Palazzo Traetto a Napoli

E’ uno dei palazzi di Napoli1 nell’area stretta tra Mario Pagano ed i Cristallini

Di modestissime dimensioni l'immobile è importante principalmente perché i vari autori di mappe e carte antiche di Napoli lo riportano verosimile all’aspetto che ancor’oggi mantiene ed anche perché si trova sulla sponda della strada per il Rione Sanità, a dritta del palazzo De Liguoro, angolo via dell’Arena e vico Traetta, nel punto esatto in cui lo stesso stabile aggancia Via dei Vergini.

Domenico Grassi oltre ad indicarlo come il Palazzo dei duchi di Traetto ai Vergini, stabilisce che sia stato fondato nel XV secolo, da Ludovico Gaetani principe di Altamura e duca di Traetto, l’antica minima regione alle falde del colle sul mare nella provincia di Formia, così chiamata fino al 1879 per poi riappropriarsi del toponimo originale di Minturno.

Molto più tardi lo stabile ancora in versione agricola, fu acquistato con tutte le masserizie da tale Marcello barone di Marzano e Marzanello col cognome forse di Mormile e sicuramente da donna Camilla Caitana, duchessa di Sermoneta, il 22 novembre 16202.
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Storia brevissima del palazzo Traetto.

  • Morto il barone, il palazzo passò al figlio Francesco, il quale, ancora in vita lasciò detto in testamento di lasciare il manufatto in sua morte ai Domenicani della chiesa del Monacone, cosa che di fatto avvenne nell’agosto del 1658. In un documento della Platea del Monastero della Sanità di Napoli alcune informazioni in effetti disturbano la linea filologica delle varie appartenenze dello stabile. Siccome all’inizio del ‘700 lo stabile per esser a quell’epoca già abbastanza antico, tanto che minacciava rovina, e siccome insomma non si riusciva a pigionarlo a dovere, tanto che il più dei mesi rimase spigionato, i Domenicani lo cedono in enfiteusi, a beneficio, sta scritto nella Pianta del Palazzo detto dei Trajetta o Trojetta, all’illustrissimo cardinal Ruffo, l’antigiacobino per eccellenza, con una sua propria sede nell’omonimo palazzo al Mercatello di Port’Alba oggi piazza Dante e siccome è detto che il beneficio coincise con le rivolte suscitate dell’entusiasmo della nascente Repubblica Napoletana, il cardinal nel contratto coi Domenicani si lascia felicemente rogare con un anno di ritardo da un notaio di nome Mezzacapa.

Nel censimento sui catasti del 1814, due anni prima della grande soppressione degli Ordini religiosi, il palazzo risulta suddiviso tra il signor Giacomo Romeuf e la principessa Ruffo Lagni di Castelcicala che ancora mantiene attiva la proprietà al vicino palazzo Castelcicala, finito per esser stato usato come ricovero per le donne pie e devote3.
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Spazio note

(1) Estratto da: [5]: *Stella, Vergini, Sanità / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 9788890147807 Fa parte di Napoli : atlante della città storica , 5 Autore Ferraro, Italo Soggettario Firenze NAPOLI - Rioni e quartieri - Urbanistica Luogo pubblicazione Napoli Editori Oikos Anno pubblicazione 2007 e da: Archivio di Stato di Napoli, Catasto Provvisorio, 1°inv., Quartiere San Carlo all'Arena, vol. 217, Stato di Sezione a, 1815-1820, isola 8 detta anche di “Castelcicala”, art.102
(2) [A.S.N Fra' Majorino, Platea con le piante de stabili del Convento di Santa Maria della Sanità dell'Ordine de'Predicatori. MDCCXV, vol. 983 pag.53].
(3) [R.D'Ambra, Napoli Antica da illustrare, Napoli 1889 (ristampa anastatica, Napoli 1999), tav. LVIIIVI.]