Rione Cavour a Barra

È uno dei quartieri inglobato nell'abitato di Barra a Napoli1, configurato in via Egidio Velotti, nel medesimo territorio occupato dal rione D’Azeglio ed il Parco Azzurro

Tutti gli anzidetti complessi furono elevati per opera dell’Istituto Autonomo Case Popolari, con l’eccezione che, in questo caso, le abitazioni vennero costruite tra il 1947-1948, dal progetto di Franz Di Salvo, autore anche delle Vele di Scampia a Secondigliano.


Si  tratta di 7 edifici, da 5 piani ciascuno, e su ogni piano 2 alloggi bi-esposizionali a scala, 266 alloggi, 38 per ognuno, 756 stanze per un totale complessivo, all’epoca dei fatti, di 1417 abitanti ospitati.
Inizialmente sul disegno fu previsto un rione composto di 15 edifici, disposti a schiera, con orientamento nord-sud perpendicolari ad una direttrice di penetrazione interna nuova ed estratta dalla sistemazione delle fabbriche sul territorio di riferimento.

  • Ma alla fine, si adattò il progetto alle necessità contingenti, alla maniera di come le circostanze esitarono la costruzione del rione Cesare Battisti, di via Stadera a Poggioreale, con il quale, condivide la struttura in muratura di tufo giallo napoletano e non in cemento armato. Le finestre restituiscono un tema caro e tradizionale all’architettura di quegli anni e anche la facciata è lasciata agli sbalzi molto forti delle logge e dei balconi fino al piano attico. Gli alloggi contengono una disposizione delle separazione che producono  effetti funzionali agli ambienti e alla vivibilità; la zona notte  è dunque separata dalla zona giorno, stessa cosa per o bagno dalla cucina. Al piano attico, furono realizzati i terrazzi per la funzione di lavatoi e stenditoi, conferendo come è inevitabile una più che percepibile dissimmetria anche nella stessa facciata. A quest’ambiente è stato sottratto ulteriore spazio in luogo di poterlo arretrare di un modulo strutturale per altri alloggi da una sola stanza;  ci si arriva per delle scale che son ruotate rispetto alla stanza scale.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: Sergio Stenti, Napoli Moderna. Città e case popolari. 1968-1980. Introduzone di Alberto Ferlenga. Napoli 1993 edizioni Clean BNN 2008 A 855, pagg 66-69 Altri contributi: 80 anni di edilizia a Napoli. Vedasi anche: Il finanziamento dell'edilizia economica e popolare. Leggi il PDF