Strada Luce a San Pietro a Patierno Napoli

E' la via che ospita il maggior numero di depositi di scarpe nel popoloso quartiere di San Pietro a Patierno, zona orientale di Napoli1, a ridosso di Secondigliano.

Per la prevalenza di tale attività, nella sua storia sociale ed economica della zona è chiamato anche 'o quartiere de' scarpare.
Attraversa la zona del quartiere chiamata dagli abitanti abbascio 'a Luce, giustificato dal proposito di rendere almeno idealmente, l'abbraccio col territorio occupato dal Campo Sportivo e dalla Masseria Luce.

Diventata, quest'ultima, Museo della Civiltà Contadina grazie all'opera di riqualificazione e valorizzazione del comprensorio legato ai suoi stessi confini, comprese numerose traverse che ospitano a loro volta, diversi locali commerciali utilizzati per il commercio della scarpa di blocco.

La storia del casale di San Pietro a Patierno è in prevalenza agricola: i contadini che lo abitavano erano soliti aggregarsi intorno alle varie masserie presenti sul territorio per svolgere al meglio il loro lavoro.

Il passaggio da un'economia agricola ad una artigiana, con l'affermarsi del commercio all'ingrosso della scarpa di blocco, è stato lungo circa un secolo: due gli anni che possono orientativamente racchiudere questo percorso, rispettivamente il 1818, quando numerose terre furono espropriate per permettere la costruzione del Campo di Marte, nucleo originario dell'attuale aereoporto di Napoli-Capodichino, ed il 1970, l'inizio del benessere economico Italiano.

In questo periodo il settore artigianale legato alle scarpe ha attraversato tre fasi: la prima, di creazione delle basi, la seconda, di grande fioritura nel periodo tra le due Guerre Mondiali, la terza, di sviluppo e consolidamento.

Il mestiere del calzolaio ha vissuto il suo primo grande boom verso la fine dell'Ottocento, quando cominciarono a comparire diversi banchetti di lavoratori della scarpa su alcune strade principali del quartiere, come la vecchia via Tramvaj, oggi Viale IV Aprile, e la zona storica del Pizzo casale, attuale via Francesco Aggello.

Nel 1926, quando il regime fascista decise di aggregare l'allora Comune autonomo alla città di Napoli, il quartiere entrò in un grave periodo di crisi economica e sociale dal quale uscì lentamente soprattutto grazie all'attività calzaturiera, che proprio nel periodo tra le due guerre mondiali sfruttò la grande abbondanza di scarpe militari per incrementare il suo valore.
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Spazio note

(1) Memorie di corpi urlanti : San Pietro a Patierno : le diastasi della memoria / di Simona Chiapparo ; presentazioni di Raffaele Porta, Pietro Mastranzo ; prologo/epilogo di Giovanni Galano, Enzo Grano ; prefazioni di Vincenzo Esposito, Subarna Ghosh; saggio introduttivo di Maria Teresa Catena ; epigrafe di Gilberto Di Petta ; opere fotografiche di Aniello Barone ; collaborazione di Nadia Chiapparo … [et al.]. – Napoli : Filema, [2006]. – 243 p. : ill. ; 23 cm. ((In cop.: Accademia delle scienze, delle comunicazioni e delle arti mediterranee. E da: Antico Casale Napoletano di San Pietro a Patierno- Antonio Esposito Centro Studi "L'Idea" Napoli, San Pietro a Patierno 1994; e da: Notiziario dell'82/ I Commissaro Straordinario di Governo-Sindaco di Napoli: avviso pubblico pag. 27