Palazzo dello Spagnuolo Napoli

E' un palazzo di Napoli1, il primo dei palazzi di Napoli ad esser costruito lungo il filo di Via dei Vergini dopo l’abolizione delle prammatiche extra moenia dedicate esclusivamente all'omonimo borgo1bis.

Ad oggi è meglio conosciuto come il palazzo dello Spagnuolo, alias affidato alla persona dello spagnolo, Tommaso Atienza, marito di Donna Anna Maria Pelliccia dei nobili di Tropea, proprietaria del manufatto che ne detenne la locazione del primo piano nobile.

E' abitato ad ogni modo per la maggiore a fronte della condizione debitoria acquisita in prim'istanza dalla Principessa di Casapesenna e da don Ferdinando Mastrilli che gliene procurò l'usufrutto in forza di una Sentenza del Tribunale Civile di Napoli dell'epoca.

Eretto, contrariamente a tutta quanta la letteratura Otto Novecento napoletano che l'attribuisce ai disegni di Ferdinando Sanfelice, sulle vestigia di due edifici più piccoli fatti abbattere in luogo di detta edificazione affidata alla direzione dell'ingegnere e Tavolario del Sacro Regio Consiglio, il Magnifico Francesco Attanasio, coadiuvato dal Capo Mastro fabbricatore Felice Polito con atto del notaio Ranucci Giuseppe di Napoli datato 1738.


Il palazzo è collocato in asse lineare alla chiesa di Santa Maria dei Vergini 

Ed alla chiesa dei Padri della Missione ad essa accosta. Mentre, sul lato mare è affiancato dall'altro edificio storico alla stessa sua maniera.

  • Assieme al quale, determina la storia del posseduto del Marchese Nicola, della schiatta dei Moscati di Poppano, feudatari di concessione per mano di Carlo VI d'Austria con regio decreto stampato e diffuso in data 12 gennaio 1732, nonché marito di Anna Maria d'Albanella erede universale dopo la rinuncia delle sorelle suor Maria Gesualda e suor Angela Emanuella accasatesi nel convento di Santa Maria Antesaecula, sui beni lasciati dalla morte precoce del Barone Fabrizio, legittimo proprietario delle immense fortune del Barone don Aniello d'Orso d'Albanella. Infine, va ricordato, che assieme a questi ultimi testè citati, il marchese Atienza, fece fluire i possessi della zia Marianna Naccarelli, originari di Salerno e della dinastia dei Mirabella2. Composto di un pian terreno, un piano dimezzato e due piani nobili superiori coronati dalla cornice massima del prospetto.

Il palazzo è anticipato da un portone spazioso ornato di piperno grigio vesuviano.

Esteso nella formazione fino al balcone medio del suo primo piano nobile assieme a tutti gli altri di facciata adorni di cimase in stucco.

  • Il cortile ed androne del palazzo medesimo son lastricati di selci vesuviane e le pareti e la volta stessa dell'androne un tempo erano teorizzati di vasti affreschi oltre a due vani enormi per la gestione di due differenti scuderie al tempo in cui in tale stabile vi dimorò detto Marchese Nicola. Oltre anche a due rimesse per un totale di uno stimato numero si dice di carrozze a quattro posti3. La scala d'accesso ai piani nobili, costruita ubbidiente ai modelli degli archi scoperti catalani, è una manifestazione locale dell'arte figurativa napoletana di stile settecentesco, aperta ad archi rampanti e crociere che affacciano direttamente sul cortile. Essendo una gran scatola rettangolare, formata da sette branche per la salita e discesa dai vari piani disposte di modo che la rampa centrale conduca sempre al pianerottolo maggiore, alla vista questa scala si presenta massiccia ed arcigna, linearmente aggressiva, di massimo peso corporeo unica sola e soltanto alla rampa d'accesso ai locali del Palazzo San Marco di Gaspare Capone pur detto Palazzo VeneziaSpaccanapoli con cinque aperture superiormente arcuaate di varia ampiezza con curvitonia, disposte e divise l'una dall'altra da proporzionati pilastri con base e capitelli analoghi come proporzionate alla base anche le decorazioni dei fronti degli archi.


Spazio note

 (1) [Liberamente estratto da: Il *Palazzo dello Spagnuolo ai Vergini in Napoli Giovanni Costa. - Napoli : Societa Editrice Napoletana, [1979]. - 102 p., [7] c. di tav. : ill. ; ]
(1bis) G. Costa Il Palazzo dello Spagnuolo ai Vergini di Napoli, ivi 1979, nota 33 a pagina 25 di Cesare Cundari Proposta di metodologia per disegnare, leggere, vedere il rilievo architettonico. La via dei Vergini nel centro storico di Napoli., Napoli, 1979, Napoli per il Centro Stampa Tagliafierro, 1979 10119577ds BNN distribuzione C 2041
(2) [Enciclopedia Motta: vol. V: la Buona Stampa 1979 pag. 695]
(3) [*Architettura e urbanistica del Rinascimento. - Napoli : Soc. storia di Napoli, [1974] (Cava dei Tirreni : di Mauro). - P. 317-446 : ill. ; 31 cm. ((In cop.: Architettura e urbanistica del Rinascimento napoletano. - Estr. da: Storia di Napoli, vol. 4. Autore Pane, Roberto]