Bagnoli

Ad esclusione del rione Bagnoli-Agnano1, tutto il resto del quartiere si è sviluppato sull'antico borgo di pescatori2, ubicandosi solo in minima parte nella zona di Coroglio3.

Più ampiamente fondato sul fronte a sud della zona craterica di Agnano4 periferia occidentale di Napoli, sui limiti della fascia costiera del Golfo interessata da una minima depressione incastrata tra le dorsali della collina del Vomero e dei Camaldoli.5

La stretta del quartiere di Bagnoli si chiude con la scarpatina, resa ormai indistinguibile dalla forte pressione antropica, a destra e a sinistra del piccolo cono di scorie eruttive detto Montagnella di Santa Teresa, alla quale, per effetto del moto ondoso manca tutto il versante meridionale.

Sull’area oggi non si distinguono più gli elementi archeologici appartenuti alle numerose cave termali per la cura delle diverse affezioni del corpo rimaste attive fino agli ultimi mesi prima del colera del 1882, e la possibilità del facile esproprio per la costruzione della ferrovia Napoli-Roma, determinò la scelta di sottrarre ulteriore spazio sull’ultimo litorale sabbioso6 presente sulla costa per edificarci una fabbrica di prodotti chimici, la stessa che ha ospitato dal 1996 in poi Città della Scienza, distrutta da un incendio la sera del 4 marzo del 2013.


Bagnoli durante l'industrializzazione dell'area.

Gli enormi edifici industriali sull’area di Bagnoli, costituiranno la dimensione collettiva per cui lo stesso ambiente è oggi ampiamente conosciuto5bis.

  • E cioè, un insediamento industriale, esitato in regola da un rapidissimo assorbimento di spazi sottratti all’agricoltura, che, crescendo in questo senso, ha incrociato nella sua storia l’espansione urbana del quartiere di FuorigrottaI cicli siderurgici favorirono la fondazione in rapida successione delle industrie Lefevre e Bournique, assieme a tutta quanta un’architettura industriale destinata alla dismissione, che avverrà di fatto a partire dal 1993, con lo smantellamento dell’Italsider, aperto nel 1910 sulle preesistenze del XIX secolo. La predisposizione del piano di recupero di Bagnoli7 e Sesto San Giovanni, con la dismissione in loco della Cementir costruita solo nel 19548 e della Eternit9 del 196210, le aree ex Italsider sono state acquisite dal Comune di Napoli nel 2002 costituendosi ad hoc la Società per Azioni Bagnolifutura. Ad influenzare la crescita urbana e residenziale di questa parte di città sono stati la costruzione della Cumana alla fine dell’Ottocento e gli interressi liberali delle amministrazioni dislocate sul posto e in un qualche modo collegate al potere prefettizio più vicino alle forze municipalizzate del centro città e alla corte Sabauda del re insediata a Palazzo Reale

Bagnoli durante la fase di Risanamento della città.

Con l’approvazione delle leggi speciali per il Risorgimento economico del 1904, l’area di Bagnoli fu contestualizzata nel processo di trasformazione di tutta quanta la città col massimo della produzione ed espansione edilizia rilevata nel 1911 con l’edificazione delle stazioni della direttissima Napoli-Roma.

  • La Galleria Laziale che la collegava a Mergellina, l’aggancio con la città di Roma attraverso l’apertura della Domiziana ed il complesso termale di Agnano, opera di Giulio Ulisse Arata, medesimo autore del palazzo dei Mannajuolo. Lo stanziamento di ingenti somme di denaro fascista, affidate all’Alto Commissariato Castelli, concessero l’opportunità storica di completare la presentazione del PRG classe 1925 e condurre a termine le istruzioni di Pietro Baratono prime tra tutte, la costruzione della Mostra d’Oltremare agli inizi degli anni Quaranta del Novecento. Dieci anni più tardi, gli interessi economici attorno al nuovo Parco dei Divertimenti, il Parco Faunistico, lo Stadio San Paolo ed il Politecnico ingegneristico egli Insediamenti di Monte Sant’Angelo, individuarono nelle radure e nei boschi cedui della collina camaldolese fertili terre da urbanizzare col proposito di esitare un nuovo assetto moderno della città occidentale con i cosiddetti "lotti Fanfani" e di fatto insediate poi dagli agglomerati residenziali de La Loggetta ed il quartiere INA-Casa ad Agnano. Gli impianti infrastrutturali di Bagnoli si adattano all’orografia circostante allacciandosi alla rete stradale che stringe uno schema ortogonale tracciato la prima volta durante gli anni Dieci dell’Ottocento, corrispondenti senz’altro a Via Coroglio, Via Cavalleggeri Aosta, Via Leonardi Cattolica,  Via Campegna, Via Nuova Agnano e Via Napoli, mentre Via Bagnoli funge da spina dorsale funzionale oltre che anche formale del Parco Tecnologico al centro dei collegamenti a terra che portano al nuovo porto turistico.


