Zona Guantai all'Orsolone
Nazareth-Guantai sono in realtà due diverse zone di Napoli1 sulla sommità della collina dei Camaldoli nella direzione dell'Eremo, tracciate poco più a nord dell'Orsolone nella direzione dell'eremo l'una accanto all'altra.Purtroppo la loro rilevanza storica è minima, le testimonianze dei caratteri topografici sono stati resi senza suggestione alcuna da Giuseppe Paradiso, il quale, anche lui, a preferito raggruppare assieme in un unico racconto le due zone, l'una detta Nazareth, l'altra, Guantai.
Guantai quindi è una zona di Napoli ubicata nel settore più alto dei Camaldoli, ricordato nelle descrizioni di Giuseppe Paradiso come: ” … piccolo villaggetto di poche anime, abitato da pacifici campagnuoli”, ma che, escludendo solo l'unica chiesa del villaggio, non v'è null'altro da segnalare come di notevole.
La condizione agreste d'alta quota, così come amabilmente descritta dal Paradiso per quel che concerne il comparto dei Guantai oggi nulla resta ed in luogo di questa situazione si osserva altrimenti un riscontrabile degrado del tessuto sociale e della zona prevalentemente occupata da edilizia di nessun valore architettonico.
La chiesa camaldolese Regina Paradisi ai Guantai di Nazareth.
È stata eretta a parrocchia nel 1926, quando il sacerdote, Gennaro Longobardi ne prese possesso canonico secondo il diritto pontificio di insediare un luogo di culto.
-
La chiesa che domina il centro di vita culturale è intitolata alla Regina Paradisi ai Guantai, molto simile sia nel disegno quanto nell'espressione architettonica alla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli a via Mariano Semmola. Il tetto al suo interno presenta una volta ricoperta da stucco matto color grigio simil-piperno, di cui, una nomenclatura di fregi di color giallo antico, tipo, il Giallo di Siena dominano il centro della volta laddove la stessa è divisa da squisite riquadrature. La volta dell'abside invece è dominata dalla decorazione a rosoni circolari con un movimento di foglie realizzate in stucco. Diversamente le pareti laterali sono fintamente scandite da un rilievo più che accennato di colonne ispirate all'ordine Dorico. Quindi si tratta di un manufatto che nonostante tenti di assomigliare a qualche cosa di antico è invece un monumento moderno, navata unica di forma rettangolare mancante della crociera, lunga 20 metri scarsi, e larga nettamente otto metri. Alla fine della navata aulare un'abside è sormontata da una cupola sotto la quale si erge il trono della Madonna, custode dell'omonimo quadro. Il trono della Madonna occupa centralmente lo spazio dell'altare maggiore impreziosito di bellissimi marmi pregiati, in special modo, i pezzi che rivestono le colonnine del ciborio. Mentre due statue di preziosa fattura stanno ai lati della mensa, incastonate a nicchie laterali ritraenti, una
Addolorata ed un'Immacolata col particolare che le statue hanno teste di legno. L'area del presbitero separata da una teoria di colonnine tutte in marmo pregiato apre sulla sinistra alla sacrestia, all'interno della quale, è possibile vedere poggiato su di un armadio in legno il dipinto ad olio del sacerdote Luigi Marino, fondatore della chiesa e costruttore a sue spese della stessa, nonché suo primo parroco e curatore sia dell'arredo che dell'officiatura e prelatura. Si racconta che nel 1877 il popolo camaldolese dei Guantai concesse al sacerdote Di Marino l'effige della Vergine Maria Santissima dipinta dal pittore Sprinò su mandato della figlia del barone Fortunato.e da allora il presule avendola avuta in consegna, l'elesse a patrona del Villaggio, e su di lei progettò tutto l'impianto chiesastico, pensando già anticipatamente al trono che l'avrebbe accolta e protetta. La chiesa al suo interno ha due cappelle laterali, quindi una per lato, di cui, quella di destra è sacra a Sant'Antonio di Padova con sull'altare della cappella una bella statua lignea del santo, mentre quella di sinistra è intitolata al Sacro Cuore di Gesù e al suo interno è esposta solennemente l'icona del Sacro Cuore di Gesù. Piace ricordare all'autore del primo racconto di questa chiesa che le due cappelle, una per lato, hanno in comune di esser occupate al centro da due bellissimi altarini di marmi policromi ed intarsiati sui quali stanno ostentati come si è detto nell'una una statua e nell'altra un quadro.
Spazio note
(1) Fonti per questo argomento vai ai questa nota nota. Vedasi anche: Testo a stampa (moderno) Monografia Descrizione Progetto pel prolungamento della via Guantai NUovi fino alla posta merce una nuova galleria: presentato al Municipio di Napoli il 1 febbraio 1864 / da Gaetano Broglio Napoli : Tip. Trani, 1864 8 p. ; 22 cm. Codice SBN NAP0295506 Autore Broglio, Gaetano Luogo pubblicazione Napoli Editori Tip. Trani Anno pubblicazione 1864. Presso la biblioteca Brancacciana a Spaccanapoli, collocazione 184 B 0015(16.Categorie delle Guide
- archivi, fondi e biblioteche
- articoli di storia locale
- bosco di Capodimonte
- cappelle napoletane
- chiese chiuse di Napoli
- chiese di Napoli
- cimiteri di Napoli
- conventi e monasteri di Napoli
- musei e gallerie di Napoli
- Non Categorizzate
- opere d'arte napoletana
- palazzi e case storiche di Napoli
- palazzi moderni di Napoli
- palazzo Reale di Napoli
- rioni, quartieri e zone di Napoli
- teatri di Napoli
- territorio e archeologia
- tombe e sepolcri a Napoli
- vie e piazze del centro di Napoli
- ville della cittĂ di Napoli
- ville della Provincia di Napoli
- Visite Guidate
- zona Mostra
Strutture sponsorizzate
B&B Mergellina Appartamenti
A partire da 60.00 €
B&B Sofì
A partire da 75.00 €
B&B Monteoliveto
A partire da 68.00 €
B&B La Dimora di Nettuno
A partire da 49.00 €
B&B Palazzo Ruffo di Bagnara
A partire da 80.00 €
B&B Terra Napoletana
A partire da 40.00 €
B&B Casa del Monacone Napoli
A partire da 45.00 €
B&B Quattro Palazzi
Aggiungi la tua struttura
A partire da 40.00 €
Lista dei desideri
La tua lista dei desideri è vuota