Collegio dei Cinesi a Napoli

Il collegio dei Cinesi a Napoli1, è l'antichissima casa di villeggiatura degli Olivetani, diventata poi la sede storica dell'Istituto Universitario l'Orientale.

Si trova nell'omonima zona compresa tra il comparto di San Severo ed il Corso Amedeo di Savoia.
Fondato dai sacerdoti della Sacra Famiglia di Gesù Cristo di Matteo Ripa, fu riconosciuto anche ente morale e mutò il nome in Collegio Asiatico.


Allorquando i sacerdoti cinesi vennero esclusi dalla gestione dell'asse patrimoniale per decreto di Ruggero Bonghi del 26 ottobre del 1875, il collegio fu chiuso e venduto per liquidare i debiti in una quietanza con lo Stato dettata dalla Legge 5873 del 27 dicembre del 1888, che di fatto ne sciolse anche la Confraternita2.

Nel 1896 l'immobile prese funzione di ospedale per i feriti della guerra coloniale abissina e nel 1884 ospitò le Monache della Congregazione di Santa Rosa dell'Arte della Lana e le Fanciulle Povere della Congregazione dell'Ecce Homo.
Nel 1910 per volontà dell'associazione di Carità con sede nel palazzo del Pio Monte della Misericordia ai Tribunali verrà trasformato nell'Ospedale Elena d'Aosta e a poco a poco, le superfetazioni, la chiusura dell'ingresso dalla salita dei Cinesi e l'ingresso aperto sul Corso Amedeo lo isolarono dal Borgo sottostante.


Tutto passò nelle mani di Tiberio Carafa principe di Chiusano.

E' posto in cima al colle di campagna Pirozzo3 un tempo immerso in un'area coltivata a frutteto con una suggestiva prospettiva sul Golfo di Napoli.

  • Dal quale spicca la gran mole del Vesuvio, dove nel Settecento, isolata, lastricata ed alberata ci passava l'unica strada che dalla zona dei Miracoli, scavalcando i Vergini e la Sanità portava al colle di Capodimonte. Esattamente si trova nella zona detta dei Cinesi, raggiungibile dalle omonime Rampe, fatta sistemare così da ottenere oggi la corrispondente strada che portava ai Pirozzoli e cioè via Cagnazzi4 e a Capodimonte con via G.A. Vitale. L'arrivo a Napoli del sacerdote missionario Matteo Ripa, dopo che costui soggiornò prima in una casa a Mergellina di proprietà dei suoi fratelli ormai divenuti ricchissimi, poi in casa di Domenico Borgia abitazione contigua alla chiesa di Santa Maria Apparente vi si trasferì con un gruppo di giovani cinesi da avviare al sacerdozio e poi rispedirli nuovamente in Cina e lì diffondere la fede con un metodo più possibile diverso da quello adottato dal gesuita Matteo Ricci. I cinque cinesi, furono i primi congregati della comunità religiosa fondata da Matteo Ripa alla quale ha dato titolo di Sacra Famiglia di Gesù Cristo. Sotto la direzione dei primi sacerdoti cinesi funziona fin da subito un convitto a pagamento per coloro che avessero mostrato interesse per la lingua cinese. In questo collegio ci ha studiato Sant'Alfonso Maria de'Liguori ed il venerabile Gennaro Sarnelli.

Durante il decennio francese vi si aggiunsero la Matematica e la Grammatica e le arti Cavalieresche.  

E nel 1866, stabilitesi ormai le normali funzioni diplomatiche dell'Italia Unita con l'Impero di Cina viene sfruttato come centro politico per estrarvici ottimi interpreti di lingue orientali.

