Rione Mazzini a Napoli

Sono le case popolari alla Calata Capodichino di Napoli1, di fondazione appartenuta all’Istituto Autonomo Case Popolari del 146-1947, che, all’inizio prevedeva la costruzione di un quartiere ad asse elio termico, e cioè, nord-ovest sud-est.

Sette edifici collocati tra gli insediamenti moderni di Via Masoni; si presentano sotto forma di architettura popolare elevati poco più a nord del rione dei Ferrovieri e più a sud di Secondigliano.


Di bassa densità edilizia, progettato inizialmente per esser collocato su ampi spazi a verde e portici sotto le case, rispettò il messaggio edito sulla chiara impostazione razionalista, pur tuttavia, sfuggendo alle opere del Ventennio Fascista napoletano, finì nel disincanto della qualità edilizia messa in cantiere, caratterizza da semplici finestre lunghe e a nastro, con persiane scorrevoli.

È stato edificato sui lotti occupanti il fronte ad est nella zona alta tra Miano e i Ponti Rossi, con ingressi speculari individuati, messi a progetti ed infine realizzati più pratici alla Calata di Capodichino.

  • Rispetto al centro storico della città, all’epoca delle grandi gittate, l’area interessata era considerata periferia, sopraelevata e panoramica sull’assetto globale della città; e siccome si presentò essenzialmente priva di vincoli, venne concessa grande libertà compositiva ai giovani architetti vincitori del concorso indetto. Guidati tutti da Francesco Della Sala, ad autografare il progetto furono Abenate, Coen, Cosenza, Limoncelli, Cocchia, Franz Di Salvo, De Luca Papale e Salvatori. Gli immobili sono disposti su di un’area complessivamente interessante 35.000 mq, per 280 alloggi da tre stanze cadauno, ed ovvero 6 posti letto stretti tra 88 mq d’area, al servizio di circa 1500 persone ed un piano d’offerta avvalso delle migliori attrezzature per la socialità all’aperto, negozi, campo bocce, pallacanestro, lavanderia ed un circolo. La realizzazione invece fu, la costruzione di 11 edifici, 438 alloggi da due e tre stanze per un totale di 1053 stanze in offerta a 2176 abitanti, 12 esercizi commerciali ed un centro sociale. Appartenenti al corredo anche i grigliati per gli stenditoi, brise-soleil per le scale con pianerottolo arretrato dalle facciate, due stanze colleganti con il bagno, cucina e soggiorno con balcone, ma senza corridoio.


Spazio note

(1)Liberamente estratto da: Sergio Stenti, Napoli Moderna. Città e case popolari. 1968-1980. Introduzone di Alberto Ferlenga. Napoli 1993 edizioni Clean BNN 2008 A 855, pagg 66-69 Altri contributi: 80 anni di edilizia a Napoli. Vedasi anche: Il finanziamento dell'edilizia economica e popolare. Leggi il PDF. Vedasi anche lo studio di progettazine dell'Istituto di studi superiore di progettazione. Ermes Multimedia