Chiesa dell'Egiziaca a Pizzofalcone Napoli
E' una chiesa di Napoli, più semplicemente detta chiesa dell'Egiziaca1.Fu la casa ospite delle monache agostiniane provenienti dal convento di Forcella e ritiratesi poi nel Palazzo Luigi di Toledo dei Conti di Pacentro2 nel cuore dell'omonimo quartiere sotto Pizzofalcone, appartenente al terzo decananto dell'Arcidiocesi della città.
Si presenta con un portico di accesso quasi del tutto tompagnato sviluppato sui quattro lati a est e ad ovest lungo la chiusura dell'omonima via e che si incurva al centro riproposta soluzione di Cosimo dei Fanzago già sperimentata alla chiesa di Santa Teresa a Chiaia.
Vi si accede attraverso una scala curvilinea, con balaustra che introduce al pronao svolto secondo un motivo di serliana con parte visibilmente avanzata di una facciata liturgica adeguata alla facciata interna dell'edificio sacro.
Tipo di aspetto e assetto architettonico delle aree destinate al culto religioso adottate nelle epoche antecedenti e comunque subito postume all'edificazione di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone accostate vieppiù agli stili di Francesco Grimaldi per la Cappella del Tesoro di San Gennaro al Duomo di Napoli, innescando così successive sperimentazioni realizzate da Dionisio Lazzari per la chiesa di Santa Maria Egiziaca alla regione Forcella e di Arcangelo Guglielmelli3 per la chiesa di Santa Maria dell'Aiuto ai Banchi Nuovi nei pressi di Borgo al Cerriglio, e della chiesa di Santa Maria delle Grazie al Ritiro Mondragone su al Poggio delle Mortelle agli estremi limiti nord-est dei Quartieri Spagnoli.
Animata dall'Azione Cattolica, dalla gioventù del rione, ottenuto il gagliardetto diocesano e regionale, la parrocchia di questa chiesa è attestata alle cronache borboniche per le fortunate vicende storiche che la ricordano sacra all'Immacolata Concezione a Pizzofalcone, fatta erigere dal re Ferdinando II di Borbone a memoria del Sacro evento sulla proclamazione del Dogma dell'Immacolata Concezione e se non altro anche per maggior comodità dei Militrari del vicinissimo Presidio.
Soltanto dieci anni dopo e con l'arrivo a Napoli di don Juan d'Austria4 figlio naturale di Filippo IV, capitato in città per il governo sulle rivoluzioni scoppiate in nome di Masaniello, grazie ad una cospicua somma ricavata per fondi, le monache riusciranno ad ottener per sé una vera e propria sede per la clausura che si conveniva a loro Ordine. Ebbero quindi modo e tempo di attivar le iniziative di ristrutturazioni dense di significato per la sede che le ospitava, indi si registrarono i primi contatti coi maestri dell'epoca per fare, si legge nei documenti d'archivio, otto gelosie attorno alla chiesa5.
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Presentazione brevissima della chiesa dell'Egiziaca a Pizzofalcone.
La chiesa oggi si presenta impostata su uno schema ottagono assieme ad ambienti conventuali edificati seguendo un chiaro progetto simmetrico col corpo di fabbrica, simile in tutto alla chiesa di Sant'Agata dei Teatini come testimoniato dalle vite dei pittori bergamaschi ed i due chiostri al lato destro con quattro grandi cappelle absidiate, disposte secondo assi ortogonali, corrispondenti all'ingresso che dà direttamente sull'altar maggiore e altre quattro cappelle più piccole, rettilinee, situate sui lati corti dell'ottagono secondo diagonali riflesse a quarantacinque gradi, costruite per assolvere al ruolo di cappelle secondarie introdotte da arcate d'accesso con colonne discoste dai piloni risultanti quindi parzialmente mascherati.
Per le opere appartenenti alla chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone si ricorda il quadro all'altare maggiore, schedato sott'altro nome6 (7) Madonna col Bambino ed i Santi Maria Egiziaca e Agostino di Onofrio Palumbo attivo a Napoli già a partire dalla metà del Seicento; i dipinti nei cappelloni Vergine coi Santi alla Cappella di sinistra e La Sacra Famiglia ed i Santi alla Cappella destra (1661-1728) son opera del De Matteis attivo anch'egli a Napoli già operativo anche per la rinomata chiesa di San Nicola alla Carità ed il suo mirabilissimo Crocefisso ligneo e la Statua di Santa Lucia alla chiesa di Santa Lucia al Mare di Napoli.