  • L'immobile, chiaramente presente nella veduta del Theti data 1560, potette esser stato costruita da uno degli elementi di famiglia Gallicano5 dopo di che, si sa da uno studio approfondito sui vacui allestiti alle spalle del collegio medesimo, passò in proprietà a Beatrice Folliero, duchessa di Bojano. Poi ancora e successivamente venduta ai fratelli Carafa duca di Noya, ed infine almeno per quanto censuato nell'area di San Severo al Rione Sanità tutto passò nelle mani di Tiberio Carafa principe di Chiusano, con diritto però di riacquisto da parte dei venditori. Tiberio Carafa processerà una seconda vendita a Francesco Maria Carafa, uno degli eredi di uno dei due fratelli venditori nel frattempo deceduto; la riacquista salvo poi rivenderla a Vittoria Capano principessa di Mesagne ed ancora, da questa passa a Suor Benedetta Maria de Angelis monaca professa del monastero di San Girolamo e che a sua volta lo rivende a Benedetto Valdarano come si legge dall'atto di una petizione del priore della chiesa del Monacone. Oggi il documento è custodito presso il Fondo Monasteri Soppressi all'Archivio Storico di Napoli. Tutti questi passaggi dovettero però sottintendere un lungo periodo in cui il collegio subirà notevoli modifiche strutturali nonché un passaggio intermedio finirà per cederlo definitivamente ai padri Olivetani non prima del 1686. Con l'intervento degli architetti Francesco Antonio Picchiatti e Luigi Nauclerio, i Tavolari del Regio Consiglio del Monastero dei Predicatori, fu molto chiaro ed esplicito che oltre alle proprietà ottenute sulla terra ove affonda il collegio, presto vi sarebbe stato costruito anche la chiesa dei Cinesi, edificata su uno spazio vuoto, sfruttandolo scoperto. Tuttavia, a parte ipotesi circa l'opera di Arcangelo Guglielmelli, intervenuto a periziare un muro divisorio che separasse l'istituto dal monastero dei Domenicani, non è mai stato chiarito chi fosse il reale autore del progetto di questa chiesa. Risulta architettonicamente sviluppato attorno ad una sorta di cortile maior, con una caratteristica architettonica a C rovesciata, e sul versante a sud presenta un porticato visibilmente ottenuto dalle preesistenti arcate sul terrapieno di contenimento. Al centro di questo portico trova posto il vestibolo che Matteo Ripa fece affrescare dello stemma della confraternita. Il portico si arresta ad oriente prima del muro di cinta in un piccolo largo a verde occupato dal busto di Matteo Ripa realizzato nel 1714 da Leonardo De Candia come già ricordato da un inciso sull'erma tuttora visibile.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: Arte e storia nella chiesa e collegio della Sacra Famiglia ai Cinesi / Ugo Di Furia. Codice SBN NAP0369919. Contributi [5]: *Stella, Vergini, Sanità / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. Codice SBN NAP0394992 ISBN 9788890147807
(2) [Sedi e Palazzi dell'istituto Universitario di Napoli di Michele Fatica. Facoltà di Studi L'Orentale di Napoli anno 2005 BNN 2007 B 884.]
(3) [Il Borgo dei Vergini. Storia e struttura di un ambito urbano, a cura di Alfredo Buccaro per la Cuen Editrice, Napoli 1991 Collana di Architettura e città diretta da Pisciotti, Mainini e Cardoni. BNN SEZ. NAP. VII B 1592]
(4) [Detta dei Cagnazzi, dal dotto canonico che qui venne a ritirasi in solitudine da Raffaele D'Ambra, Napoli Antica Napoli 1889, commento alla Tavola XC, in Ugo di Foria, Arte e Storia nella chiesa e collegio della Sacra Famiglia ai Cinesi in Matteo Ripa ed il Collegio dei Cinesi di Napoli 1862-1869 Catalogo Napoli 2006. BNN 2010 B 2157]
(5) [A.S.N., D. De Simone, Rimostranza per lo venerabile monistero di S.Severo dei PP Conventuali di San Francesco agli Eccellentissimi Signori Deputati della Fortificazione, Acqua e Mattonata della fedelissima città di Napoli 1756, Monasteri Soppressi, vol. 1653, p. 313r]