La regia di Gomorra La Serie

La prima stagione di Gomorra La Serie fu suddivisa in 12 puntate di 50 minuti ciascuna, una coproduzione firmata Cattleya, Fandango, Sky in collaborazione con La7 e la distribuzione internazionale di Beta film.
Fu rasmessa sulle reti Sky coperte da abbonamento dal 6 maggio al 10 giugno 2014. A partire dal 22 settembre 2014 Gomorra La Serie, è stata ospitata nei cinema d’Italia fornita da The Space Movie, in collaborazione con Universal Pictures.

Contrariamente a quanto si crede, per realizzare Gomorra, La Serie sono state coinvolte molte realtà sane della società civile napoletana, con un risultato finale che ha visto un fortissimo radicamento di mezzi e di uomini rappresentanti dello staff cinematografico sul territorio dove ha preso vita la fiction Gomorra, La Serie2 ed è stato discusso il concept della Serie, il Gomorrese, i protagonisti.

È stata sviluppata come progetto seriale e di sintesi cinematografica a "Gomorra: viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra", il successo editoriale di Roberto Saviano, edito nel 2006 da Mondadori, da cui trae molto materiale non utilizzato nel primo film diretto da Matteo Garrone, Gomorra, prodotto nel 2009 da Fandango.


E' stato il primo prodotto televisivo di successo in Italia girato tre registi.

Stefano Sollima, scelto per guidare solo ed esclusivamente il personaggio di Pietro Savastano, Francesca Comencini per la moglie del boss, donna Imma Savastano.

  • Claudio Cuppellini guida il personaggio di Gennaro Savastano. Stefano Sollima cura anche la supervisione artistica con pari metodo utilizzato e quindi già collaudato per l’altro grande successo, Romanzo Criminale di cui è regista. La presenza di tre registi per una sola opera è di fatto una soluzione di direzione cinematografica già sperimentata anche con grandi successi negli Stati Uniti d’America. Un metodo di direzione e di regia riconosciuto estremamente corale, un impegno di tutti per il bene della copertura di prodotto e forse l’unico stratagemma per produrre in massima sicurezza l’effetto tridente. Ovvero, tre polarità differenti presenti in un unico soggetto, e qui, in questo caso, è come se si stessero raccontando tre diversi mondi: il mondo di Pietro Savastano, il mondo di donna Imma Savastano ed il mondo di Gennaro Savastano. Tutti gli elementi dell’ecosistema filmico Gomorra di Matteo Garrone avrebbero potuto impreziosire molto la televisione italiana dell’epoca se fosse stata scelte la serie tv, così come dichiarato da Massimo Gaudioso e riportato sempre nel testo del De Sanctis. In Gomorra La Serie la scelta è stata quella di orientare le risorse verso la creazione di una storia unica, la faida dei clan Savastano e Conte, la finzione giusta che ci voleva per creare una storia finto-vera , che procede senza vincoli letterari, tira avanti sciolta dalle esigenze del romanzo, prosegue con i medesimi sforzi già compiuti nel primo lavoro, ma questa volta senza mediazioni, abbandonando di fatto la veste saggistica del prodotto, ferma nell’intenzione di attestarsi utile ai grandi numeri; nasce così l’impianto vero e proprio di Gomorra come marchio, come brand, attività filmica corale tipica degli States, un qualche cosa che inizia ad esistere in maniera autonoma, si potrebbe aggiungere, quasi un figlio di quel romanzo. L’esperimento della regia corale, l’espediente di frammentare in tre diversi mondi un unico format hanno dato esito positivo, scontato dai grandi numeri della prima serie di Gomorra, nonostante non sussistono tuttavia i requisiti minimi richiesti per la tansmedialità del prodotto. Gomorra La Serie fu un prodotto altamente innovativo per l’epoca della messa in onda, soffrendone l’immediato consumo da parte degli spettatori del tipo fans fiction, medesimi creatori delle forme nuove di finzioni e micro finzioni, che a Gomorra si ispirano; i consumatori stessi ostinati a presidiare le diverse piattaforme, per continuare l’opera di persuasione avviata al consumo con prodotti della rete, costrinsero la major del settore a sviluppare nuove finzioni sceniche più grandi, sempre più complesse, immersive, persuasive, hollywoodiane. Le ricerche effettuate da Micol Lorenzato, che per sostenere le tesi del suo studio si avvalse delle categorie di Henry Jenkins, conclusero che il prodotto mediale Gomorra La Serie fu inserito in un contesto che fu per l’epoca considerato moderno, in cui gli spettatori prevalentemente giovani erano già considerati consumatori attivi, migratori, socialmente connessi, resistenti ad ogni conformazione, dichiarandoli apertamente users rumorosi e pubblici. Essi stessi infatti, furono considerati consumatori testimoni di un epoca in cui la medialità si offriva alle potenzialità di internet, principale risorsa di apprendimento giovanile nonché punto di partenza per le forme emergenti di produzione detta dal basso, estratta cioè con mezzi open source, e diffusi in maniera capillare anche grazie alla facilità di ottenere open content; ma a rappresentare la competizione di maggior portata per l’epoca della diffusione di Gomorra La Serie furono considerati fin da subito il ruolo sempre più predominante dei fan attivi sul web, un’opportunità fino a quel momento gestista solo dalle case produttrici. Sceneggiatura di Stefano Bises, Laura Muccino al Casting Director, Matteo De Laurentis, produttore esecutivo, Paolo Carnera, direttore della fotografia, Guido Michelotti, operatore di ripresa, Paki Medeuri, capo coreografo, Enrico Rosati, aiuto regista, Alessandro Borgese, stunt coordinatoor, Giulio Pezza, capo truccatore, Veronica Fragola, capo costumista, Carmine Guarino, arredatore, Angelo Vannella, capo parrucchiere, Emanuela Scarpa, fotografa di scena, Maricetta Lombardo, fonico, Gianni Di Prisco, ispettore di produzione, Massimiliano Pacifico ed Adele Gallo, casting figurazioni Napoli.

Spazio note

 (1) Altre fonti su quest'argomento. Vai alla nota