Fondo Camera di Santa Chiara Napoli

E' la documentazione sopraggiunta superstite circa l'attività espletata dalla Camera di Santa Chiara1, il parlamento napoletano dell'epoca vicereale, creato l'8 giugno del 1735.

Sostanziali modifiche di carattere giuridico la trasformarono poi in Cancelleria Aragonese finita poi per esser inglobata nel fondo cartaceo della Regia Camera della Sommaria, oggi in custodia presso la sede dell'Archivio di Stato di Napoli, al monastero dei Santi Severino e Sossio.

Con un'enorme potere e funzione di Consiglio, Segreteria e Tribunale di Stato2, la Camera sostituì il Consiglio Collaterale istituito e aggiustato da Ferdinando, il Cattolico, nel 1507 e posto a fondamento del Consiglio di Stato accanto al Vicerè.

  • Il Consiglio Collaterale, tra l'altro, nonostante le sue pronunce furono rese vincolanti dalla prammatica di Ferdinando II nel 1593, tuttavia mantenne il priorato sul Consiglio e sul potere d'agire in funzione della Camera di Santa Chiara. Il cosiddetto parlamentino di Santa Chiara, ancora prima di una forma autentica e legale, poté considerarsi costituito come prima istituzionalizzazione di tutte le funzioni mancanti del senso dello Stato, relativamente ai periodi Angioini ed Aragonesi e al tempo stesso come embrione dell'organizzazione futura in Stato vero e proprio relativo al periodo dei Borbone. Affiancato da due reggenti cresciuti di numero col passare delle generazioni e di due segretari anche detti segretari privati particolari, per assumere il comando in caso di morte, assenza, irreperibilità, cattura, prigionia, fuga o abdicazione del Vicerè, il Consiglio Collaterale, accentrando in sé potere legislativo, giudiziario e deliberativo, ebbe ad avere una Cancelleria, sostituendo l'antico Archivio del Regno, inglobando molto del materiale fino ad allora raccolto ed oggi introdotto sotto la voce di Codice Diplomatico Napoletano.
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Disposizione del fondo Camera di Santa Chiara.

I documenti della Camera di Santa Chiara fino al 1742 si allegano assieme ai documenti del Consiglio Collaterale. Al Fondo della Camera di Santa Chiara, andato perduto durante i bombardamenti di Napoli, appartengono:

  • 77 fascicoli del suo tribunale per argomenti su persone e università datati tra il 1540 ed il 1729.
  • Un solo fascicolo relativo ai processi penali degli anni 1588 e 1590.
  • 77 fascicoli sui cosiddetti Processetti del 1540 fino al 1729 non oltre.
  • 2105 fascicoli relativi alla Segreteria del Viceré datazione 1555 1734 non oltre.

Le due segreterie di Guerra e di Giustizia, con questo anzidetto metodo di affiancamento alla persona del vicerè, non poterono che emettere, si legge sul testo, appena appena viglietti, semplici pezzi di carta spediti alla persona del Collaterale a nome del viceré.

Di questo fondo particolare infatti ancora oggi molto suggestivamente si conservano:

  • 41 volumi alla voce viglietti tra il 1599 ed il 1734.
  • 294 volumi comprendenti un enorme elenco completato nel 1966 di documenti del 1704 e poi ancora del 1714 fino al 1734 e non oltre.

Tutti documenti questi, relativi al Supremo Consiglio di Spagna in Vienna, da dove son stati emessi in massima parte, costituenti un fondo a parte, istituito da Carlo VI d'Austria attivo dal gennaio del 1714 per la trattativa degli affari sui territori italiani a lui definitivamente assegnati dalla fine della guerra di successione spagnola.

A sua volta quindi diviso per:

  • 32 volumi sulle Consulte di Stato 17051734 e Consulte di Guerra 1705-1713.
  • Cancelleria composta di 107 volumi sul Diversorum: Hispaniae, Valentiae, Aragoniae, Sardiniae, Mayoricarum, Neapolis, Siciliae 1705-1734.
  • 3 volumi sull'Itinerum 1706-1709.
  • Un solo volume sul Notariorum 1705- 1713.
  • 11 volumi sulla Curiae 1705-1711.
  • Altri 11 sui Dispacci 1707-1715.
  • 2 volumi sulle Regie lettere, privilegi concernenti la Sicilia 1720-1724.
  • Un solo volume sull'Instrumentorum 1705-1725.
  • Ed ancora un altro volume sul Titulorum 1711-1729.
  • Ed infine e non ultimi i 16 volumi dell' Officialium: Hispaniae, Mayoricarum, Sardiniae, Neapolis, Siciliae 1705-1734.
  • 1243 volumi sulle Cappellanie maggiori. 

Istituite queste ultime nel 1442 con funzioni giurisdizionali e criminali sugli ecclesiastici addetti al servizio reale, a corte e nelle cappelle regie con funzioni di governo di studio di Napoli.

Di esse sono:
  • 2161 volumi,
  • 11 rubriche datazione più prossima al 1569 ed il 1808 non oltre.

