Golfo di Napoli

Il bacino è gestito dal servizio dei trasporti Regionale e Locale per l'attuazione dell'offerta pubblica sui servizi marittimi minimi e residuali2ter con una capacità media di carico utenza da e per le isole, stimata in 9 milioni di viaggiatori transitanti ogni anno divisibili per 16 mila unità d'imbarco al giorno, registrate durante la bassa stagione, contro le 37 mila unità in alta stagione e punte fino alle 47 mila per il fine settimana3.
E' delimitato da una teoria di vulcani monogenici, allineati e procedenti nelle direzioni antiappenniniche est-nord-est ed ovest-sud-ovest4 sulla piattaforma sud continentale sommersa dalle acque del Mar Tirreno e con una profondità media di 170 mt, il bacino si estende per 870 km2.
La geologia del Golfo e lo schema dei venti.
Appartenenti al gruppo di formazione vulcanica dei Campi Flegrei a nord, il Golfo è chiuso dalle isole di Ischia, Procida e Vivara, le quali a loro volta definiscono il divisorio fisio-geografico tra il golfo di Napoli ed il Golfo di Pozzuoli, fisicamente separato dall'invaso dal promontorio di Posillipo.
- Le complicate dinamiche delle acque del Levante, e dell'Atlantico5, intricate alla complessa batimetria del suolo sommerso, al suo interno si scambiano e fluiscono tra i canali di Procida, Ischia, Bocca Grande e Bocca Piccola, quest'ultimo è l'unico collegamento orografico tra il Golfo di Napoli e quello di Salerno, che per gran parte risulta di natura alluvionale. Bocca Piccola separa ulteriormente l'isola di Capri dalla terra ferma, di natura carbonatica, rappresentata da Punta Campanella sulla Penisola Sorrentina. La parte centrale del Golfo, sovrastata dal tratto appenninico dei Lattari, "è la meglio rappresentata" nelle incisioni del Vedutismo anglosassone del Sei e del Settecento europeo. Ed ancora: il centro del Golfo è occupato dalla città di Napoli fondata e distesa sotto l'imponente cono vulcanico del Vesuvio, cinto ai suoi piedi dalle contrade di Castellammare di Stabia, Torre Annunziata e San Giovanni a Teduccio primo ed anche ultimo borgo collocato lungo il Miglio d'Oro. Si tratta di una scarpata continentale solcata dal canyon Magnaghi, sviluppato sui margini settentrionali del Golfo tra Capo Miseno ed il Golfo di Pozzuoli ed il canyon del Dohrn al centro del bacino, assieme al quale, prima di degradare verso gli abissi, stringono a 150 metri di profondità nel bacino delle acque il Banco delle Vedove. Lo schema dei venti che interessano questa regione di costa campana, mostra nella carta di circolazione del Moretti 1977, una situazione stabile per venti che forzano i traccianti da nord-est, potendosi, sempre sulla carta, osservare un allontanamento delle correnti in direzione sud-ovest nelle aree prossime a Torre del Greco, che per lo specifico rappresenta un punto di convergenza, dato dal fatto che il golfo di Napoli è schermato dalla mole del Vesuvio che lo protegge dalle correnti in forza dai quadranti di nord-est. Ed infine le stesse correnti converse non trovando altro impedimento di sorta tra i versanti di nord-ovest del Vesuvio e le colline del Vomero, formano sulla città di Napoli una corrente che si frammenta in multiple brezze sottocosta di durata anche superiore alle 24 ore nei tratti più esposti al ciglio come gli anfratti di Marechiaro e le alture della collina di Posillipo. Generalmente le correnti muoiono sulla distesa di Fuorigrotta.
Il golfo di Napoli e la campagna oceanografica Cafe 07.
Oggetto di studio continuo da parte del Dipartimento di Scienze Ambientali della Partenope di Napoli, atte a prevenire situazioni di rischio ambientale ed una adeguata conoscenza delle caratteristiche del bacino, il Golfo di Napoli è costantemente spazzato dalle sonde.
