Via Cristallini Napoli

Via dei Cristallini di Napoli1(1bis), è uno dei due assi a supporto del borgo dei Vergini da dove effettivamente inizia e da dove, da sempre ha tratto vita e sostentamento.

Tutti i palazzi di questo comparto, essenzialmente rivestiti di stile primo Ottocento, non superano la media di tre piani in altezza ognuno, ed alla stessa maniera di come è descritto dal Real Ufficio Topografico, molti androni di palazzi ed i giardini che stanno alle loro spalle rispettano la stessa sistemazione l’ultima volta registrato nel 1830.

Termina nella zona del Supportico a Capodimonte, motivata dalla chiesa Ritiro del Crocifisso, sul "principiare sottoquota della massaria dei Pirozzoli", anche detta zona dei Cinesi e la Salita di Capodimonte.

Si tratta di una traccia viaria tipologica, antichissima ed essenziale del centro storico della città, segno urbano di specifiche esigenze geo-morfologiche, costruita lentamente, metro dopo metro  da quel che inizialmente fu solo una stradina sterrata sullo sperone tufaceo di Capodimonte, poi in parte asfaltata ed in parte basolata, con caratteri architettonici tipici dei comparti afferenti ed in alcuni tratti rimasti primitivi, assai simile a quanto accade al Pallonetto di Santa Lucia al Mare.


Via Cristallini nelle vedute antiche di Napoli.

All’altezza di via Gradoni a Capodimonte, infatti, i palazzi di costruzione tardo ottocentesca, furono elevati addosso alla parete tufacea della collina di Capodimonte.


  • Nella veduta del Lafrery, via dei Cristallini la si vede chiaramente corrispondere alla forma attuale, e risalendo le pendici della collinetta, si va strutturando tra i diversi comparti che l’affiancano: via Arena alla Sanità, Santa Maria Antesaecula, mentre il fianco orientale, almeno sulla mappa del 1566, corrispondente in parte ai Miracoli ed in parte ai Miradois non è interessato da altra costruzione. Diversamente sulla mappa di Alessandro Baratta del 1629, mentre il vicinissimo borgo si appresta ad assumere sostanzialmente la sua forma definitiva, via dei Cristallini mostra una fitta edificazione e, pertanto, anche tutte le deformazioni prospettiche per cui oggi è meglio conosciuta, con la sola eccezione che non è netta la distinzione dei fabbricati e della loro forma rispetto a quella attuale. Per una lettura del tracciato antico assai più precisa, si dovrà attendere la pubblicazione della pianta del Duca di Noja, sulla quale si fanno più marcate le linee dei confini segnati da via Cristallini, laddove, nella specifica planimetria sono visibilissimi gli edifici ed addirittura i cortili e gli orti con un culmine ben preciso dell’edificio religioso di Santa Maria Maddalena ai Cristallini2.

I Cristallini nel catasto Francese e nelle carte del real Officio Topografico. 

Tutte quante le diverse vicende storiche insediative del comparto interessato da via Cristallini a partire dagli ultimi dieci anni del Settecento e, da allora, fino a tutto quanto l’Ottocento, per l’individuazione delle caratteristiche volumetriche di molti palazzi costruiti in questo settore e le relative modifiche altimetriche, risultano utili le fonti del catasto francese del quartiere di San Carlo all’Arena3 e le carte del "Real Officio Topografico della Guerra"4.

  • Il valore architettonico degli edifici di questo comparto, fatta salva la sola eccezione della Casa Asilo, va considerata come opera d’architettura detta minore e di particolare interesse ambientale, specie per il palazzo al numero civico 133, descritto sulle guide della città, come una sede nobiliare e dai testi dell’archivio dei francesi vi è scritto che apparterrebbe alla famiglia dei Donato. E a proposito di questa struttura; uno scavo archeologico dell’inizio del 1900 ha permesso di riportare alla luce un sepolcreto greco di estremo interesse culturale, composto da quattro celle funebri5. Tutto il resto corrisponde ad una massa enorme di strutture afflitte da aggiunta di corpi di fabbrica fuori progetto, alterazioni delle facciate, sopraelevazioni, infissi originari sostituiti,e soprattutto, gli elementi della pietra sostituiti dagli intonaci moderni e forte anche l’occupazione di suolo pubblico, registrato negli anni Novanta del XX secolo.


Spazio note

(1) Estratto da i testi di Amalia Sole, Invarianti insediative lungo l'antica strada dei Cristallini in Il *Borgo dei Vergini : Storia e struttura di un ambito urbano / a cura di Alfredo Buccaro; prefazione di Giancarlo Alisio. - Napoli : CUEN, [1991]. - 388 p. : ill. ; 24x22 cm. Codice SBN NAP0007472 ISBN 8872951011 Collana Architettura e città; 3 BNN sez. nap. VII B 1592 pagg 165-167
(1bis) Gino Doria, in Le Strade di Napoli, ivi Napoli 1943, pagina 138, dice, anche se in sostanza non vi sono fonti documentate a riguardo, che Cristallini verrebbe dalla pratica mercantizia di fabbricare lampadari di cristalli.
(2) La consistenza edilizia dell’edificio ospizio casa della Maddalena, nel 1807, dai catasti francesi, si legge, venne descritto come edificio a due piani e 5 bassi, detta Santa Maria Regina del Paradiso, di proprietà di Don Francesco Pignatelli; due anni più tardi si tornerà a parlare nuovamente dell’immobile, che a questo punto risulterà come una casa a due facciate, avere 5 piani e 45 finestre. La proprietà dell’edificio tra gli anni 1805 e seguenti cambierà, passando al complesso conventuale di San Raffaele a Materdei.
(3) Cfr. A.S.N., Catasto Francese, quartiere San Carlo all’Arena, ai volumi numero 196, 199, 200, 202, 204-211, 216-217, 219
(4) All’archivio storico del Municipio di Napoli, Real Officio Topografico della Guerra, Piante dei quartieri della città di Napoli (1861), quartiere San Carlo all’Arena.
(5) G.A. Galante Il sepolcreto greco ritrovato sotto il palazzo Donato ai Cristallini in Napoli, Napoli, 1895. A questo proposito si vedano i contributi di G. Liccardo.