Enzo D.O.N.G.
Enzo D.O.N.G., acronimo della locuzione Dove Ognuno Nasce Giudicato è l'artista fino a tutto il 2015 considerato un emergente della piattaforma YouTube, ma a partire da quella data ha però promosso e riscattato il suo stesso prodotto considerato vincolante per il rap napoletano1.Più in generale la produzione e contestuale distribuzione dei video riassumono chiaramente un'idea progettuale e culturale di fondo.
Il progetto in parte patrocinato moralmente da molte voci note del panorama musicale di Napoli, tra i quali, Franco Ricciardi2, ha per proposito l'interesse comune di coinvolgere parti di un insieme più ampio onde raggiungere l'impegno di fare storytelling video e raccontare quindi la vita di un popolo nato e cresciuto nella nota piana di Scampia, tra cui spiccano per superiore interesse culturale, le Vele, ed i casermoni fondati sul territorio gestito dalla legge 167 di Secondigliano.
Come in tutte le altre esperienze video, i files contest sono da considerarsi fonte preziosa di testimonianza delle condizioni patrimoniali in cui versa il distretto, nei cui luoghi, sono state girate le scene, relative a tutto il 2015.
Il protagonista è chiamato ad interpretare queste condizioni aggettate della cultura giovanile servendosi del registro artistico assai vicino al modello Krumping con esecuzione Hip Hop. Tutti i suoi video mostrano lo sfondo schermato dai casermoni della 167 di Secondigliano comprese le Vele e per corale è stata scelta la partecipazione liberamente vincolata dei ragazzi del posto.
Scenografie e cori pregni di elementi tipici del teatro.
L'architettura dei suoni è quella tipica dei prodotti elaborati in uno studio di registrazione, al quale non segue un piano musicale eseguito da strumenti musicali veri e propri.
- Piuttosto, sembra emergere in più punti la prevalente scelta di operare in digitale per brillare nei risultati video caratterizzati in gran parte dalle esecuzioni dell'artista impregnato di effetti a vista prodotti dal montaggio e dalle scenografie anche coreali cariche di quegli elementi che solitamente si riscontrano al teatro. In mancanza di musiche eseguite da veri e propri strumenti musicali non può che rilevarsi quindi un'estrema attenzione allo studio della mimica, anche se in frequenti occasioni si notano forzature, ma quanto mai riuscita l'impresa di usarla contestualmente al supporto testi, a sua volta, già impiegato dalla presenza di più persone innanzi all'obiettivo, tutti non professionisti. Per quanto riguarda l'esecuzione video che ha per titolo, Impero produzione Johnny Dama, pare sia stata sperimentata l'occasione di mediare un messaggio inappropriato per il genere di D.O.N.G., e tra l'altro in una performance video questa volta realizzata al di fuori del contesto nativo dell'artista, in un bosco imprecisato col significato di selva, tanto cara agli antichi romani. L'esecuzione del video è carica di significati simbolici attribuibili ai fasti dell'antico impero e della perduta seconda romanità. Anche il testo perde in quest'occasione del tutto il suo significato, che resta, come anzidetto, decontestualizzato. Discreta e con qualche punta di riferimento ad un genere di vascorossiana memoria e invece l'esecuzione canora di D.O.N.G., che spicca si e no in qualche nota di passaggio, ma del resto non evoca come ha già fatto in altre opere il suo talento naturale.
