del 1880 ed analiticamente descritto in due distinti ed importanti palazzi napoletani poi tutto riveduto, specie nel reiventario dei beni alla morte del primo proprietario, rivisitato dunque nelle topografie secentesche come un unico palazzo, gran cortile sul fondo, con fontana tra i portici, grande scala a destra e vestibolo che affaccia su via Imbriani così come si vede chiaramente nella Carta De Fazio del 1945. All'altro palazzo vi si accede invece sia da via Imbriani che dal largo di Castello. Del Palazzo Cella oggi restano solo le mura innervate nelle fondamenta, ampiamente e definitivamente ristrutturate su intervento dei fondi pubblici del Banco di Napoli5.

Il Teatro "La Fenice".

Il teatro venne costruito nel 1806, in una scuderia dei duchi di Frisia in piazza del Castello da Gaetano De Felice.

  • E mentre tutti son d'accordo sulla data di costruzione dello stabile adibito a teatro solo in un secondo momento rispetto alla data di fondazione nessuno cita il De Felice che potrebbe esser stato il progettista, il costruttore o forse l'impresario. E' rappresentato per la prima volta nella Carta del Real Opificio Topografico del 1828 e successivamente nella Carta Schiavoni del 1880 con sala a ferro di cavallo, il fianco lungo la via, il palcoscenico agganciato al vestibolo del palazzo che l'ospita, oltre a vari ingressi uno dei quali, probabilmente quello maggiormente utilizzato posto sul lato del Palazzo delle Regie Poste6 Riapparirà alle cronache storiche del tardo '800 napoletano all'indomani dell'avvento imprenditoriale degli Strussenfield, che assieme al teatro Sancarlino su via Medina lo troveranno e di esso ne parleranno come di un teatro in precarie condizioni. La ristrutturazione di tutto quanto il fabbricato e dell'intero isolato da parte delle finanze del Credito Italiano prevederanno che il teatro medesimo fosse chiuso definitivamente. Ciò avvenne negli anni 70 del '900.


Spazio note

(1) Estratto da: [5]: Quartieri Spagnoli e Rione Carità di Napoli / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 9788890147807 Fa parte di Napoli : atlante della città storica , 5 Autore Ferraro, Italo Soggettario Firenze NAPOLI - Rioni e quartieri - Urbanistica Luogo pubblicazione Napoli Editori Oikos Anno pubblicazione 2007 e da: Archivio di Stato di Napoli
(2) [R. Ruotolo, Santa Brigida , Napoli Pironti editori, 1989 pag. 78]
(3) [Benedetto Croce, Memorie degli Spagnuoli nella città di Napoli in ”Napoli Nobilissima, Napoli vol. III, 1984 pag.110]
(4) [Salvatore Di Giacomo, Nuova guida di Napoli, Napoli 1922 e G. Ceci in I piccoli teatri a Napoli, Napoli copia anastatica di Giuseppe Besiale, Pironti editori 1995]
(5) [˜Il œteatro Bellini : 1864-1988. - [Napoli] : Associazione Amici del Bellini, [1989?]. - 189 p., [8] c. di tav. : ill. ; 35 cm.]
(6) [P. Rossi, Sviluppo urbano della piazza del Municipio in Piazza del Municipio ed il Palazzo della Banca di Roma a Napoli, Napoli, RCS Libri, 1997, pag. 75 ed ancora vedasi: G. Ceci, La Posta Vecchia, in Napoli Nobilissima vol. I, Napoli 1982, pag. 189]