Via Barone a Chiaiano

È una strada della periferia di Napoli, alle falde del colle dei Camaldoli, antico casale di Polvica, nella zona propriamente detta della masseria dei Teresiani a Chiaiano.

Oggi parte di questa strada è occupata da edilizia di tipo residenziale e popolare, meglio noto col termine, il ”Rione 25” sorta appunto, in forza della legge post-terremoto numero 25 del 1980.

La strada trae forza ed origine da via Toscanella e termina allo storico incrocio tra piazza Romano, via Croce, attraversando quindi da parte a parte la terra che fu dei Padri Teresiani.

La masseria si presenta già recintata nel '600 ed abitata per duecento anni circa dai Carmelitani Scalzi, fase temporale questa, in cui, gli studiosi fanno coincidere la sistemazione di tre corti interne alla fabbrica carmelitana, fino a ridimensionare la masseria quasi ai confini con via Croce di Polvica.

Della corte maggiore, quella a sud, tra l'altro l'unica sopravvissuta come tale, oggi è letteralmente occupata dai mastodontici edifici delle case popolari, mentre delle fabbriche più antiche, tendono a resistere pochi manufatti. Via Barone è oggi caratterizzata da architettura moderna edificata lungo tre slarghi che un tempo furono tre diverse corti per un unico ambiente di clausura. Ha mantenuto delle origini ancora gran parte dell'aspetto globale; mentre invece, del palazzo del Barone Salinas, da cui il nome della strada, oggi non ne resta che l'immobile allo stato di rudere. Fino alla metà dell'Ottocento, infatti, attorno a questo immobile si svolgeva la vita vera e propria del casale, fungendo quindi, da centro catalizzatore di tutte le attività. I padri Teresiani, spesso indicati sui documenti antichi con la sigla PP. TT, hanno in zona anche altre proprietà proprio come osservato e descritto dettagliatamente dal Porpora nel 1779, sfruttando la terra benigna e fruttuosa di cui divennero proprietari. Soltanto durante i primi anni Dieci del Novecento, passata di proprietà ai De Simone, la masseria si dividerà in più parti.



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