Spazio note
(1) Nella storia locale della città a valere l'idea di un nuovo modo di fare comunicazione a partire dall'acronimo, D.O.N.G. È nota la paradigmatica volontà di equivocare su molti aspetti della vita popolare dei residenti di Secondigliano ben consolidata nell'attesa di vedersi compiere il proposito generale che in ogni luogo del pianeta dove si parla l'italiano, si sappia che Secondigliano capitalizza uomini ed armi per proteggere i suoi confini entro i quali si svolgono le migliori benedizioni del mercato della droga. Diffondere questo messaggio fa molta presa sul consumatore finale sempre più ostaggio delle majors del settore capaci di tenere incollati gli spettatori alle tragedie che si consumano nei territori sotto Terra di Lavoro tirando sul numero delle vendite e realizzando sempre nuovi consensi sulla Rete. La comunicazione artistica invece rispetta regole diverse; infatti, essa diversamente crea un messaggio parallelo, racconta cioè cosa sta accadendo dentro questi confini così come vede e sente gli episodi che racconta, cosa altrimenti impossibile da descrivere se non col solo uso esclusivo dell'arte, il solo strumento della lingua parlata capace di riflettere il vero da quel che vero non è. Ed il messaggio non può dirsi parallelo se non tramesso da chi ha profonde radici su questo territorio, parla il linguaggio di questo territorio, ne osserva le contraddizioni e sa separarle dalle risorse incontaminate che esistono comunque, nonostante tutto. D.O.N.G., come ricordato in epigrafe è l'acronimo di Dove Ognuno Nasce Giudicato, ma le sue origini fondano nel significato di DonG come Don Guanella, una zona di Napoli stretta tra il comparto urbano dell'ex casale di Miano interna al complesso novecentesco delle case popolari prospiscienti Via Miano ed il Corso Italia, il principale di Secondigliano. L'origine D.O.N.G., come dichiarato dallo stesso artista che ne ha quindi ripreso l'uso modificandone il significato nasce dal motto spontaneo e continuo dei suoi amici di sempre di chiamarlo continuamente O' DonG, cioè, colui che viene dal Don Guanella. Sembra chiara la volontà di chi ha prodotto D.O.N.G., di equivocare su nulla e altrimenti concentrarsi sulle sue doti personali e plasmarne un soggetto nuovo, questa volta, disinserendo il registro della voce locale ed innestare un più complicato meccanismo di comunicazione che ha, come si evince dalle produzioni video, per oggetto, il clan. Ed ovviamente clan inteso come senso si appartenenza, e questa a sua volta espunta dal concetto negativo che al termine è spesso accompagnato. Appartenenza ad un territorio e al bisogno, quindi, di consacrare, forse definitivamente, il primo vero krumper di Secondigliano. L'artista segue perentoriamente le regole di questo genere, equipaggiandosi secondo le note condizioni di vantaggio per supportare l'espressione regolare del wayward e per attitudini particolari del soggetto stesso, è visibile ad ogni suo video una bravura personale nel cambio registro di questa disciplina con varie fusion, alcune addirittura, è presumibile siano state squisitamente sortite mentre nell'inquadratura video, lo si vede, D.O.N.G., gira l'ispirazione di se stesso dinnanzi all'obiettivo, tutto per celebrare la nascita di un nuovo personaggio. L'architettura quindi è essenzialmente la stessa di quelle in uso nelle generazioni digital amercian's krump, con l'esclusione di un corpo di ballo che ne completasse le performance, che in questo caso è dato dalla folta boy band che più volte ha occupato la scena video alle sue spalle.(2) Diversi sono i risultati ottenuti negli altri video, tra i quali, il duo col noto cantautore napoletano Franco Ricciardi, nel pezzo che ha per titolo il languido, Prumesse del 1987. Il brano per l'occasione è stato rivisitato in Prumesse Mancate, riscritta e cantata da Ricciardi rimasterizzata con effetti techno-city ed adattato alla track list del 2014, in: Figli e Figliastri, prodotto dalla RC Music. Franco Ricciardi, per anni impegnato nella distribuzione di brani musicali specifici della neomelodia, nel 2009 fonda l'etichetta indipendente Cuore Nero Project, di cui ne sarà l'unico admin principale. E nel 2014 vincerà il David di Donatello per la migliore canzone originale con il brano 'A verità, dal film Song'e Napule dei registi Manetti. L'operazione di abbinare assieme due stili musicali inusuali, il vecchio neomelodico rimasterizzato, probabilmente mai esistito, ed il rap squisitamente napoletano interpretato da Enzo D.O.N.G., ha dimostrato chiaramente l'intelligente efficacia di far leva sulla forza dell'attualità contro l'avanzare di modelli predefiniti dalle majors di questo settore. Una sorta di tentativo, per altro più che centrato, di riprendersi le risorse del territorio e della sua storia. Dopo tutto è stato un lavoro semplicemente geniale, autentico solo per il fatto che le due voci corrispondono a due generazioni separate da nessun miglioramento della vita residenziale nelle quale gli stessi duettanti sono nati e cresciuti anche loro. Un rincontrarsi anni dopo col senno di poi, nel quale, però, l'impressione è che l'adulto attende il messaggio del giovane. La voce irrimediabilmente cresciuta di Franco Ricciardi, più pastosa e matura, ma anche più aggressiva e sembra anche diversamente orientata, crea un contrasto amabilissimo col timbro imberbe del ragazzo rap. Al quale, lo ribadiamo anche in questo caso, non essendoci alcun supporto di strumenti musicali veri e propri ha nuovamente fatto riferimento al suo naturale talento di esprimersi voce-corpo, la medesima cosa, che sembra cogliere in un attimo di impazienza, lo stesso Franco Ricciardi.
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