Quartier Materdei
E' uno dei quartieri di Napoli 1, dolcemente adagiato tra il colle di Fonseca2 area esterna alla città murata, ed il colle della Salute.Epicentro di vita culturale e distrettuale di questo comparto urbano è piazzetta Materdei, sulla quale affacciano il monastero dei Padri Serviti, la chiesa di Santa Maria di Mater Dei, il palazzo Medici ed il palazzo Schettino. Esso rappresenta un importante scalo di collegamento tra la città antica confinata dal complesso monastico di San Raffaele ed i quartieri alti di fondazione novecentesca.
Con la sua altimetria ha rappresentato un limite allo sviluppo immobiliare della città, ma che al tempo stesso è risultato organico alla metropoli con l’avvento delle rettifiche e delle creazioni di singoli tracciati, modificando definitivamente lo scenario delle colline.
Si pensarono a varie ipotesi di collegamento del quartiere al resto del tessuto urbano a partire dai progetti di Giovanni Riegler per la salita Salvator Rosa2bis, di Gaetano Bianchi per una strada carrabile che l'attraversasse dal Museo alla zona del Vomero2ter ed infine per i progetti mai realizzati di una tramvia che partisse da Materdei in direzione del villaggio di San Rocco a Miano2quater.
Storia e breve presentazione del rione Materdei.
E' caratterizzato dalla forma urbana dei falsi isolati, recinti da delimitazioni con evidenti differenze culturali rispettive dei due tempi di costruzione del Rione prima e dopo i bombardamenti del 1943.
- E' servito dalla stazione sommersa della Metropolitana Collinare, sul progetto del Mendini, mentre la salita Maruccella è l'unico elemento che la separa nettamente dall'edilizia fascista sul fronte dei Quartieri Spagnoli e l'abitato inglobato sul lato di Capodimonte. Il rione è stato risanato e bonificato l'ultima volta nel 18863 e risistemato dall'approvazione dei piani esecutivi del PRG classe 1925. Arrancato sull'ultimo sperone di roccia nelle affondate proprietà dei Casciello fin sotto il convento dei Cappuccini alla Salute ed i palazzi Ragni e Ruvo, Materdei è stato avviato ad un processo di massima pressione antropica di tipo residenziale, specie nel dopoguerra e negli anni del Risanamento napoletano4, sviluppandosi in altura rispetto al Corso Amedeo di Savoia ed ancor di più rispetto all'area di Santa Teresa, la chiesa della Madre di Dio e Sant'Agostino degli Scalzi, in stretta relazione con la terza delle quattro masserie che formarono il territorio del Limpiano all'Avvocata di piazza Dante. E' affiancato a nord dal quartiere Stella, e a sud del tracciato dell'Arenella già veduto palesemente e senza alcun dubbio nelle carte Carafa e Schiavoni grazie alle quali è ragionevole pensare che la salita dell'Infrascata, oggi via Salvator Rosa, prosegua per via della Salute all'apice della quale è posta in ottima evidenza la chiesa di Santa Maria della Salute e alla sua destra il pianoro di Materdei, concluso dal solco del rione Vita a ridosso del monastero della Vita sulla strada delle cave alle Fontanelle, ed il vallone della Sanità. Capasso ricorda che questi luoghi erano di dominio inizialmente dei Babulia di cui oggi non v'è fonte documentaria attendibile che ne possa avviar certa la verifica, tuttavia, oggi resta il nome del Torricchio alla Salute. Il toponimo del Torricchio, che doveva contestualizzare tutto il rione Materdei, almeno fino agli ultimi anni del '400, molto tempo da la data del 1400 passerà assegnato alla topografia essenziale di questa zona come vico Trone ed ancora in seguito fino a tutto il 1600, poi cambierà ancora nome fino alla traversa oggi di via F. Della Marra nei pressi del largo Corigliano. Non v'è infine alcun riscontro alle divagazioni del D'Ambra, che invece insiste col dire che il Torricchio si sarebbe trattata di una fortezza eretta in cima alla contrada Materdei. Analoga situazione si riscontra nella veduta Baratta del 1629 ove si leggono chiaramente edificazioni continue lungo la via della Salute fino al largo del Corigliano anche nel punto esatto in cui questo corrisponde all'imbocco dell'attuale via F. Beneventano in rotta con via delle Fontanelle, nella forma vera e propria di un estuario a valle di San Gennaro oltre Santa Maria della Vita, non prima e non senza aver incrociato il vico Medici che scende pur esso dalla chiesa di Santa Maria di Materdei. Ed è già ben chiaro quel che si può leggere in planimetria nella carta Carafa del 1775 che sarà anche difficile da leggere ma resta pur sempre straordinariamente precisa.
