Salita Santa Teresa degli Scalzi Napoli

Santa Teresa degli Scalzi, un tempo propaggine urbana e naturale del Corso Napoleone è  città immediatamente posta fuori dalle mura2.

Santa Teresa degli Scalzi, durante il decennio francese assunse il toponimo ancora oggi usato di ”via Nova”, con un progetto di carrabilità attuato dai francesi di Murat.

I medesimi cioè, che ebbero desiderio di agganciare la Reggia di Capodimonte al Palazzo Reale e proseguita poi dal Governo dei Borbone, collega più semplicemente il Corso Amedeo di Savoia a piazza Dante Alighieri.

Storicamente vanno ricordati i tempi relativamente più antichi, quando con relazioni molto più concrete di un semplice capitolato, si conclusero, dopo ampie fasi di progettazione, i lavori per una strada che fosse lastricata e percorsa al centro delle proprietà degli agostiniani di San Giovanni a Carbonara, i Carmelitani di piazza Mercato e dei Frati Minimi della Stella.

La zona è visibilissima tanto nella veduta Theti quanto nella veduta Lafrery del 1566, secolo in cui iniziò il suo lungo percorso di urbanizzazione che di volta in volta indicavano la presenza di palazzi edificati al di qua e al di là dei terreni posseduti dai Cappuccini della Salute. Ed una prima sommaria definizione dei confini occidentali della zona va descritta anzitutto a partire dal palazzo dei Grifalco fino al confine orientale con la zona delle Cavaiole a piazza Cavour.


Storia breve della salita di Santa Teresa degli Scalzi.

Questa particolare zona della città sorta principalmente per espletare la funzione del passeggio tra i giardini dei Benincasa, dei Santucci e dei Pergamo è stata ancora una volta bonificata dalle opere in forza agli Ordini Religiosi, segnatamente nelle fatiche dei Carmelitani al piazza Mercato.

  • Ma la sua parte centrale sta sul fronte dell'omonima chiesa, stretta al centro di un piccolo apice di un promontorio su ci affacciano i limiti del quartiere Stella e l'ordito di Fonseca un tratto di quartiere tirato su da una cooperativa di ferrovieri, rimasto per anni isolato dal contesto urbano nonostante la posizione piuttosto privilegiata offerta dalla sommità del colle su cui stanno la chiesa e la casa pensile di Santa Margheritella che un poco affacciano sui giardini del Vico Lammatari e un poco sulla chiesa del Monacone al Rione Sanità. All'incrocio netto a Salvator Rosa essa sale e copre tutta la vasta zona occupata dall'immobile di ant'Agostino degli Scalzi sotto Materdei da sempre col fronte arretrato dalla strada pubblica dal quale un tempo si apriva una specie di ampia piazza alberata. Dal corpo di fabbrica dei monaci di Sant'Agostino col vico a destra e la salita San Raffaele a sinistra, si determina la zona urbanizzata solo nell'800, dalla quale spiccano i palazzi D'Atri o Cimitile, dei Ragni e dei Ruvo. Mentre via Santa Teresa proseguendo a vista del Rione alle Fontanelle ed il Monastero della Vita, termina all'emiciclo di Capodimonte, una sorta di piazzetta semicircolare che anticipa il Ponte Maddalena Cerasuolo già Ponte alla Sanità, scelta progettuale inserita nel generale piano di abbellimento d tutta la zona impostata architettonicamente dagli ingegneri di Gioacchino Murat. All'apice della salita di Santa Teresa degli Scalzi, una lapide affissa al muro pubblico ricorda le umane vicende dello scrittore Antonio Ranieri e dell'amico poeta Giacomo Leopardi, tutti e due abitanti nella stessa casa al vico Pero, 48. Giacomo Leopardi morì nel 1837; il suo atto di morte è custodito nella parrocchia a Fonseca; la sua tomba venne inizialmente collocata presso la chiesa di San Vitale Martire Vecchia a Fuorigrotta, poi traslato, in occasione del riordino del quartiere presso il parco del colombario virgiliano a Mergellina.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: [5]: *Stella, Vergini, Sanità / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. Codice SBN NAP0394992 ISBN 9788890147807