Il pavimento maiolicato, messo in opera nella seconda tappa dei lavori diretti dal Guglielmelli, va datato dopo il 17178 e le sculture lignee, si ricorda L'Angelo Custode nella prima abside a destra assieme alla Santa Cristina e San Giovanni il Battista9 sono di Nicola Fumo dal De Dominici considerato un discepolo del Fanzago.
Sempre a Nicola Fumo è attribuita la scultura in legno nella seconda absidiola a destra su una base di nuvole ritraente L'Immacolata Concezione.
La cantoria è un trionfo di medaglioni e di fiori e di frutti e di fregi con ovuli e foglie stilizzate, alloggiata nello spessore dell'abside d'ingresso è realizzata in legno verniciato ed indorato; presenta un parapetto mistilineo e due mensoloni di sostegno, come elementi caratterizzanti, ed è ricca di motivi ornamentali.
Da attribuire con poca certezza alla bottega del Ghetti le due acquasantiere in marmo bardiglio poste ai lati dell'ingresso sui primi piloni.
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Spazio note
(1) [estratto da: La *chiesa di S. Maria Egiziaca a Pizzofalcone / [Carmelo Conti Guglia, Gaetana Cantone]. - Napoli : [s. n.], 1992 (Napoli : F. Giannini & figli)(2) [Cfr. A.S.N., fasc. 2449, p7; vedasi anche Carlo Celano, Delle notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli, per gli signori forastieri, raccolte dal canonico Carlo Celano napoletano; divise in dieci giornate, .. - Quarta edizione in cui si e aggiunto tutto ciò, che si e di nuovo fatto in Napoli ne' nostri tempi, e colla contezza delle regali ville alla citta adjacenti, con in fine, un ristretto della vita dell'autore. Giornata prima. [-decima.]. - Napoli : a spese di Salvatore Palermo, dal medesimo si vendono nel Corridoio del S.R.C., e nel vicolo nuovo a S. Biagio de' Librai rimpetto al palazzo del principe di Riccia, 1792. - 11 v. ; 8o. ((Cors. ; gr. ; rom. - Iniziali e fregi xil.]
(3) [Architettura napoletana tra Seicento e Settecento : l'opera di Arcangelo Guglielmelli / Giosi Amirante ; prefazione di Alfonso Gambardella. - Napoli [ecc.] : Edizioni Scientifiche Italiane, [1990]. - 368 p., [24] c. di tav. : ill. ; 26 cm. ((Con appendice di documenti. ISBN 8871042379; per quest'argomento vedasi anche: Conoscere per conservare : note per una procedura di diagnosi delle facciate in muratura / a cura di Isabella Amirante ; scritti di Isabella Amirante ... [et al.]. - [S. l. : s. n.], stampa 1992 (Napoli : F. Giannini). - 136 p. ; 24 cm. ((Segue: Appendice ]
(4) [Memoriale istorico, in cui per modo di giornale si narrano li principali avvenimenti succeduti per l'entrata dell'armi austriache in questo Regno di Napoli nell'anno 1707. fino a' quartieri d'Inverno presi dalle medesime, composto da D. Giovambatista Pujadies, .. - In Napoli : appresso Michele Loigi Muzio, Piemontese, e si vende dal medesimo sotto l'Infermaria di S. Maria la Nova, 1708. - [56], 341, [11] p., [4] c. di tav. ripieg. : ill. ; 8°. ((Cors. ; rom. - Segn.: [π]¹ a⁸ b⁴ c-d⁸ A-Y⁸. - Ritratto calcogr. di Carlo III d'Austria a c. [π]1v, inciso da Francesco de Grado. ]
(5) [A.S.N. Mon. Sopp. Fasc. 2467, p. 53 e p. 59]
(6) [Ecce Mater Puritatis dalla denominazione della prima chiesa delle Agostiniane.]
(7) [L'altar maggiore, recintato da una ricchissima balaustra, è opera di Giuseppe Bastelli, situato davanti ad una arco mistilineo sagomato alla maniera delle ancone dell'altare di pregiata fattura fanzaghiana...in Vite dei Pittori, Scultori ed Architetti napoletani, Napoli 1742-43, 3 voll., vol. III (1743), pag. 188]
(8) G. Borrelli Le riggiole napoletane del '700 maestri e le opere, in "Napoli Nobilissima", n.s. vol. XVII 1978 p. 220] (9) [cfr ASN Mon., sopp., fasc. 2481, pag. 453 in E. Rizzo Sculture inedite di Domenico Antonio V, Bottigliero e Sanmartino]
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