Sulla Delegazione Reale, una giurisdizione sorta tra il secondo e terzo decennio della seconda metà del XVI secolo come sezione al Consiglio Collaterale per far fronte all'abuso dei vescovi conto il patrimonio, il popolo, il dogma ed in genere contro ogni sorta di violenza indirizzata ai regnicoli tra i laici e gli ecclesiastici. Alla quale venne affidata cinquant'anni dopo la sua istituzione il potere di sciogliere le controversie tra le confraternite.

Di queste sono le raccolte:

  • 2305 volumi sulla Tesoreria generale con procura di riscuotere le decime affluenti dagli esattori locali nonché la disponibilità di liquidare spese varie e a carico dell'Erario.

Tre le “officine” addette alle operazioni di incasso sulle entrate:
  • la Ruota dei Conti determinava le operazioni contabili,
  • la Scrivania di razione le rivedeva e le liberava, cioè emetteva mandato,
  • la Tesoreria introitava e lì dove previsto emetteva materia di pagamento oltre che di incasso.
  • La Marina aveva un'officina a parte, come anche la Real Casa ebbe una Tesoreria a parte.

Ed infine, ancora al fondo medesimo della Casa Santa Chiara appartengono:

  • 167 fascicoli ordinati l'ultima volta nel 1974 per l'Ufficio del Corriere Maggiore con data 1611 1806;

Si tratta dell'istituzione dell'Ufficio Postale nel Regno, risalente al periodo di Carlo V d'Asburgo; alla prammatica del 18 settembre del 1559 ne successero di altre.  Rispettivamente: il 28 settembre del 1564 e del 15 gennaio del 1572.

Il servizio delle poste venne riordinato nel 1742 separando il servizio delle Poste in due classi distinti l'una conosciuta come Classe del Gabinetto e l'altra come Classe di Calabria.
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Spazio note

(1) Estratto da: Estratto dal Fondo per l'Archivio Storico di Napoli curata alla voce Napoli da Amelia e Iolanda Donsì Gentile.
Hanno collaborato per la raccolta dei dati archivistici Maria Lucia Abbamonte, Antonio Allocati, Vincenzo Carbone, Aldo Caserta, Lidia Castaldo Manfredonia, Rosanna De Simine, Biagio Ferrante, Maria Antonietta Martullo Arpago, Maria Martullo, Dora Musto, Renata Ore$ce, Domenica Porcaro Massafra, Giulia Rossi , Martedì, Catello Salvati, Fortunata Turino Carnevale, Adriano, Zeni, coadiuvati da Mario Acciarino, Salvatore Calligari, Mario Campanile, Antonio. Di Balsamo, Giuseppe Martucci, Sergio Masella, Giovanna Montesano, Anna Maria Muraglia. Maria Antonietta Martullo Arpago.
Esiste un rimando alla bibliografia di settore qui di seguito elencato. Codice aragonese o sia lettere regie, ordinamenti ed altri atti governativi de’ sovrani aragonesi in Napoli riguardanti l’amministrazione interna del reame e le relazioni all’estero, per cura di F. TRINCHERA, Napoli 1866-1874, volI. 3 in 4 tomi; L. VOLPICELLA, Regis Ferdinandi 1 instructionum liber, Napoli 1916; ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, Regesto della cancelleria aragonese di Napoli, a cura di J. MAZZOLENI, ivi 1951 (PAS, VII); J. MAZZOLENI , Fonti per la storia dell’epoca aragonese esistenti nell’Archivio di Stato di Napoli in Archivio storico per le province napoletane, ns., XxX111 (1952), pp. 125-154, XXXV (1955), pp. 351-373; A. SILVESTRI , Sull’attività bancaria napoletana durante il periodo aragonese, in Bollettino dell’Archivio storico del Banco di ,Vapoli, 11 (1954), n. 6, pp. 80-120; Fonti aragonesi, a cura degli archivisti napoletani, Napoli 1957-1983 [pubblicati finora i volI. I-X11]; P. GASPARRINI, La prima perdita dei registri aragonesi di NapoIi, in RAS, XX (1960), pp. 253-258; R. Mo- SCATI, Ricerche su gli atti Auperstiti della cancelleria napoletana di Alfonso d’Aragona, in Rivista storica italiana, LXV (1963), pp. 540-552; C. SALVATI, Le fonti per la storia della Puglia nell’età aragonese reperite nell’Archivio di Stato di Napoli, in Atti del II congresso internazionale di studi sull’età aragonese, Bari 1968, pp. 417-429; A. GROHMANN , Un registro della cancelleria di Alfonso Z d’Aragona (Z451-1453), in Economia e storia, XVI (1969), pp. 7-26; ARCHIVIO. DI STATO DI NAPOLI, Mostra di documenti dell’età aragonese (Napoli 29 maggio - 5 giugno 1978) [Catalogo con introduzione di C. SALVATI], Napoli 1978 Ancora (2) [P. GIANNONE, La real camera di santa Chiara nei primi anni del regno di Carlo di Borbone, in Annali del seminario giuridico-economico della r. università di Bari, 1934, parte 1, pp. 3-58.]