San Carlo di Napoli: sala prove d'orchestra

La sala prove d’orchestra del Teatro San Carlo di Napoli1, alla stessa maniera della nuova sala prove regia, è stata ottenuta dalla trasformazione dello spazio inutilizzato della ex falegnameria.


Si tratta di un fosso interrato che sprofonda 11 metri sotto il piano di calpestìo, realizzato nel 1943, separato, infossato, due livelli sotto quota, raggiungibile da un ingresso aperto dai Giardini Romantici di Palazzo Reale


La visibilità del corpo di fabbrica è data da un'opera d'arte installata postuma a copertura del vano sottostante, all’altezza dell’ingresso alla biblioteca americana e alla quale si accede anche per mezzo di collegamenti verticali posti organici all'immobile del teatro stesso all’altezza dei cameroni dei professori d’orchestra.

Esistono altri ingressi alla sala d'orchestra, ottenuti da un impianto scale moderno costruito durante la massiccia fase di restauro del teatro lirico napoletano, avvenuta in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Il solaio di copertura di quest’ambiente interrato, in travi estradossate, fuoriesce di oltre tre metri sopra il livello del suolo; un tempo composto di lucernai e semplice copertura in vetro, oggi è diventata un’opera artistica detta Il cavallo, plasmata in vetro, bronzo e calcestruzzo dal maestro Mimmo Paladino.

La struttura di fondazione a lavori ultimati nel 2011 a quota spiccata -11,34 metri, è costituita da un solettone in cemento armato; mentre le strutture verticali sono assicurate da 17 pilastri a sezione 60x60 e setti perimetrali spessi 20 centimetri.

Nei locali tecnici della vecchia falegnameria travi in profilato d’acciaio accoppiate e bullonate sostengono le macchine UTA che servono al trattamento aria per il microclima adattato per la sala teatrale, la sala regia, la torre scenica, il foyer ed il nuovo ridotto. In quest’ambiente gli impianti elettrici provvedono ad alimentare i proiettori agganciati alle americane motorizzate.

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Spazio note

(1) [Maurizio Lorenzoni e Antonio Rava, con Francesco Esposito e Claudio Falcucci. Liberamente estratto da:Teatro di San Carlo. Memoria e Innovazione Napoli ArtE'M 2010 BNN SEZ NAPVI A 353 pagg 102-109.]