Ex Birreria Peroni a Miano
E' il recinto industriale ex stabilimento Birra Peroni nel quartiere residenziale di Miano, area settentrionale della città di Napoli1.Si trova all'apice di un colle medio su cui dialogano ancora tra loro preesistenze antiche e territoriali appartenenti ai casali di Miano e Mianella ed il primo ed ultimo demanio dell'area valliva del Bosco di Capodimonte.
E' stata ridefinita La Birreria, da un progetto approvato con delibera della giunta comunale il 29 giugno 20122, per quanto possa ancora fino a tutto il 2015 ed a partire dal 2004 aver mantenuto lo status di fabbrica in fase di dismissione.
Tutta quanta la struttura fu ripensata secondo un quadro di riferimento della nuova progettualità da destinare a centro polifunzionale contestualmente alla ristrutturazione delle vecchie residenze in essa rimaste ancora in piedi, con annesso un albergo ispirato piuttosto al mantenimento della storica terrazza Peroni, una sala per le proiezioni, una per le mostre e per gli eventi, gli uffici della nuova amministrazione, fatta salva l'accezione secondo la quale la spesa prevista dal proponente fosse stata interamente addebitata alla sola Mediacom S.r.l., proprietaria da sempre del sito su cui veniva fondata l'ex-birreria Peroni.
Il suo nucleo originario fu costruito all'apice del luogo detto della Mianella nel 1952 e tra aggiunte e modifiche la sua ibrida configurazione morfologica è terminata solo agli inizi degli anni Novanta e fino all'era contemporanea condivide lo spazio planimetrico su cui trovano posto fondazioni antiche e moderne come il vicinissimo Parco residenziale proprietà ICE-SNEI e la chiesa di Maria Santissima dell'Arco, officiata dai Minori di Santa Chiara a Spaccanapoli.
Relazione tecnica del Comune di Napoli sul sito Ex-Birreria Peroni a Miano.
Sul foglio 8, particella 1431 del Catasto Terreni ufficio preposto presso il Comune di Napoli essa risulta estesa per 97, 854 m2.
- È protetta da un robusto muro di recinzione e dalla circoscrizione degli antichi assi stradali del casale di Miano ed anticipata dal piazzale Madonna dell'Arco, entro il quale ricade di vita e di significato urbanistico Via Lazio ideale prosecuzione di Via Regina Margherita che pur entra nel fitto edilizio dell'abitato dallo stesso piazzale. Evidenziabile a pianta, ma anche visibile ad occhio, l'ex birreria è in massima parte sviluppata su orografia pendente. Un salto di quota elevato fino a 2 metri di scarto sulla piazza antistante fu provveduto e mantenuto anche in seguito alla diversa destinazione d'uso uno dei due ingressi alla fabbrica, quello principale.L'altro, ritenuto da sempre solo secondario, si trova su via Regina Margherita allo storico incrocio con Via Cupa detta della Cesarea. Storicamente alla fabbrica è sempre stata garantita l'incessante fornitura di acqua per la lavorazione del prodotto e alla stessa maniera essa è stata provveduta di un complesso sistema fognario nativo della struttura, e collegato a sua volta ai vecchi collettori del sottosuolo del centro periferia. Fu anche dotata di una propria rete di raccolta acqua pluviale e parimenti, le acque di scarico per la lavorazione del prodotto venivano fino all'ultimo giorno d'attività trattate a monte prima di finire reflue negli scoli attraverso cinque pozzi tubolari presenti ancora nelle sottofondazioni del sistema. Negli States andava finalmente profilandosi sempre più marcata e netta la mentalità che l'architettura industriale dovesse partecipare attivamente alla crescita della città contemporanea. Si legge sulla relazione storica consegnata al Comune di Napoli durante gli anni dell'elaborazione del PUA sull'ex-birreria che il plano-volumetrico del Racheli molto riprenderà e potenzierà delle caratteristiche formali della produzione architettonica di Albert Kahn. È infatti vero oltre che visibile agli occhi di un esperto del settore l'impostazione assonometrica dell'ex-birreria Peroni concretizzata dall'idea di corpi di fabbrica costituenti l'ossatura portante di tutto il complesso. Una lunga stecca a due piani corre parallela al filo del piazzale antistante e si conclude all'altezza della mastodonotica pensilina sotto la quale prendono posto gli ambienti per la guardiania all'ingresso principale. Mentre invece nell'ideale prosecuzione di via Lazio contro via Regina Margherita è stato realizzato un blocco edilizio occupante il fuoco visivo in altezza, nel più puro rispetto americano per le preesistenze, proprio perchè, in quel preciso angolo di piazza l'alta mole di questo edificio sperimenta il proposito di concorrere alla bellezza della facciata antica della chiesa dell'Arco a Mianella. Una diametria architettonica perfettamente riuscita. E a dar maggior risalto, subito alle spalle dell'edificio anzidetto, un capannone di altezza inferiore corre a coprire spazio retrostante con un linguaggio architettonico definito a griglia ortogonale, senza espressione apparente, quasi come se crescesse su stesso, forse probabilmente per lasciare la quinta visiva della distesa intra moenia al secondo capannone che s'apre subito dopo. Questo è invece caratterizzato da una pensilina a sbalzo, installata lì dov'è e com'è a copertura del transito e sosta automezzi per il carico e scarico delle merci. La pensilina di copertura viaggia ancora pochi metri oltre il lotto parallelo sul quale è invece collocato l'edificio principale a blocco; sul versante meridionale altri due edifici in linea connessi tra loro fungono da appoggio logistico ad altro materiale immobiliare al servizio delle infrastrutture industriali.
