Quartier Monte di Dio Napoli

Quartier Monte di Dio è una zona di Napoli1, estesa sui limiti fisici della sezione San Ferdinando ed il moderno rione della Vittoria, in particolare, occupante la parte più alta del territorio del Monte Echia2.

Ed è anche l’ultimo comparto pubblico a rendere possibile l’affaccio dei Quartieri Spagnoli sul fronte del golfo, nell'incantata angolazione dell'isolotto di Megaride.


Ed ancor meglio, è famosa per aver ospitato in due tappe storiche nel corso di tutto il Seicento le truppe spagnole acquartierate prima alla villa Carafa poi nel "nuovo ufficio del presidio", raggiungibile da sempre attraverso, quella che, ancor oggi, è detta Via dell’Egiziaca.

Si tratta di un’antichissima proprietà del Monastero di Monteoliveto, descritta devotamente su quasi tutte le carte topografiche antiche.

Ed è stata meglio descritta nel lavoro di Burattini e Castiello2bis, che l’hanno rintracciata nella pianta parziale della Platea di Ecle, estratta dall’Atlante di Napoli, della Marsilio Editore, e dalla quale si evince, il Monte di Dio come platea data in enfiteusi a vari proprietari già dal 1537.


Storia breve del quartier Monte di Dio.

Oggi, il fronte di questa zona, da sempre prospisciente a sud sul Largo di Palazzo, cioè piazza del Plebiscito è seminascosta dalla chiesa di San Francesco di Paola.

  • E terminante sul lato opposto in direzione del comparto urbano di Santa Maria a Cappella Vecchia, mantenendo attivo tutt’oggi il limite dello strapiombo, anche qui, in parte "camuffato" dalle fondazioni moderne prospettanti tutte su Via Chiaia e dall’altro lato si allarga fino alle prime orografie del Pallonetto a Santa Lucia. Monte di Dio, come tutti i quartieri di Napoli ha una storia propria, al cui centro è fatta corrispondere la somma delle censuazioni di suolo e la fondazione nel 1573 della basilica di Santa Maria degli Angeli. La costruzione e la contestuale demolizione del Monastero di Santa Maria del Monte di Dio, invece, oltre a giustificare il toponimo di questa zona, determina anche due diversi momenti storici significativi del comparto. Il primo è che esso si sviluppa sulla sommità di una collina relativamente bassa rispetto al livello del mare, impostato secondo uno schema urbanistico assai simile a quanto accade oggi lungo via di Santa Maria di Costantinopoli e via Nardones. Secondo: le variegate possibilità formali provenienti dall’alto sono chiaramente oggi visibili nel villino del Duca di Noja, con le logge adagiate sul tetto naturale delle grotte degli Spagari, nella forma della primitiva chiesa della Vittoria al di sopra del palazzo Douglas al Chiatamone, poi diventata proprietà della Nunziatella. Le caratteristiche storiche di questo comparto urbano muteranno per sempre con l’avvento dell’Unità d’Italia; essa un tempo era collegata al fondo valle attraverso ripide scoscese tracciate sulla collina, grazie alle quali, restava agganciata a Via Chiaia, il rione della Vittoria e Santa Maria a Cappella Vecchia, così come è testualmente verificabile sulla pianta del Galluccio, che descrive la situazione contestuale delle proprietà del piccolissimo altopiano di Pizzofalcone fino alla data del 1689. Una situazione di tempo e di luogo che si manterrà intatta più o meno fino alla costituzione dei lotti di fondazione domenicana detti "del Rosario" ad est, sulle orografie accidentate di Montecalvario e dei Barnabiti che invece assediarono il bosco delle Mortelle. La condizione primitiva di questo paesaggio ancora individuabile nell’uso proprio che la gente fa della discesa del Calascione, il tempo lo ha via a via ridimensionato secondo le prammatiche sull’edilizia che ne hanno conformato l’aspetto a mo' di rigido schema dell’assetto urbano dei tempi moderni ed ancor di più con l’apertura di via Domenico Morelli, a partire dalla quale, il Monte di Dio risulterà raggiungibile anche dal Lungomare.


Spazio note

(1) *Pizzofalcone e Le Mortelle / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, 2010. - p. 606 : ill. ; 31 cm. ((In calce al frontespizio : Fondazione Premio Napoli ; MN Metropolitana SpA Codice SBN NAP0544539 ISBN 9788890147883 BNN sez nap VII A 1638/6 pagg 187
(2) A.S.N., Relazione dell’ingegner Antonio Galluccio delle censuazioni nel territorio Echia, ossia Chiaja sopra a Pizzofalcone, 1689 Monasteri Soppressi, volume 5519
(2bis) Ernesto Burattini Giorgio Castiello. Alcune platee del centro storico di Napoli. Costruzione di una base di conoscenza fondata su un’indagine documentaria. Istituto di Cibernetica- CNR Torre del Greco, 1994 BNN Distribuzione 2006 C 231 Implementazione informatica di Giuseppe Della Monica Diritto di stampa 1744679