Tomba di Virgilio a Napoli

Di età augustea, il manufatto è sede attribuita a sepolcro del poeta mantovano Publio Virgilio2 oltremodo diffuso modello delle cappelle funebri romane, ottenute dalla sovrapposizione di un tamburo cilindrico su di una base cubica.
Esemplare unico in città, un altro reperibile a Pozzuoli a via Celle3 ed altri soggetti simili a Pompei ed un illustre esempio di tumulo funerario virgiliano a Roma presso la tomba di Cecilia Metella.
La struttura è in opera cementicia, rivestita di lastre di calcare, volte a botte, misura 485cm x 485cm di base e 195 ca., di altezza.
Al suo interno una disposizione di nicchie, diversamente profonde, ad un metro dal suolo accolgono le ceneri raccolte in urne simmetricamente disposte.
L'ingresso alla tomba è di 195 cm di larghezza, con stipiti alti 1,70 sormontati da un arco ribassato di 37 cm di saetta.
In origine l'ingresso alla tomba di Virgilio, posta a cinque metri dal livello della strada, stava sulla parte opposta a quella attuale e cioè dalla parte dove oggi viè l'ingresso alla Cripta.
Storia e breve presentazione della Tomba di Virgilio.
L'ingresso però via a via con i continui abbassamenti del livello di quota del terreno è diventato una finestra e pertanto ci si assicurò necessario di sfruttare la rupe di tufo naturalmente presente proprio alle sue spalle come via più possibile d'accesso alla tomba praticando un varco secondario.
- Ancora altri e continui abbassamenti del piano di superficie resero indispensabile la costruzione di scale. Nell'epigrafe del 1928 si ricorda che al colombario vennero fatte costruire scale moderne: direttore dei lavori fu Gino Chierici. A partire dal 1643 al colombario si potè accedere per tramite delle Rampe di Sant'Antonio fatte costruire dal vicerè di Napoli Ramiro Núñez de Guzmán così come lo ricorda una lapide cui si può leggere tutt'oggi all'ingresso delle dette rampe da piazza Sannazaro. Una goffa e brutta imitazione dell'anzidetta epigrafe venne rifatta e affissa al muro maestro della Metropolitana di Napoli, di fronte alla quale si apre l'ingresso principale al recinto del colombario e della chiesa di Santa Maria di Piedigrotta. Un lastra tombale probabilmente riprodotta ricorda il restauro della Tomba di Virgilio nel 1895 a spese dello Stato anno in cui cessò per sempre il patronato sul sepolcro da parte dei privati, mentre un'altra lastra rotta in più pezzi dedica al lauro e al mirto la vittoria della Poesia tanto cara a Virgilio, il quale, in un'incisione del 1924, è intrecciato ai rami d'olivo e legato allo stemma sabaudo di re Vittorio Emanuele III e l'abbreviazione dei curatori dell'omaggio coi nomi di Vittorio, Franco e Ugo Marescotti, famiglia napoletana forse gli ultimi ad esercitare il patronato sulla cappella mortuaria. Sulla stessa stele al di qua e al di là di una stella a cinque punte versi della Divina Commedia di Dante Alighieri ed il Trionfo della Morte del Petrarca4. Si presenta senza lo stemma di re Carlo II presente nel timpano, e le due sfere di pietra che sormontavano i lati dell'edicola vista a questa maniera sulle incisioni eseguite per i Campi Flegrei da Maiuri nel XVIII secolo5. Dopo qualche tentativo riuscito malamentedi scrivere un epico viaggio in Italia, Paoli fu il primo a divulgare in giro per l'Europa una serie di incisioni a pianta e a sezioni ritraenti da diversi angoli la tomba di Virgilio costituendo un reale punto d riferimento per l'iconografia del colombario. Nel tempo e col succedersi delle epoche e degli stili le riproduzioni artisticamente hanno registrato via a via il progressivo degrado del monumento e l'abbandono del recinto.
Spazio note
(1) [Liberamente estratto da: Il sepolcro di Virgilio Mario Capasso Società Nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli, pubblicazioni del bimillenario virgiliano promosso dalla Regione Campania, per la Giannini Editore Napoli 1983. BNN SEZ NAP VI B 1651](2) [Sulla base delle documentazioni antiche di Donato che identifica il posto della sepoltura del grande poeta mantovano ”a sette miglia della città” contro ”le due miglia” suggerite invece da San Girolamo, per entrambe le indicazioni valgono solo su precisazioni topografiche circa l'inizio della via che dal vicino Comune di Pozzuoli portasse al centro della città di Napoli. Il Beloch la fa partire da piazza San Domenico Maggiore a Spaccanapoli, e lascia intendere che sia la prosecuzione di essa via Roma, via Toledo e via Chiaia. Ed è da qui che viene collocato il cosiddetto secondo miglio nei pressi della Villa Comunale alla Riviera. Vedasi per tanto: *Campania : storia e topografia della Napoli antica e dei suoi dintorni / Julius Beloch ; a cura di Claudio Ferone e Franco Pugliese Carratelli ; prefazione di Giovanni Pugliese Carratelli. - Napoli : Bibliopolis, 1989. - XVII, 535 p., [13] c. di tav. : ill. ; 24 cm. ((Trad. di Francesco Ferone e Claudio Ferone, riveduta da Clara Bencivenga Trillmich e Franco Pugliese Carratelli. - Ed. italiana da: Zweite vermehrte Ausgabe, Breslau 1890. Codice SBN MIL0156720 ISBN 8870882136. Diversamente Werner Johannowsky ristudiano topografia e toponomastica della Campania antica identifica la vera tomba di Virgilio al Rione Amedeo, in un antro che starebbe sotto il palazzo Leonetti. *Elementi di topografia storica della Campania antica / Werner Johannowsky. - Codice SBN NAP0454352 Fa parte di Didattica e territorio : corso di formazione per docenti in servizio : 30 marzo-8 giugno 1988 , p. 25-32]
(3) [I *campi flegrei : dal sepolcro di Virgilio all'antro di Cuma / Amedeo Maiuri. - 2. ed. riveduta e aggiornata. - Roma : Istituto poligrafico dello Stato, 1949. - 154 p. : in gran parte ill. ; 19 cm. ((In testa al front.: Ministero della pubblica istruzione - Direzione generale delle antichità e belle arti. Codice SBN SBL0735361.]
(4) [La *geografia nelle Metamorfosi d'Ovidio e l'Averno virgiliano : memoria letta alla R. Accademia di archeologia, lettere e belle arti nelle tornate del 9 e 15 dicembre 1896 / dal socio ordinario residente Enrico Cocchia. - Napoli : Tipografia della Regia Università, 1896. - 48 p. ; 29 cm. ((Già pubblicato in: Atti dell'Accademia di archeologia, lettere e belle arti, vol. 18, parte I. Codice SBN SBL0727666]
(5) [L'*elemento osco nella Campania e la tomba di Virgilio : note critiche di topografia campana lette alla R. accademia di archeologia, lettere e belle arti di Napoli / [da] Enrico Cocchia. - Napoli : tip. Cimmaruta, 1915. - P. 253-265 ; 29 cm. ((Estr. da: Atti R. Accademia arch. lett. bell. arti, n. s., vol. 4, 1915. Codice SBN SBL0408582
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