Le aree del bosco di Capodimonte
Il progetto delle origini di Dehnhardt del 1840 per quanto riguarda la sistemazione delle aree prative del bosco che ammanta l'omonima collina a Napoli appare condizionato dallo sfondo del Vesuvio, verso il quale amabilmente si indirizzano alcuni dei percorsi ancora oggi praticabili.Tra questi va segnalata la sistemazione suggestiva dei vialetti della Delizia Reale nel parco della Reggia.
Le aree prative del bosco dunque son composte prevalentemente da tutti quegli elementi vegetali che giocano tra loro ad inquadrare lo sfondo del territorio vesuviano e quindi laddove insiste l'area prativa sono stati piantati gruppi di alberi a mo' di macchie boschive isolate. E diversamente laddove è più fitto l'intricato bosco si alternano variazioni di quote sulle quali emergono in bellezza le zone a prato.
Una soluzione dinamica probabilmente mai più ripetuta in esperienze di riordino dei giardini pubblici d'Italia e all'interno del quale sono comunque ancor visibili i segni del riordino del 1992. Allorquando, eliminate le piante infestanti e le installazioni abusive, fu creduto opportuno di non sostituire l'originaria pavimentazione in sedime di tufo con i cordoli e le gavete dei bordi originari dell'epoca Borbone e che adornano le aiuole tappezzate a verde.
Capodimonte è un progetto incompiuto un'idea di sviluppo della città ideale interrotto.
Nello spettro della città storica i grandi fatti urbani ed i grandi monumenti non possono esser certo elementi da considerarsi come architettura compiuta.
- Piuttosto debbono esser percepiti come elementi che vivono un progetto continuo. Quasi sempre sono gli uomini che fanno l'architettura, ma talvolta l'architettura cambia l'atteggiamento degli uomini, e quindi mentre parte del progetto storico della città è già dentro i fatti che capitano in città, un'altra parte del progetto è da definire. Capodimonte secondo quanto scritto da Italo Ferraro nel suo libro, Architettura, Scuola, Città. Scritti 1973-1983 è la questione della costruzione collettiva nel tempo di un elemento primario. Capodimonte è un progetto incompiuto, è un'idea di uno sviluppo di città ideale ma interrotto a metà. Essa nel rapporto interno città-collina mostra di fatto tutta quanta l'incompiutezza di un determinato programma di trasformazione urbana che invece si stava definendo. Ed è per motivo, continua il ricercatore, che Capodimonte è rimasta legata indissolubilmente al periodo murattiano della città, in quanto in poco tempo su di essa vi è stato posto in termini risolutivi una questione fondamentale per la città stessa, una sorta di linea progressiva arrestata sul suo principio di definizione territoriale.
Le aree boschive e la Masseria Torre a Capodimonte.
Durante l'opera di bonifica del sottobosco nel 1992 furono reintrodotte le specie andate perdute: il Viburno, l'Alloro, il Pungitopo, il Ruscolo e l'Edera per il tappezzante.
- Le aree densamente occupate da specie floristiche a portamento arboreo hanno subito in quegli anni potature molto leggere giusto per riprendere l'equilibrato rapporto dimensionale tra le diverse sistemazioni d'area, ed il sacrificio maggiore fu però riportare alle origini la qualità dei giardini della Masseria Torre, una delle più belle delle zone boschive di Capodimonte, caratterizzata da fortissimi connotati paesaggistici, di un Osservatorio sui Giardini Pubblici localizzato nel cuore del Giardino dei Fiori alla Masseria Torre nonché sede dell'Osservatorio sui Giardini Pubblici e dimora della museologia viva sulle specie botaniche estinte in altri luoghi della città storica. Fonti documentarie d'archivio indicano senza dubbio di sorta che l'anzidetta masseria è certamente preesistente alla prima sistemazione del bosco; già dal 1600 questo giardino era murato come lo furono poi pian pianino tutti gli altri giardini del bosco dalla fine del Seicento fino a tutto il corso del Settecento. Già sulla mappa antica è visibile la masseria Torre divisa in tre comparti ognuno con un proprio nome. Questi sono: il Giardino della Fruttiera, lo spazio più grande della masseria, e tra l'altro il primo a subire le trasformazioni del giardino all'inglese, segue il Giardino dei Fiori, da cui, per tramite della cosiddetta Starza è possibile accedere alla terza parte, il Giardino della Parpagnola o della Purpignera e tra questa e quella, è stata riportata all'uso di separè, la specchiatura d'esedra, singolarmente tinteggiata di finto verde rame col vetriolo di Cipro. Pian pianino nel corso del Novecento a seguito di imperizie, manomissioni e recenti restauri al muro che lo circondava è andato sostituendosi un lungo viale circolare alberato d'agrumi, che nonostante tutto ha lasciato intatto il ruolo di fulcro della composizione sia la Fontana ivi presente sia il Lauro Canfora largo almeno 6 metri, piantato lì dov'è dal 1822. Altra suggestione per il restauro materico del settore è il recupero del tracciato settecentesco di questo comparto, con la rimessa al posto di pavimentazione in terreno battuto e l'avviamento a nuova vita dell'impianto del frutteto secondo precisi sesti. Mentre lungo i muri della Fruttiera sono stati rimesse le spalliere degli agrumi sui pali di Castagno. Il cuore della Masseria Torre è invece il Giardino dei Fiori, accessibile solo dalla Fruttiera, presentandosi ancora nella forma delle origini, ed ovvero uno stretto spazio allungato, con al centro dello spazio intra moenia., una grande nicchia che inquadra in fondo della prospettiva. Il giardino fino agli ultimi anni del Settecento servì da ricovero per le stufe d'Ananas, dell'Ottocento invece la serra calda per altre specie oggi sottratte alle attività floro-vivaistiche; sono le Azalee, gli Amarilli, le Gardenie, i Gelsomini, le Rose, i Garofani, i Lillà e gli Ibischi. In questo settore del parco dai documenti storici si evince che vi erano piantati anche alberi di Camelie, e lungo i muri son state ripristinate le spalliere di fruttiferi. Lo spettacolo dei fiori e dei colori di questo amabile posto ha permesso oltremodo la tipologia del restauro dell'elemento singolo della singola specie; tra il Giardino dei Fiori e la Purpignera son state riattivate le vecchie stufe e riportata a regime l'ananassiera secondo le tecniche di coltivazione di questo fiore appuntate nella seconda metà del Settecento.