Materdei nel Novecento.
Nel 1921 il decreto prefettizio autorizza l'Ente Case Impiegati dello Stato e per essa l'unione Edilizia Italiana ad occupare con urgenza e con nuove fondazioni aeree di interesse strategico per la soluzione al piano regolatore di fine Ottocento.
- Quattro anni più tardi, al fine di provvedere all'esecuzione del piano regolatore ancor in corso di studio, il Commissario al Comune di Napoli provvide allo stralcio dei progetti di fatto approvati già a settembre del 1922, sistemando definitivamente e solo sei anni più tardi ancora le vie di: Duca Ferrante della Marra, San Giovanni Battista della Salle, Bartolomeo Caracciolo, Collenuccio, Gravina, Benedetto De Falco e Appulo, oltre alla parte della valle di Salita Maruccella costruita introno alla piazza Scipione Ammirato, la parte più antica del Rione Materdei, nella quale ci fecero confluire la via Amato da Montecassino, allargamento dell'antico vico San Raffaele. Molti di questi edifici vennero costruiti dall'ingegner Verzella, autore dell'indimenticabile cinema Capitol oggi non più esistente. Più in là a strapiombo sulla valle dei Morti alle Fontanelle gli edifici della S.M.E.
Spazio note
(1) Liberamente estratto da: *[1]: Centro antico / Italo Ferraro. - Napoli : Clean, 2002. - LXX, 599 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 8884970822 Fa parte di Napoli : atlante della città storica , 1 AutoreFerraro, Italo Soggettario Firenze NAPOLI - Centro antico - Architettura Napoli - Centro storico - Sistemazione urbanistica Luogo pubblicazione Napoli Editori Clean Anno pubblicazione.(2) [Nelle ipotesi iniziali poi scartate per oggettive difficoltà si pensò di attraversarlo con un'estensione del Corso Vittorio Emanuele onde collegare piazza Mazzini a Capodimonte]
(2bis) G. Riegler Delle principali opere che sarebbe da eseguire nella città di Napoli per crescerne i comodi e le bellezze. Breve indicazioni di un uomo che nulla vuoleStamperia del Fibreno, Napoli 1862; Id: Sviluppi e modificazioni della proposta di miglioramento della strada e della salita detta dell’Infrascata fatta nell’opuscolo di un uomo che nulla vuole e considerazioni per facilitare i traffichi e rendere permanenti le dimore ne’ subborghi della città. Tenue tributo di un cittadino Stamperia del Fibreno, Napoli 1862
(2ter) G. Bianchi Progetto di via rotabile e per tramvia dal trivio confalone all’Arenella Stabilimento tipografico Pierro e Velardi, Napoli 1900 in Via Confalone Arenella, Memorandum. All’Oniorevole Consiglio Comunale di Napoli tipografia Gennaro Errico e figli, Napoli 1903
(2quater) E. F. Bandini Per una nuova strada dal Museo Nazionale di Napoli al villaggio di S. Rocco, Bertero, Roma 1915
(3) [In verità nel 1918 è approvato dalla giunta regionale il piano regolatore del Rione Materdei in sostituzione di quello ratificato con Regio Decreto del 1886 n° 3618 per altro mai veramente condotto a termine. La bonifica interessò solo i 150mila metri quadrati sui 300mila previsti venendo a goderne della detta bonifica solo poca estensione di via della Salute, il vico Corigliano, il vico Trone, il vico alle Fontanelle e la salita San Raffaele. Concessione dell'esecuzione del piano regolatore fu D'Auria.]
(4) [ *Dietro il risanamento : ˜i quartieri bassi di Napoli / progetto di Ludovico Fusco, F. Domenico Moccia, Salvatore Polito. - Napoli : Litografie Artistiche Napoletane, stampa 1984. - 35 p., [6] c. di tav. : ill. ; 31 cm. Autore secondario Moccia, Francesco Domenico Fusco, Ludovico Polito, Salvatore Soggettario Firenze Napoli - Centro antico Luogo pubblicazione Napoli Editori Litografie Artistiche Napoletane Anno pubblicazione 1984]
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