Zona Cavaiole

E' il piccolo borgo dei Cavaioli assoldati dal Barone Labonia1, poi più semplicemente detto delle cavaiole.

E' stato installato nel corso di due secoli di costruzioni nel tessuto urbano ed edilizio di ultima fondazione a partire dall'antica cava d'acqua oggi sommersa sotto il suolo di Santa Teresa degli Scalzi

Trovandosi poi in parte modificato specie negli ingressi speculari ad una costola del Museo Archeologico Nazionale di Napoli2 e del palazzo della Cavallerizza dal lato del tratto discendente del quartiere Stella sul quale si distende gran parte del piccolo borgo.

Mentre la parte significativa delle Cavaiole appare esser cavata sotto il Monte censuato dalle teresiane nel 1758 alle famiglie Azzolino.

Il piccolo Borgo alle Cavaiole di Napoli è testimonianza dell'estesa proprietà teresiana con la quale è strettamente connessa in natura ed in territorio occupato dall'edilizia del Sei Settecento e certamente molto più datato rispetto alle costruzioni sorte nell'area di Simonetto Gagliardo su tutto il fronte dell'antico Largo delle Pigne che ovvero sarebbero tutti i palazzi prospicienti ambo i lati all'apice di piazza Cavour e lo sbocco di Via Costantinopoli.


Identificato dalle perizie del tribunale nello spazio anticamente occupato dalla casa di Scipione Somma.

Quest'ultima dalla vetta di Materdei, si estendeva addirittura nelle proprietà agostiniane di San Giovanni a Carbonara

  • La zona di insediamento dei Cavaioli si estendeva dunque fino ad almeno a quel tratto di territorio che venne acquistato tempo dopo dai Francescani di Sant'Eframo e ad ogni modo laddove si riesce a trovare conferma nella veduta Baratta del 1629 e nel disegno del Gallarano datato 1718. Tutto ciò è visto ed è possibile ancor vedere nella Pianta Iconografica del gran Largo detto delle Pigne esistente fuori del muro cementizio di questa fedelissima città di Napoli del XVIII secolo, documento custodito all'Archivio Storico del Comune di Napoli. Uno dei nomi dei succensuari delle terre sottratte al Borgo delle Caviaole dalla clausura di Santa Teresa sono anche riportati in un disegno per un progetto di riordino del palazzo Regi Studi firmato Pompeo Schiantarelli3. Ai lati del Borgo delle Cavaiole i suoli risultano della Santissima Trinità dei Pellegrini che potrebbe averli censuati per esercitarvi attività redditizie, mentre ad oriente del Borgo delle Cavaiole vi sono le proprietà settecentesche del dottor Giacinto Fontana ed infine la proprietà di don Filippo della Monica all'angolo della strada che porta alla salita della Stella. Tutta la piccolissima contrada è chiusa dal sistema di vicoli Rosariello alle Pigne.


Spazio note

(1) Liberamente estratto da: [5]: *Stella, Vergini, Sanità / Italo Ferraro. - Napoli : Oikos, [2007]. - CIV, 551 p. : ill. ; 31 cm. ISBN 9788890147807
(2) Si chiama Cavaiole per esser stato all'origine abitato dai cavaiuoli, coloro che andavano a lavorare nelle cave. [Fonte incerta e non verificabile???]
(3) [Archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta, Museo Nazionale di Napoli, P. Schiantarelli. Pianta Generale che dimostra la situazione degli edifici vecchi della città nei pressi del palazzo dei Regi Studi datato 1785. Disegnato e pubblicato con trascrizione della leggenda da T. Colletta in Napoli, la carta precatastale, Napoli 1985 pp. 162-164]