Via Bakù a Scampia

Via Bakù a Napoli è una strada di collegamento tirata dritta da via Roma verso Scampia ed il cuore insediativo del quartiere omonimo.

Nasce sul fronte della nuova casa circondariale di Secondigliano e muore nel punto esatto in cui il 10 novembre 1990 fu allestita la piazza che ospitò in visita la persona di San Giovanni Paolo II, la cui scenografia, rimasta dov'era e com'era ha poi ripetuto le suggestioni delle visite successive dei capi di Stato, Carlo Azeglio Ciampi nel 2000 e papa Francesco nel 2015.

È detta via Bakù per onorare il gemellaggio di Napoli con la città azera di Bakù, capitale della Repubblica democratica dell'Azerbaigian e città più grande e popolosa di tutto il Caucaso.

Il gemellaggio è giustificato dalle simili condizioni geomorfologiche delle due città considerate. Per quanto riguarda Bakù, essa si erge sulle antiche fondazioni del porto omonimo moderno, fortificata all'angolo della propria costa sul golfo prospisciente il Mar Caspio e che visto dal satellite e dalle mappe sia quelle antiche che quelle moderne è simile al golfo della città di Napoli.

Una sorta di simile gemellaggio a Napoli è ripetuto per gli stessi identici motivi in due situazioni di urbanistica e di architettura diversi: largo Kagoshima al Centro Direzionale e via Kagoshima al Vomero.


Via Bakù nel progetto Neighbourhood Housing Models del 1998.

La composizione sociale che abita le diverse tipologie edilizie ne hanno fatto la strada d'interesse collettivo della gioventù di Scampia.

  • Sulla strada due rotatorie agganciano le tangenti ai lotti satelliti: la prima dalla direzione sud serve l'ingresso a via Fratelli Cervi, la seconda a via Arcangelo Ghisleri. L'edilizia sovvenzionata IACP copre il 98 % del quartiere e molto di questo patrimonio affaccia anche su via Bakù assieme a pochi vani per il variegato mondo del ceto medio e pochissimi per quanto riguarda le case del PSER, fondo dopoterremoto del 1980. Completamente invece esclusa dal programma di riqualificazione del quartiere nella riprogettazione delle case da assegnare agli sfollati delle Vele di Scampia quando queste non esisteranno più. Da punto a punto via Bakù attraversa e penetra il profondo del rione Gisleri, servendo i lotti W – Z e Q del comparto urbano di Scampia e di quest'ultima in parte anche il lotto M ai margini delle Vele e del viale della Resistenza. Rispetto ai paradigmi dell'urbanistica e dell'architettura che l'hanno così voluta realizzare dritta ed alberata, via Bakù attraversa un'area di rischio elevatissimo, rilevata come sito di preferenza nel progetto Neighbourhood Housing Models del 1998 durato fino al 2001, ideato e spesato dall'Unione Europea nel suo V programma di azione, col proposito di individuare, studiare e riprogettare il problema casa nel tentativo di apportare miglioramenti di vita a tutta l'area considerata. Ma dal progetto sono stati invece individuati numerosi elementi ostativi di un processo di inclusione sociale posto alla base e rappresentato dall'impossibilità anzitutto di possedere l'immobile abitato dall'individuo, in quanto la forma e la gestione del patrimonio edilizio, qui come altrove nel quartiere, nonostante sia di qualità e di livello superiore nella categoria non hanno comunque alcuna influenza sulla crescita del quartiere stesso. Inoltre causa le diverse etnie presenti la classe sociale media non è affatto incoraggiata a restare nel quartiere, né tanto meno a prendere iniziative per poterlo migliorare.

Via Bakù nell'articolazione di laboratorio temi di progetto del 2009-2010.

Alla base dell'articolazione di laboratorio c'è la proposta della docenza di definire tutto quanto il rapporto del lotto M con via Labriola e via Bakù.

  • Per la precisione nella proposta della docenza si chiedeva a beneficio della didattica di definire in maniera pressocchè simile al reale l'area della piazza triangolare di San Giovanni Paolo II, la vicinissima via Antonio Labriola ove vi sarebbero da programmare le abitazioni per gli studenti e le Torri prospiscienti via Bakù destinate uso ufficio. L'articolazione del laboratorio fu per suo tempo diviso in due sessioni; la prima relativa al 30 marzo del 2010 coinvolse gli studenti della locale facoltà di architettura afferente il polo universitario della Federico II di Napoli nella presentazione di un programma articolato in 4 moduli con annessa illustrazione di un planovolumetrico dell'area di Scampia e del suo lotto M con base la testata di Via Bakù. Il giorno successivo vi furono le illustrazioni del tema di progetto e la presentazione degli elaborati del 2007-2008, costituendosi di fatto un gruppo di lavoro avente per base l'esercitazione progettuale amabilmente sviluppata in due fasi. Nella prima fase gli studenti hanno interpretato il planovolumetrico di partenza ed hanno scelto in maniera sincrona ed univoca il tema di progetto con le specifiche dei connotati urbani. Nella seconda fase si è previsto una definizione del progetto a partire dalla scelta degli edifici da quelli realmente esistenti sul posto a quelli altrimenti posti a base del progetto di una nuova Scampia. È divenuta la strada più famosa di Scampia. Per esser stata ripetutamente assediata dalle attrezzature cinematografiche onde girare i ciack di Gomorra la Serie e per esser la principale via di accesso alle basi di spaccio interne al quartiere. È una strada a doppio senso si marcia da e per via Roma verso Scampia ed alcune testimonianze storiche raccolte dai redivivi della popolazione si sa che a far data 1 settembre 2014, per iniziativa della municipalità di competenza, grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco furono smantellati per l'ennesima volta alcuni locali sotto la quota di superficie delle abitazioni che affacciano sulla carreggiata direzione piazza San Giovanni Paolo II che, occupati perennemente dai consumatori di stupefacenti, davano luogo ad assembramento di ”tossici”. Questi, dimentichi di ogni buona norma di igiene, pur di iniettarsi in vena il prima possibile la sostanza appena acquistata determinano un comportamento definito coatto, per cui, è facile trovare sul posto non solo la dose, ma anche tutto l'occorrente per ”spararsela” oltre alla cosiddetta comodità di un luogo riservato, appartato, ovviamente abbandonato.


Spazio note

(1) CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN ARCHITETTURA (PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA) Laboratorio di Progettazione architettonica– Anno acc. 2009-10 Proff. A. Castagnaro, G. Bonelli, A. Lavaggi, P. Mazzei, ARTICOLAZIONE DEL LABORATORIO – TEMI DI PROGETTO 30 marzo (9-13 + 14-18) - presentazione del programma articolato sui 4 moduli - illustrazione del planovolumetrico della convenzione 31 marzo - 11-13 Mazzei – 14-18 Lavaggi: Convenzione - Illustrazione dei temi di progetto - presentazione elaborati del laboratorio 2007-08 - Gli studenti si costituiscono in gruppi di lavoro (min 2 max 4 unità a seconda del tema di progetto scelto).