Rione Cesare Battisti Napoli

Il rione Cesare Battisti di Napoli1, paragonato in massima parte al quartiere popolare di Milano, Fabio Filzi, è situato a partire dal numero 76 di via Stadera, quartiere di Poggiorale, nell’area delle antiche paludi napoletane, zona orientale della città, molto attivo nell'esperienza del razionalismo napoletano degli anni Quaranta del Novecento, con fortissime accezioni locali dello stile internazionale1bis.



Il rione è considerato, per quanto riguarda il Lotto A, costruito nel 1946-1947, su progetto di Luigi Cosenza, Coen e Della Sala, una delle più belle strutture dell’universo Case Popolari in Italia, dopo le opere realizzate dal Terragni.

Si tratta di un rione, "paradigma del nuovo modo di pensare sociale"2 unico in tutta Napoli, per l’effetto della sperimentazione progettuale del Lotto B edificato sul posto tra il 1947 e 1948, tre anni dopo la data d'esordio di Franz Di Salvo medesimo autore delle Vele di Secondigliano.

Un terzo lotto, composto anche questo da 4 edifici, fu progettato e realizzato dagli architetti De Felice, Sbriziolo e Zingarelli.


Lotto A del Rione Cesare Battisti


Tutto quanto il rione venne costruito grazie all’opera fascista di urbanizzazione e fascistizzazione della città di Napoli, attraverso un bando di concorso offerto alle giovani leve dell’architettura del secondo dopoguerra.

  • Al progetto iniziale, tutta quanta l’area interessò 22.100 mq, 12 edifici pluriplano in linea, disposti a schiera semplice per l’esecuzione del reticolo stradale interno e complessivamente per 559 alloggi, 1449 stanze ed un’ospitalità offerta a 3477 abitanti aventi diritto. La consegna dell’impianto rionale, anche in questo casa sarà rigida nell’osservanza di uno schema residenziale con ripetizioni di tipo seriale, che fosse parallelo alla strada principale, alla maniera dei rioni Luzzatti e Vittorio Emanuele III, con fronte compatto e senza spazi interni che non fossero solo quelli prodotti dal naturale esubero del tracciato viario interno. Ed infine si ricorda che alla consegna il rione non prevedeva l’installazione di servizi pubblici. Appartengono al Lotto A del Rione Cesare Battisti , 4 dei dodici edifici, differentemente suddivisi in cellule da due stanze, 66,4 mq capienza 4 letti ed altro gruppo di cellule da tre stanze 80 mq, capienza 6 letti, e comunque fu consegnato come un progetto scientifico di montaggio cellule dimensionate su stanze da 3,50 mt. La netta separazione delle cellule non danno subito l’idea del distinguono strutturale ed operativo tra la zona notte e la zona giorno, ancor più evidente nel gruppo cellulare composto per le tre stanze. In effetti si tratta di un casellario che però, attentamente è stata fatta corrispondere una giusta distribuzione degli spazi, impostata, all’epoca della costruzione, sull’idea, allora molto in voga, dell’edilizia industrializzata; anche le scale rispettano la tipologia generale dell’impianto risultando incasellate ai corpi di fabbrica, appena individuate dalle coperture composte di pannelli grigio-azzurro brise-soleil in cemento. Le cellule sono biesposizionate, cessi e cucine alla consegna dell’impianto si presentarono un tutt’uno col balcone di servizio. Tuttavia, la forte alternanza dei pieni e dei vuoti della facciata del lotto A messa a tutta vista, restituiscono al lotto la funzione estetica per cui fu progettato e realizzato secondo il disegno originario, offrendosi, dunque, come chiaro messaggio dell’architettura e dell’ingegneria razionalista seppur con una spiccata sequenza dei moduli tipiche della sistemazione urbana di matrice fascista.

Lotto B del Rione Cesare Battisti.


In realtà questo pezzo del rione Cesare Battisti, fu pensato per esser edificato in altro luogo e per un'altra situazione contestuale, scatenando inizialmente le perplessità urbanistiche nonché anche architettoniche, fortunatamente non esitate per davvero;

  • Infatti, il lotto B altro non è che un semplice progetto di sopraelevazione in tufo, agganciata ad una preesistenza ugualmente in tufo. L’edificio è suddiviso in tre ordini diversi; gli ambienti del piano terra riservano alloggi da 4 stanze, gli alloggi da 3 stanze sono situati nell’immobile aggiunto, quindi al piano superiore, e gli alloggi con due stanze, più il terrazzo stanno all’ultimo piano. La distribuzione delle scale è più articolata: con ballatoio ed in acciaio per il primo piano, 6 scale in cemento armato per il piano successivo, e sole 4 scale individuali per i piano attico; sul progetto iniziale, venne disegnata e realizzata e mai più utilizzata una sola scala condominiale che avrebbe condotto l’inquilinato al piano di copertura, zona dei lavatori e degli stenditoi in comune. Le facciate degli edifici del lotto B furono disegnate a progetto e realizzate fedelmente a nastro con balconcini sul lato sud-est, mentre nella direzione opposta si presentano finestre in lunghezza. 


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: Sergio Stenti, Napoli Moderna. Città e case popolari. 1968-1980. Introduzone di Alberto Ferlenga. Napoli 1993 edizioni Clean BNN 2008 A 855, pagg 66-69 Altri contributi: 80 anni di edilizia a Napoli. Vedasi anche: Il finanziamento dell'edilizia economica e popolare. Leggi il PDF Vedasi anche Eremes Multimedia
(1bis) PROGETTI WORKSHOP 2001 Rione Cesare Cesare Battisti Napoli. Continua la lettura.
(2) Vele: il naufragio di un'utopia. Da "Il Mattino" di Napoli, di Benedetto Gravagnuolo 29.05.03. Leggi il testo.