Agnano INA-Casa Napoli

Il quartiere del Piano Ina-Casa1 nato dalla "questione abitativa" della città pubblica1bis ed operaia di Napoli, a ridosso della linea del fronte craterico di Agnano3, nel circondariale del nucleo ottocentesco del quartiere di Bagnoli.

Venne fondato dalla Stazione Appaltante I.M.E.P., nella "zona B" del Piano Regolatore Generale della città, ufficializzato nel triennio 1954-1957, su progetto dell’architetto Stefania Filospeziale.

La Filospeziale fu collaboratrice di Marcello Canino, e ad essa venne assegnato il compito anche di progettare gli ingressi a nord della Mostra d’Oltremare, nel quartiere di Fuorigrotta laddove gli edifici furono destinati ad accogliere i padiglioni della Pesca, il Legno e l'Elettrotecnica.

Si trova fondato nella zona più a Nord-Ovest dell’orientamento d’espansione del quartiere periferico, e fino al 1961 fu il complesso edilizio più ad occidente del centro abitato della città di Napoli. La sua ubicazione risponde ai confini di via Terracina, via Degli Astroni, via Vecchia Agnano e via Della Scuderia.


Gli edifici son stati costruiti rispettando la naturale morfologia orografica del terreno.

Con un indice di affollamento non superiore al valore di 1,37, venne consegnato alla decima municipalità comprensivo di 29 edifici, per 347 alloggi ed una capienza complessiva di 1886 vani.

  • Chiesa, centro sociale e mercatino tutti riuniti nell’unica piazza disegnata apposta per il complesso. Duemila metri quadrati furono destinati alla scuola, che per allora, fu sufficiente a rispondere alla domanda di spazio per la presumibile popolazione scolastica accertata dalle indagini. A differenza del rione La Loggetta, il complesso dell’INA-Casa ad Agnano, è stato costruito su un terreno in forte declivio, al punto  che parte di esso finisce in scarpata sulle vie comunali. Per questo motivo, gli edifici son stati costruiti rispettando la naturale morfologia orografica del terreno e laddove le zone si son presentate maggiormente depresse, seguendo il principio delle colmate, i palazzi son stati costruiti più alti.  Così rispettando la natura e concedendo specifiche qualità non naturali, quanto positive,  si è voluto offrire maggior riguardo  all’aspetto unitario dell’altezza degli edifici.


Spazio note

(1) Città architettura edilizia pubblica Napoli e il Piano Ina Casa a cura di Ugo Carughi Clean Napoli 2006 BNN 2007 A 1042
(1bis) P. Di Biagi, La costruzine della città pubblica, in "Urbanistica" n° 85, 1986 (2) E' istituito il Comitato di attuazione di un piano per incrementare l'occupazione operaia mediante la costruzione di case per lavoratori. Il Comitato presiede all'impiego dei fondi raccolti, predispone il piano di costruzione degli alloggi e dei relativi ammortamenti e ne vigila l'attuazione. Per approfondimenti: Provvedimenti per incrementare l'occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per lavoratori. (GU n.54 del 7-3-1949 )
(3) Napoli contributi allo studio della Città, volume III di Carlo Cocchia L’edilizia a Napoli dal
1918 al 1958 40 anni di costruzioni
. Prefazione di Luigi Tocchetti a cura della Società per il Risanamento di Napoli nel settantesimo dell’anniversario della sua fondazione. BNN V.F. 299D20 pagg 86 Vedasi scheda tecnica