Spazio note

(1) Il nome Bagnoli deriva dalla presenza delle numerose cave termali i cosiddetti "bàgnoli". Già noti agli stanziatori greci e romani, i bagni oggi non sono più in attività e quasi del tutto scomparsi; essi sono l’antica fonte Juncaria, scoperta come tale solo nel 1832, il Bagno Manganella, l’antico Balneum Balneoli, il Bagno Masullo, attivato nel 1827, ed il Bagno Cotroneo del 1831. Contributi sull’area di Bagnoli: *Stabilimento termo-minerale del Balneolo : proprietà Patamia con casa di salute ai Bagnoli ... : rendiconto clinico dell'anno 1872 / pel Dottor Eduardo Villani. - Napoli : Stab. Tipografico Angelo Trani, 1873. - 30 p. ; 20 cm Codice SBN NAP0551881; ed anche: *Sulle acque termo-minerali balneolane dette dei Bagnoli scoperte nel 1831 da'sigonri Fiorillo e De Perno di proprieta di Gennaro Masullo : memoria compilata a cura de'dottori Salvatore M.a Ronchi ... [et al.]. - 2. ed. - Napoli : a spese del proprietario Gennaro Masullo, 1863 (Napoli : tip. Gargiulo). - 61 p. ; 21 cm. Codice SBN NAP0051334; ed anche: L’assetto geofisico-geologico ambientale dell’area di Bagnoli, di Antonio Rapolla e Gaetano Paolillo, Università degli Studi di Napoli Federico II, Facoltà di Scienze. Il tutto scritto in Giovanni Persico, La città dismessa Tullio Pironti Editore BNN DISTRIBUZIONE 2002 A 618 pag 119
(2) Un codice insieme classico ed ottocentesco di capitale sociale, sostituito all’ultimo momento dall'arrivo degli opifici di repertorio inglese, installati sul posto come elementi evocativi di un sistema già quattrocentesco di organizzazione e produzione, ricordato, giusto dentro il cratere di Agnano, dalla presenza archeologica delle conche artificiali, che qui, vennero trasferite dalla zona orientale della città servita all’attività molitoria delle paludi bonificate in epoca aragonese. Contributi: R. Putnam tra. It. La tradizione civica nelle Regioni italiane, Mondadori editore Milano 1997 Secondo il Putnam, in una società rurale, la fiducia, le regole e le norme che possono migliorare l’efficienza della stessa comunità, possono considerarsi parte se non addirittura centro del capitale sociale. L’industrializzazione territoriale, attivata attraverso la fondazione di macchinari ed attrezzature più simili a semplici costruzioni ad architetture a scheletro, cariche di quel significato ideologico perso all’avvento delle forme più globalizzate della produzione, fu avviata dal robusto riflesso politico della rivoluzione europea delle macchine e del lavoro dell’uomo, in ordine alla produzione dell’acciaio, con enormi interessi circoscritti a questo affare durante la prima guerra mondiale. Vedasi: Riflessioni sulla topografia della città di Napoli nel Medio Evo / per Giuseppe Maria Fusco. – Napoli : Stamperia della R. Università, 1865. – [4!, 86 p. ; 27 cm. ((Estr. da: Rend. dell'Accademia di Archeologia, Letteratura e Belle Arti, 1864. Codice SBN SBL0397927; ed anche: Elementi primari ed originari della zona orientale di Napoli. B/ Invenzione di un paesaggio Lidia Savarese in: Un’alternativa urbana per Napoli. L’area orientale Analisi del Territorio e architettura collana diretta da Giancarlo Alisio Edizioni scientifiche italiane giugno 1983 Portici BNN SEZ NAP VII B 502.
(3) La Piana di Coroglio sta tra la base della scarpatina e la collina di Posillipo. Questa zona è depressa al centro ed in direzione del mare s’innalza meno di due metri per effetto di un cordone dunario camuffato dall’intensa urbanizzazione
(4) Gli elementi morfologici principali di questa zona sono il terrazzo Bagnoli-Fuorigrotta e la Piana Coroglio-Cavalleggeri sul ciglio della scarpata, a 15-20 metri di quota corre La Pietra.
(5) Gianluigi Barbato Padovani - Francesco Saverio Forte Il Progetto dell’Impossibile profezie del ’92 sull’area occidentale di Napoli. Prefazione di Luciano Scotto Vettimo. Patrocinio Guardia dell’Ambiente Napoli 1999 BNN DISTRIBUZIONE MISC. Busta B 1607/6 pag 25.
(5bis) E' stato considerato il quartiere di Bagnoli un deserto post-industriale. Così trovato scritto sul pezzo di Alberto Alfredo Tristano: ”Bagnoli, la più grande sconfitta di Napoli”, pubblicato su L'Inkiesta Di seguito il link