- Questo sistema è fatto funzionare col tipico principio di un modernissimo network; grazie alla rete Internet, l'unità centrale è in grado di riassumere dalla postazione remota di Portici e Massa Lubrense l'impressionante mole di dati comparata alle informazioni provenienti dalle stazioni mareografiche di Piano di Sorrento ed il Porto di Ischia. Con questo particolare sistema nel 2007, al passaggio della nave Urania, durante la campagna oceanografica “Cafe 07” furono disegnati 800 km di costa sommersa tra i due golfi quello di Napoli e quello di Pozzuoli. L'aspetto paesaggistico è stato finora preso in considerazione dagli studi sugli allevamenti ceduto a fini sperimentali dalla capitaneria di porto di Castellammare di Stabia che hanno permesso di scoprire fondali nel piccolo porticciolo di Marina di Cassano a Piano di Sorrento, rientrante nella fascia costiera che va da Pozzano a Vietri sul Mare. Le peculiarità del Golfo di Napoli sono assegnate dalla presenza visiva di elementi fisici emersi dalle acque e che, sullo sfondo di una genuina resa prospettica, decrivono un ambiente unico al mondo. Caratterizzato dalla congregazione dei vulcani che lo definiscono al di qua e al di là della città edificata e stratificata sullo spazio che resta tra la città urbana e la provincia agraria prima e dopo l'azione di bonifica delle Paludi napoletane. Spazio che, seppur terra ancora informe e primitivo, è stato funzione di sostegno per una città che, alla sua storia deve anzitutto la sua bellezza.
Il golfo di Napoli nelle vedute antiche.
- Il Golfo di Napoli è stato illustrato dai disegni del viaggio da Roma a Napoli di Antonio Rossini, il celebre “Viaggio Pittoresco” dell'abate di Saint-Non, dagli scorci dello svizzero Louis Ducros, dall'”Italienische Reise” di Goethe. Presso il fondo Lanciani nella Torre di Palazzo Venezia in Roma, altre incisioni e vedute trattenute e raccolte in Napoli e la napoletanità descritta dagli scrittori J.Addison, A.Herzen, A.Dumas, F.Gregorovius, C.Dickens, P.B.Shelley, W.Scott ed i musicisti quali H.Berlioz o F.Mendelssohn-Bartholdy. Oltre alle ascese sui pendii del Vesuvio nell'ordine si segnalano esercitazioni di Sir William Hamilton sui suggerimenti dell'ambasciatore Hadrawa che intanto spogliò i ninfei imperiali di Matromania e dell'Arsenale a Capri, le 50 incisioni di G.B.Piranesi, raccolte in Le antichità di Pesto, 1777-78; la roba di Pompeo Sarnelli, La vera guida dei forestieri del, 1713; ed ancora Giuseppe Maria Mecatti, Osservazioni che si sono fatte nel Vesuvio, 1754; Filippo Morghen, Rami sulle antichità di Pesto, sulle eruzioni del Vesuvio,sulle antichità di Capri e sulle antichità di Pozzuoli, 1772; Lady Mary Wortley Montagu, Lettere, 1764; Abbé Richard de Saint-Non, Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et Sicilie, 1781-85 (in allegato anche i disegni acquerellati degli amici Fragonard, Dezprez, Cassas; Michele Torcia, Relazione dell'ultima eruzione del Vesuvio, 1787; Select views in Italy, incisioni di John Smith, William Byrne, John Emes, 1792; Lovis Enghelbach, Naples and the campagna felice, 1815; Luigi Rossini, Viaggio pittoresco da Roma a Napoli, 18366.