Spazio note
(1) Liberamente estratto da: Delpinoa. n.s. 33-34:143-177. 1991-1992 La flora del Parco di Capodimonte di Napoli. documento in PDF rintracciato sulla rete. Di VINCENZO LA VALVA *, CARMINE GUARINO ", ANTONINO DE NATALE ***, VALERIA CUOZZO ***, BRUNO MENALE ". Dipartimento di Biologia, Difesa c Biotecnologie Agro-Forestali. Università della Basilicata, Via N. Sauro, 85 - 85100 Potenza. ** Orto botanico, Facoltà di Scienze, Università degli Studi di Napoli "Federico Il". via Foria, 223 - 80139 Napoli. n* Dipartimento di Biologia Vegetale, Università degli Studi di Napoli "Federico Il", via Foria. 223 - 80139 Napoli. Abstract In this paper is carried on a floristic study of Capodimonte Park. During this work the authors pickcd up and obscrved 399 entitics. Atout 14% of studicd entitis was exotic species introduced iato the park between the late I and early 18'" century. The Capodimonte Park flora has a feable Mediterranean character. Thc relatively clevatcd frequency of Eurasiatic and Widc-distribution species is explalned by the artificiality of piace. Altro contributo da Italo Ferraro, Architettura, Scuola, Città. Scritti 1973-1983 Clean Edizioni Napoli 1984 BNN Distribuzione A9878. Brevi accenni all'area in esame nel secondo e terzo capoverso alle pagine 108 e 109.(2) Storia del Bosco di Capodimonte estratto da un documento a pagina 29 col titolo di Il Real Bosco di Capodimonte Guido Gullo e Attività culturali e iniziative per il Real Bosco di Capodimonte di Patrizia Nicoletti pagina 36 in Il Governo dei Giardini e dei Parchi Storici. Restauro, manutenzione, gestione. Atti del VI convegno internazionale 20-23 settembre del 2000 e raccolti a libro a cura di Francesco Canestrini, Francesca Furia e Maria Rosaria Iacono, per la Edizioni Scientifiche Italiane. BNN distribuzione 2002 C12. L'introduzione è di Ugo Carughi.
Categorie delle Guide
- archivi, fondi e biblioteche
- articoli di storia locale
- bosco di Capodimonte
- cappelle napoletane
- chiese chiuse di Napoli
- chiese di Napoli
- cimiteri di Napoli
- conventi e monasteri di Napoli
- musei e gallerie di Napoli
- Non Categorizzate
- opere d'arte napoletana
- palazzi e case storiche di Napoli
- palazzi moderni di Napoli
- palazzo Reale di Napoli
- rioni, quartieri e zone di Napoli
- teatri di Napoli
- territorio e archeologia
- tombe e sepolcri a Napoli
- vie e piazze del centro di Napoli
- ville della città di Napoli
- ville della Provincia di Napoli
- Visite Guidate
- zona Mostra
Strutture sponsorizzate
B&B Mergellina Appartamenti
A partire da 60.00 €
B&B Sofì
A partire da 75.00 €
B&B Monteoliveto
A partire da 68.00 €
B&B La Dimora di Nettuno
A partire da 49.00 €
B&B Palazzo Ruffo di Bagnara
A partire da 80.00 €
B&B Terra Napoletana
A partire da 40.00 €
B&B Casa del Monacone Napoli
A partire da 45.00 €
B&B Quattro Palazzi
Aggiungi la tua struttura
A partire da 40.00 €
Lista dei desideri
La tua lista dei desideri è vuota