(6) Il ripristino del litorale fino al 2002 fu caratterizzato dalla presenza sul fondale di costa di una colmata di 20 ettari di residui della lavorazione dei prodotti d’altoforno. Un milione di metri cubi di sostanze aliene al paesaggio marino, tra i quali, il cadmio. I meccanismi del trasporto lungo costa e lo studio mareale e sedimentologico sui disastri nella zona, dall’anzidetta data non è mai stato condotto a termine. Contributi: Napoli contributi allo studio della città Volume III Carlo Cocchia L’edilizia a Napoli dal 1918 al 1958 prefazione di Luigi Tocchetti a cura della Società per il Risanamento di Napoli nel settantesimo anno dalla sua fondazione. Napoli 1957 BNN DISTRIBUZIONE V.F. 299 D 20. Ed anche: "Questioni contemporanee" Maria Laura Cunzo Bagnoli e l’Ilva laboratorio di capitale sociale. Evoluzione socio-demograifca del quartiere flegreo dalla fondazione dell’impianto siderurgico alla sua dismissione. Editoriale Scientifica Napoli 2009BNN SEZ NAP VIII C 199. Ed anche: Bagnolifutura Trasformazione Urbana Le Aree industriali dismesse dell’ex Ilva di Bagnoli. L’archeologia industriale, a cura di Luly Renato Napoli dicembre 2004 BNN SEZ NAP. III A 25
(7) Nel 1996 è approvata la legge sulla bonifica dell’area di Bagnoli. L’articolo due del Testo del decreto-legge coordinato con la legge di conversione pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 271 del 19 novembre 1996 recita testualmente: L'Istituto per la ricostruzione industriale (IRI) direttamente o per il tramite di societa' partecipate e quando occorra di societa' specializzate, provvede al risanamento ambientale dei sedimi industriali interessati da stabilimenti di societa' del Gruppo e dall'ex Eternit, sulla base del progetto del "Piano di recupero ambientale - Progetto delle operazioni tecniche di bonifica dei siti industriali dismessi nella zona ad elevato rischio ambientale dell'area di crisi produttiva ed occupazionale di Bagnoli" di cui alle delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica del 13 aprile 1994 e del 20 dicembre 1994, pubblicate, rispettivamente, nelle Gazzette Ufficiali n. 184 dell'8 agosto 1994 e n. 46 del 24 febbraio 1995, e sulla base dello specifico piano di risanamento di cui al decreto del Ministro dell'ambiente in data 21 dicembre 1995, predisposto secondo le prescrizioni tecniche per l'attuazione del progetto del Ministero dell'ambiente approvate con decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 1995, di cui al comunicato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 272 del 21 novembre 1995. Il risanamento ambientale di cui al presente comma comprende le operazioni di smantellamento e di rimozione, le demolizioni e le rottamazioni, nonche' la bonifica delle aree dalla presenza di inquinanti fino alla profondita' interessata dalla contaminazione; i valori da esso risultanti dovranno corrispondere a quelli delle aree non inquinate circostanti il sito con analoghe caratteristiche geologiche e pedologiche. Per approfondimenti:Legge 11 novembre 1996 n° 582
(8) *Che passa sul pontile della Cementir / Giacomo Forte Codice SBN NAP0476366 Fa parte di La voce della Campania : quindicinale regionale di politica, economia, cultura e attualità , A.3, n.7 ( apr. 1975), p.8-9
(9) In questa precisa area della ex-Eternit, il 30 giugno del 2001 venne concesso al cantante professionista Pino Daniele di tenere un concerto di musica. All’artista, venne richesto, prima dell’inizio del concerto, di eseguire lo spettacolo con l'uso una maschera per proteggersi dall’azione dell’amianto. In La bonifica della ex-Italsider ed Eternit. Gianni Persico, Le fasi della bonifica, pagina 149 di Persico, La città dismessa op.cit.
(10) La *città dismessa : spazi consumati e desideri : le aree ex Italsider ed Eternit di Bagnoli / Carlo Amirante ... [et al.] ; a cura di Giovanni Persico. - Napoli : T. Pironti, 2002. - 373 p. ; 21 cm. Codice SBN CFI0541729 ISBN 8879372742 Collana La città