La genialità è stata calibrare insieme due grandi volumi. L'uno in verticale e l'altro in orizzontale.
Il primo, quello in verticale, è stato da sempre l'edificio per la fabbricazione vera e propria della birra.
- L'altro che definisce il calibro architettonico di tutto il complesso, quello cioè sviluppato in orizzontale, ha da sempre ospitato i macchinari per l'imbottigliamento. Gli seguono una serie di piccoli edifici a margine del piano di insediamento per concludere l'area industriale. Tuttavia, il linguaggio architettonico di tutto il complesso risolto grazie ad uno schema compositivo in stile puro Novecento domina inficiandone l'interessante tema dell'incastro di forme parallelepipede. Infatti la fabbrica della ex-birreria Peroni sarebbe dovuta esser diversa da come lo è.I caratteri della modernità in essa riscontrabili sono i medesimi che hanno caratterizzato altri modelli di opifici industriali del repertorio del Piacentini in Italia. Ma che di seguito furono translitterati in progetti di costruzione industriale disegnati da Albert Kahn. Di quest'ultimo, un suo disegno sarebbe stato eseguito proprio per l'edificio ex-birreria Peroni. Disegno va detto, stemperato del suo sperimentalismo formale e strutturale da un'altra proposta progettuale sopraggiunta dallo Studio Harley-Ellington&Day, e arrivata per prima a Miano per esser realizzata, ma alla fine, l'architetto romano sceglie di aggiungere varianti che renderanno il progetto ancor più interessante, specialmente nella scelta di definire maggiormente il bordo orientale dell'area, occupandola con due corpi di fabbrica di piccole dimensioni che diverranno poi l'edificio per la residenza dei dirigenti e la villa del direttore. E con questa accortezza, l'architetto romano riuscirà ad aggiudicarsi i lavori d'opera sull'area per erigervi la fabbrica Peroni. Sopratutto guadagnerà il merito di aver saputo risolvere la vacuità spaziale nella proposta del modello americano defalcando ancora una volta il genio civile nel campo dell'edilizia di quelli di Detroit. Infine, va ricordata perchè assolutamente importante la scelta di ruotare di novanta gradi l'ex-birreria Peroni e ridisegnare un inedito aspetto estetico strutturale dei lucernai del secondo capannone esaltando il vuoto formatosi tra le due strutture gemellari attraverso l'installazione, geniale anche questa, di una scala ”en plein air”, visibilmente importato da soluzioni architettoniche sperimentate per la prima volta in Italia, da Luigi Moretti, di cui, un esempio lampante è gabbia strutturale alta tre piani presso la Casa della Gioventù a Trasvere in Roma.
Spazio note
(1) Relazioni con il Prg L’area ricade nel perimetro della Variante al Piano Regolatore Generale approvata con decreto del Presidente della Giunta Regionale della Campania n.323 dell’11/06/04 (pubbl. BURC n.29 del 14/06/04).(2) Approvato progetto definitivo con delibera di Giunta comunale n. 529 del 29 giugno 2012 Approvato con delibera di Giunta comunale n. 64 del 6 febbraio 2009 Adottato con delibera di Giunta comunale n.1021 del 15 luglio 2008
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