Spazio note
(1) [Contributi Università degli Studi di Napoli “Federico II” in consorzio con Seconda Università di Napoli Università “Parthenope” Napoli in convenzione con Istituto per l’Ambiente Marino Costiero – C.N.R. Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, dottorato in Scienze ed Ingegneria del Mare XX ciclo. Tesi di dottorato Titolo: Misure di correnti superficiali nel golfo di Napoli eseguite con radar costiero candidato: dott.ssa Milena Menna, tutor: prof. Enrico Zambianchi, il coordinatore del dottorato: prof. Bruno d’Argenio anno 2007](1bis) Le raccomandazioni furono espresse dai rappresentanti dell’UNESCO (WHC-08/32.COM/.7.1, Parigi, 20 maggio 2008) durante il World Heritage convention and buffer zone ICOMOS symposium di Tokyo 2006 poi riprese in occasione dell’International Meeting on world heritage buffer zone di Davos del 2008.
(2) Con decreto legge 77/2006 varato in Italia nel 2007 e a cui si è fatto ricorso anche per il tessuto urbano antico del capoluogo campano . Linee guida per la rendicontazione tecnica ed amministrativa finanziati a valere sulla legge 77/2006; leggi tutto il PDF. Maurizio De Stefani, in Restauro e riqualificazione del centro storico di Napoli, Patrimonio dell’UNESCO, tra conservazione e progetto. a cura di Aldo Aveta e Bianca Gioia Marino, Edizioni scientifiche italiane. Stampato a Napoli nel 2012 ISBN 978-88-495-2568-7. Sono gli atti del ciclo di seminari tenuti presso la scuola di specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’Università di Napoli Federico II, 16 febbraio 2011- 5 maggio del 2012 Copia alla BNN distribuzione 2013 B 455 a pagina 129. World heritage convention and buffer zone ICOMOS symposium di Kyoto (2006) e dell'International Meeting on world heritage and buffer zone di Davos (2008) ed infine: UNESCO (WHC-08/32.COM/7.1, Paris, 20 May 2008). Il Piano di Gestione non ha mai escluso di rendere pubbliche le dichiarazioni di valore universale ed eccezionale della Baia di Napoli posta alla base del riconoscimento UNESCO come Roberto Di Stefano, Presidente Internazionale dell‟ICOMOS (1987 -1990), riportava nell‟omonimo volume “La Baia di Napoli” (ESI Napoli 1994).
(2bis) Università degli studi di Napoli Federico II Anno Accademico 2006-2007 Dottorato di Ricerca in Storia dell’Architettura e della Citta – XIX ciclo Coordinatore: Ch. mo prof. arch. Francesco Starace NAPOLI TRA INCISIONE E FOTOGRAFIA (1850-1930) Rappresentazione e trasformazione della città tra i due secoli attraverso la stampa periodica illustrata e inediti repertori fotografici Candidata: dott. arch. Nunzia Iannone Tutor: Ch. mo prof. arch. Alfredo Buccaro.
(2ter) [Legge regionale n.3/2002 Riforma del Trasporto Pubblico Locale e Sistemi di mobilità della Regione Campania]
(3) [A.C.A.M., Azienda Campana Mobilità Sostenibile Assetto dei collegamenti marittimi nella città di Napoli di Dario Gentile].
(4) [ Università degli Studi di Napoli “Federico II” in consorzio con Seconda Università di Napoli Università “Parthenope” Napoli in convenzione con Istituto per l’Ambiente Marino Costiero – C.N.R. Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, dottorato in Scienze ed Ingegneria del Mare, XVII ciclo, tesi di dottorato Integrazione dei dati magnetici e morfobatimetrici in aree marine vulcaniche e non vulcaniche, dottor Salvatore Passaro; relatore dottor Giovanni de Alteriis; co-relatore prof.ssa Vittoria Ferreri]
(5) per le Acuqe del Levante [Levantine Intermediate Water (LIW)] per le acque dell'Atlantico [Atlantic Water (AW) T = 14.2°C ; S = 38.65‰ ; st = 29.0 kg/m3]
(6) [Mostra d'arte VIAGGIATORI EUROPEI A NAPOLI E DINTORNI TRA 700' E 800'. Libri di viaggio e documenti storico-artistici dai fondi della Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte a cura di Luciano Arcadipane, Ida Barberio e Assunta Giorgio in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio “Le grandi Strade della Cultura:viaggio tra i tesori d'Italia” Ottobre 2008]
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