Via Santa Brigida Napoli

Via Santa Brigida è una via di Napoli1 (1bis); il suo varco a nord da Via Toledo è formato dallo spigolo del palazzo Barbaja ed il palazzo Stigliano. Mentre il suo sbocco a sud, su piazza Municipio, proprio di fronte all'Arco trionfale di Castelnuovo, finisce sulla terza delle quattro facciate del Palazzo della Borghesia.

Ad un certo punto del tracciato, Via Santa Brigida attraversa l'incrocio con Via Verdi, ottenendosi in questo punto preciso la conclusione dalla costruzione dell'ex Palazzo Capone.

Su questa strada, al piano nobile del palazzo del Credito Italiano, trovarono sede nel 1932 gli uffici dell'Istituto Autonomo Case Popolari, trasferitisi anni dopo al numero 3 di via del Chiatamone a Santa Lucia al Mare.
Un tempo detta di via di don Francesco2 o anche via Dell'Auletta3 fu lastricata di selci vesuviane da don Francesco di Tovar per meglio raggiungere la propria residenza posta nei pressi di quello che oggi sarebbe l'ala più a Sud dell'isolato grande.
Via Santa Brigida di Svezia, sorge sulla piegatura doriana di Sant'Agnese4 fino al 1890 ha ospitato lo storico, omerico mercato natalizio del pesce5. Da sempre per via di Santa Brigida è prevalso negli anni del Risanamento dell'area del Rione Carità la costruzione di edifici pensati con facciate e portali rivolti alla strada medesima.


Via Santa Brigida nelle vedute antiche ed il suo patrimonio immobiliare.

Appare nella sua forma attuale già nelle vedute Baratta del 1629, sulla Carta Schiavoni del 1880 e sulla Carta De Fazio del 1945 tracciata con veduta della Torre di San Giorgio e la porta aragonese del Maschio Angioino in direzione mare a Sud del raddoppio dell'isolato di San Giacomo, del quale è, però analogo solo per dimensione.

  • Incrocia via Verdi all'angolo del Palazzo del duca di Grottolella, l'antica sede delle Poste del Regno di Napoli ed il Palazzo Cella sede dello scomparso teatro "La Fenice" e prosegue a Nord in direzione dei Quartieri Spagnoli, attraversato a sua volta da due vicoli paralleli a Via Toledo. Affianca le facciate della Galleria Umberto I e la chiesa di Santa Brigida di Svezia corpo di fabbrica col Palazzo Barbaja. L'isolato unico e stabile per storia e struttura è quello che contiene il Palazzo Stigliano rivolto a via Toledo, mentre il piccolo isolato centrale nasce invece come aggregazione di piccole residenze a blocco prospiscienti i due vicoli ed infine un terzo isolato che occupa il 60% del comparto di Santa Brigida è il solo cui l'evoluzione edile e socio economica avviene attorno ad un vuoto centrale. A parte uno o due stabili, tutta quanta l'edilizia di via Santa Brigida di Svezia a Napoli ha subito un processo di trasformazione urbana data dagli Istituti di Credito per i Servizi Bancari primi tra tutti la storica Banca del Credito Italiano oggi assorbita da Intesa San Paolo che col Banco di Napoli condivide molte proprietà in zona; il palazzo Stigliano ha inteso col tempo coprire un ampio cortile del suo palazzo per farci la Sala delle Contrattazioni in punto di una svolta di qualità relazionata alla struttura pubblica della città. Un'evoluzione più idonea ai trattati europei sull'edilizia pubblica fu data dall'insediamento nell'isolato di centro dalla Banca d'America e d'Italia nel primo dopoguerra, con disappunto invece per l'isolato più grande oggetto di adattamenti funzionalistici da parte di due grandi concorrenti dell'Economia di questo Paese.

La Forma storica di via Santa Brigida a Napoli.


Le mura aragonesi, tracciate negli antichissimi disegni di Alfonso II e di Federico nell'ultimo decennio del XV secolo seguivano la giacitura che oggi interessa anche Via Santa Brigida.  

  • Oltre all'ampia zona da piazza del Municipio, le falde del colle di Pizzofalcone, l'area oggi occupata dalle fondazoni del Teatro di San Carlo, la chiesa gesuitica di San Ferdinando di Palazzo collegata alla struttura del Maschio Angionio posta a guardia, residenza e difesa della cittadella partenopea, che invece all'epoca era urbanizzata e secolarizzata sul lato più alto del Chiatamone, ovvero, su per i declivi dell'antichissima Contrada delle Celse, tra le chiese e le proprietà barnabitiche del Poggio alle Mortelle. Le mura poste a fortificazione del nucleo più antico della città aragonese, ebbero la piegatura sulla zona oggi appunto contestualizzata dagli edifici di via Santa Brigida stabilendo congrua misura degli stabili con la forma degli isolati e con notevole regolarità si potè coi secoli coprire tutta quanta l'area fino alle proprietà del Biancomangiare gestita dalle Clarisse in Santa Chiara a Spaccanapoli fino all'avvento dei censi reclamati dalle dinastie dei Carafa e degli Avalos su suolo olivetano di Sant'Anna de' Lombardi e giù giù fino alle scomparse chiese di San Giuseppe Maggiore a via Medina ed il monastero di San Tommaso d'Aquino ai Fiorenti. E fino alle costruzioni toledane, la cinta muraria ben compattò e difese le consolidate radici edili e religiose dell'antica chiesa basilicale pontificia di San Giacomo degli Spagnoli, inglobata nel monumentale edificio del Municipio di Napoli, il complesso de' Fiorentini e la chiesa dei Santi Pietro e Paolo dei Greci nel territorio di San Biase.


Spazio note

(1) Estratto da: [5]: Quartieri Spagnoli e Rione Carità di Napoli / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 9788890147807 Fa parte di Napoli : atlante della città storica , 5 Autore Ferraro, Italo Soggettario Firenze NAPOLI - Rioni e quartieri - Urbanistica Luogo pubblicazione Napoli Editori Oikos Anno pubblicazione 2007 e da: Archivio di Stato di Napoli.
(1bis) Don Zevallos storicamente ha presentato partecipazione ad edificazione e trasformazione urbana continua della via di Santa Brigida, sia ad occidente che ad oriente. Si tratta di un antico segmento di territorio battuto dal mercante e partitario di Corte don Zevallos
(2) [Alla lettera “F” della veduta della Strada di Santa Brigida di Cassiano De Silva è scritto Garitta di Don Franco. Vedasi Alisio, Napoli nel Seicento. Le vedute di Cassiano De Silva, Napoli 1984 allapag. 139]
(3) [ C: Celano, Notizie del Bello, dell'Antico e del Curioso della città di Napoli con aggiunte di G: B Chiarini 1856-60 ristampa anastatica del 1974 a pagina 1442]
(4) [Gino Doria Le Strade di Napoli, Milano Napoli 1971 RCS Libri]
(5) [De La Ville Sur Yllon, La via di Toledo sessant'anni fa, in Napoli Nobilissima vol. V Napoli, 1896, pag. 131]