Cappella San Rocco a San Lorenzo Maggiore di Napoli

E' la Cappella di San Rocco1, la quarta nel sistema delle cappelle interno chiesa di San Lorenzo Maggiore a via dei Tribunali di Napoli, sede laurenziana dei Frati Minori Conventuali

In direzione delle cappelle radiali, questa sta stretta tra la Cappella del Rosario e la cappella del Crocifisso.

Essa vive della sistemazione ornamentale riferibile al secolo del Rinascimento.

Ma oltretutto è da considerare notevole la condizione che in essa ancora si osserva e cioè, quel pieno splendore, riccamente meraviglioso di cui gode un retablo modellato nel '500.

Si tratta di un polittico in terracotta policroma, saturo di dettagli finemente elaborati che lascerebbero pensare all'opera più propria, almeno per il misticismo di cui ne resta fonte, alla scuola di Luca Della Robbia.


Descrizione breve della cappella San Rocco a San Lorenzo Maggiore. 

E' il Gesù Morto sorretto da un angelo tra la Madonna e Giovanni l'Evangelista. Sul bordo si legge: ”Al Redentore del Genere Umano”. Al di sotto si vede la Vergine gran Madre di Dio, seduta sul Trono col Bambino mentre sta in venerazione di angeli.

  • Sulla base sottostante si legge: ”Ave Regina del Cielo, Ave Signora degli Angeli. Al fianco della Vergine, a sinistra di chi guarda è San Rocco ed un altro santo rimasto ignoto. La posa della vergine e dei santi oranti assieme agli angeli, le pieghe dei lori panni scolpiti leggeri come stoffe camustre, la vita infuse nelle loro figure appare maestrevolmente già rese. Il risultato di un periodo attivo del rinascimento pur tuttavia influito abbastanza dall'arte a maniera del Baboccio nelle opere d'arti come il Sepolcro di re Ladislao a San Giovanni a Carbonara o la Cappella San Martino a alla chiesa di San Domenico Maggiore a Spaccanapoli. Sotto di esso c'è un frammento di un affresco del Trecento ritraente un pastore tra le pecore e le capre ed altri pastori che accorrono ad adorare Gesù nella Grotta di Betlemme, appartenente ad un ciclo degli affreschi più ampio, sfuggiti al restauro barocco della chiesa antica di San Lorenzo. Dando un'idea generale di cosa dovett'esser tutta quanta la chiesa, essi son stati attribuiti ai seguaci di Pietro Cavallini, assai suggestiva la prova che probabilmente non è vero alla stessa maniera di com'è capitato alla Cappella Brancaccio dei Domenicani, ma che resta pur tuttavia un esempio mirabile sulla straordinaria diffusione delle arti romaniche del Cavallini e le senesi di Giotto a Napoli. A destra della parete il monumento funebre a Giovanni Antonio Rocco e di sua moglie Livia Pisanelli, mentre di fronte c'è quella di Decio Rocco e di Camilla Carafa sua consorte, eretti tutti e due da Cesare Rocco figlio della prima coppia e nipote della seconda. Pessime le condizioni delle pitture murali su due lunette e su tutta quanta la cupola attribuite al famoso affreschista Luigi Rodriguez, alias il Siciliano morto nel 1609 e, fatta salva l'eccezione che il quadro non esiste, tuttavia il Filangeri dichiara che osservò in questa Cappella un quadro da lui attribuito a Gianbernardo Lama.

Spazio note

(1) Liberamente estratto da: *S. Lorenzo Maggiore : la piu antica chiesa francescana di Napoli / Eugenio D'Acunti. - Napoli : Laurenziana, 1979. - 116 p. : ill. ; 22 cm Altro titolo San Lorenzo Maggiore . Luogo pubblicazione Napoli Editori Laurenziana Anno pubblicazione 1979