Chiesa di Sant'Onofrio dei Vecchi Napoli

E' la chiesa di Sant'Onofrio de' Vecchi, primo ed ultimo edificio sacro sopraggiunto all'era moderna sul tratto orientale del Rettifilo a Napoli1, da cui spunta con facciata formalmente moderna, al numero civico, 14, sul cui portale era visibile una tela di Francesco Fracanzano con i Santi Onofrio ed Antonio, ora conservata presso la Soprintendenza.

L'altro ingresso è situato alla spalle di questa presso il largo del quartiere d'area ai Banchi Nuovi, sotto la forma urbana del pallonetto a Santa Chiara.

Quest'ingresso, tra l'altro, mostra la facciata principale della chiesa, che durante i lavori del Risanamento classe 1925, fu totalmente incorporata all’interno di un palazzo, è collocata lungo via Sedile di Porto, nel quartiere San Giuseppe, nei pressi della chiesa di San Girolamo dei Ciechi.

Fu costruita nel 1606 dai Confratelli di Santa Maria del Carmine, che occupavano una piccola cappella antecedente alla chiesa, in cui davano assistenza alle persone bisognose; grazie alle offerte dei fedeli fu possibile edificare questo nuovo tempio che i confratelli dedicarono a Sant’Onofrio.


Storia e breve presentazione di Sant'Onofrio de' Vecchi al Rettifilo.

La pianta della chiesa è costituita da un’unica navata a croce latina, sormontata da una volta a botte.

  • Con cappelle laterali, mentre il presbiterio è sormontato da una cupola. Durante il XIX l’edificio subì numerose opere di restauro soprattutto grazie al lavoro dell’architetto Raffaele Cappelli, che si occupò della riprogettazione dell’intero apparato decorativo e del rinnovamento dell’intera facciata. All’interno sono presenti diverse tele di indubbio interesse artistico, come il Sant’Onofrio che troviamo sull’altare maggiore, attribuito, dal sacerdote, scrittore, Gennaro Aspreno Galante, a Luigi Rodriguez o la tela raffigurante Gesù nell’Orto, sulla destra dell’altare, opera di Angelo Mozzillo del 1794, poi rimosso dalla sua sede ed in deposito presso i locali della Soprintendenza. Nella seconda cappella di destra è collocata una tela in cui sono raffigurati Sant’Anna con la Madonna, San Gioacchino e l’Eterno Padre databile alla fine del ‘700 e firmata “Cav.Vinci”. Rimanendo sempre nelle cappelle è da segnalare la scultura in legno dell’Arcangelo Raffaele, situata nella terza cappella di destra, anch’essa di fine ‘700, attribuito da Gennaroo Borrelli all’artista Giuseppe Sarno. Nella medesima cappella troviamo una tela settecentesca dell’Immacolata con i Santi Aspreno e Antonio abate, firmata M.P., e una tavola con la Disputa di Gesù coi Dottori datata XVI secolo proviene dalla vicina chiesa di San Pietro dei Vincoli, come anche un’altra tavola collocata nel braccio sinistro del transetto con Scene della Via Crucis.. Sempre al Sarno è stato attribuito il Crocifisso ligneo conservato nella terza cappella di sinistra.


Spazio note

(1) Tutte le informazioni contenute in questo scritto sono state liberamente tratte dal testo “Napoli Sacra, guida alle chiese di Napoli, 9° itinerario “ a cura della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici. Elio De Rosa editore, 1996, Napoli.