Conca dei Pisani a Napoli

Conca dei Pisani è un cratere vulcanico spento, di circa 452 ha1, circolare e di forma regolare, visivamente ad unico bacino, con i margini nettamente definiti fatta eccezione per il catino Senga, intersecato ad ovest e nascosto dall'insorgere di costruzioni umane.

Nonostante la Conca dei Pisani, unitamente al cratere degli Astroni e quello di Agnano, sia parte integrante del complesso e multiforme paesaggio antico dei Campi Flegrei, amministrativamente costituisce l'estrema area settentrionale di Napoli, sul limitare dell'area di interesse del Parco Metropolitano delle Colline.

Agli inizi del Novecento con tutti i rischi implicitamente connessi ed un breve periodo di interruzione partito all'indomani della Seconda Guerra Mondiale, ripreso nel 1952 e nuovamente interrotto solo nel 1992, nelle aree più prossime alla Conca dei Pisani, si è lavorato all'adeguamento del territorio.

E lo si è fatto per la viabilità ordinaria e la ferrovia circumflegrea su tutta l'area dei Campi Flegrei esercitando il massimo della pressione antropica concretizzato secondo tipologie insediative atte, per esempio, a rafforzare i caseggiati già presenti, oppure ad edificare lungo percorsi lineari sulle linee di displuvio, o ancora e non ultimo il sistema di edificazione massiva nelle aree meno pendenti.


Si tratta di un'area di frangia, marginale ad un grande complesso residenziale. 

Il sistema di viabilità e di collegamento dei Campi Flegrei con la città medievale si è sviluppatasi in sottosuolo come in superficie.

  • Ed ha esitato in meno di cento anni, in maniera del tutto indifferente rispetto all'orografia dei luoghi, un paesaggio urbano multiforme, sempre in continuo mutamento ed avanzamento con un' inevitabile perdita d'identità delle morfologie originarie. All'interno del cratere è possibile distinguere anche ad occhio la forma pianeggiante del catino vulcanico solcato dal fosso di bonifica, mentre le sue pendici presentano una notevole pendenza relativa alle esposizione esterna dei versanti sottoposti alla massima assolazione possibile. Un'area di frangia, una porzione di territorio marginale ad un grande agglomerato urbano nella quale da diverse generazioni, dati alla mano, si son svolte e locupletate attività non istituzionalizzate, usata e riusata ed esitata alla fine come una discarica.

Questa zona fino al 1956 ha conservato intatta l'aspetto di una piana agreste, diversificata e complessa.

Epicentro di pendii boscosi, in più punti coltivati a maggese, ampie zone terrazzate, di cui alcuni di questi versanti vennero lasciati in abbandono alla fine degli anni 80 del '900.

  • La zona dei boschi soggetti a taglio periodico del castagno hanno subito una progressiva riduzione della superficie boschiva. In luogo di una presenza ancora molto rarefatta di edifici rurali. Negli anni 90 dello stesso secolo, attorno ad alcuni di questi nuclei rurali si è registrato un incremento di edilizia popolare, oltre ad uno sfruttamento indiscriminato di zone fortunatamente arretrate ed utilizzate come cave di riempimento per i rifiuti. Le opere di infrastrutturazione e il parco urbano nelle aree meno accessibili soggette alle previsione del P.R.G del 1970, si son trovate ribaltate nel Preliminare di Piano del 1990. La regimentazione dei turni di ceduazione del castagno non è mai stata effettivamente rielaborata per un'ipotesi di conservazione integrale dell'area interessata. La dimensione effettiva della Conca dei Pisani assume un particolare rilievo a partire dalle manifestazioni di attività pienamente in accordo con la natura di questi luoghi, a seconda di una scansione fissa di ritmi e cicli compatibili coi tempi della natura contro invece un numero di attività a degrado altamente reversibile, incoerenti per propria natura o per modalità organizzativa, inizialmente respinte dal Centro città e individuate nella forma di disponibilità dello spazio che la Conca offre. La presenza di alcuni animali non endemici della zona è stata assunta come indicatore dello stato di compromissione di tutto quanto il territorio in forza della anzidette attività considerate incoerenti.


Spazio note

(1)Estratto da: Maria Grazia Silverii, *Napoli, i Pisani : un esempio di pianificazione ambientale ai margini della metropoli / - Napoli : [s. n.], 1992 (Napoli : Graziani). - 24 p. : [44] c. di tav. ; 29 cm. Contributi da Architettura, paesaggio e archeologia : seminario internazionale di progettazione / a cura di Fabrizia Ippolito e Peppe Maisto. - Napoli : CLEAN, [1997]. - 119 p. : ill. ; 22x23 cm. ((Catalogo della Mostra tenuta a Bacoli nel 1997. ISBN 888670125X Contributi da: Aspetti ed itinerari naturalistici dei Campi Flegrei / presentazione di Giuseppe Luongo. - Napoli : Gallina, [1985]. - 124 p., [30] c. di tav. : ill. ; 22 cm. BNI 89-11349.